Ottavio Gaetani: differenze tra le versioni

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Ottavio Gaetani riuscì a procurarsi molti rari manoscritti ricorrendo a una fitta rete di corrispondenti e collaboratori, soprattutto il fratello [[Costantino Gaetani|Costantino]], celebre bibliofilo, che da Roma gli inviò molti codici<ref>{{Cita|DBI}}.</ref>, e il gesuita Jacques Sirmond. Il suo confratello Agostino Fiorito (1580-1613), professore di greco a Palermo, tradusse per lui dal greco un gran numero di vite, encomi ed inni di santi. Gaetani si servì anche di traduzioni precedenti, realizzate da [[Luigi Lippomano]], [[Francesco Maurolico]], [[Jacques Sirmond]] e Francesco Rajato S.J. (1578–1636).<ref>{{Cita|Maria Stelladoro}}.</ref> Dopo la sua morte il manoscritto delle ''Vitae'' venne curato da Pietro Salerno S.J.
 
Le ''Vitae Sanctorum Siculorum'', ancora oggi fondamentali per lo studio della storia siciliana, constano « di due tomi in folio, per un totale di 825 pagine, le quali contengono 200 testi relativi a più di 120 Santi – Vite, Traslazioni, Panegirici, Sermoni, Inni – e le ''Animadversiones'' – storiche, filologiche e agiografiche – aggiunte a commento dallo stesso Gaetani. »<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Salvatore Costanza|anno=1983|titolo=Per una nuova edizione delle « Vitae sanctorum Siculorum »|numero=V|p=313|url=https://books.google.it/books?id=nTsI6N4HboEC&pg=PA313&dq=costa#v=onepage&q&f=false|pubblicazione=« Schede medievali »}}</ref> Molte delle ''Vite'' curate da Gaetani sono state incluse in ''[[Acta Sanctorum]]'' (Aprilis, Tom. II, p. 470; Junii, Tom. II, p. 241; Julii, Tom. VII, p. 177; Augusti, Tom. II, p. 174, etc.)<ref>{{Cita| Bibliothèque des écrivains de la compagnie de Jésus|p. 165}}.</ref>
 
Gaetani altre alle predette opere scrisse ''Theodosi monachi epistola ad Leonem archidiaconum, de syracusanae expugnatione'' e ''Notae in B. Conradi historiam a Vincentio Littara compendio perscriptam''.