Storia della calligrafia occidentale: differenze tra le versioni
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=== I manifesti pubblicitari ===
Durante la Rivoluzione industriale, la pubblicità divenne uno strumento indispensabile per far sì che le persone comprassero e consumassero beni. Nel 1765, in Gran Bretagna, fu ideato un carattere pubblicitario, alto circa 5 centimetri e poco dopo ne fu ideato un secondo dal tratto più pesante, denominato “fat face”<ref name='nota'>{{cita libro | nome=Ewan | cognome=Clayton | titolo=Il filo d'oro. La storia della scrittura | anno=2014 | editore=Bollati Boringhieri | città=Bologna | p=233 }}</ref>, che «portava lo spessore delle aste ad un terzo dell'altezza della lettera»<ref name='nota'>{{cita libro | nome=Ewan | cognome=Clayton | titolo=Il filo d'oro. La storia della scrittura | anno=2014 | editore=Bollati Boringhieri | città=Bologna | p=200 }}</ref>. Lo spazio interno alle lettere era notevolmente ridotto e ciò costrinse i grafici a semplificarne i tratti. Verso la fine del secolo fu proposto un carattere privo di grazie ispirato ai caratteri adoperati nella Roma repubblicana.
== Un nuovo approccio ==
Nella seconda metà del XIX secolo, in America la calligrafia divenne una vera e propria disciplina fisica. Nelle lezioni di calligrafia gli allievi erano chiamati a scrivere in contemporanea seguendo precise istruzioni a ritmo di metronomo<ref>{{cita
In Gran Bretagna, il lavoro di ufficio favorì il cambiamento della scrittura: per motivi di tempistica gli uffici preferirono adottare forme più semplici di corsivo che non richiedessero frequenti cambi di pressione. Fu allora che il litografo Vere Foster, illustrò una grafia priva di contrasti, lineare e semplice che fu adottata prevalentemente in ambito amministrativo.
Nel XIX secolo furono avviati corsi di scrittura rivolti sia agli enti delle scuole d'affari sia al pubblico; l'insegnamento volto all'uniformità della scrittura e la nascita del movimento romantico fece emergere nell'individuo l'esigenza di elaborare una «grafia autentica»<ref>{{cita libro | nome=Ewan | cognome=Clayton | titolo=Il filo d'oro. La storia della scrittura | anno=2014 | editore=Bollati Boringhieri | città=Bologna | p=262 }}</ref>, più personale e che esprimesse le qualità nascoste insite in ogni essere umano.
== Note ==
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