Sergej Pavlovič Korolëv: differenze tra le versioni

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[[File:Vostok_Spacecraft_Diagram.svg|thumb|right|La capsula della [[Vostok 1]] che ospitò [[Jurij Gagarin]] durante il primo volo di un uomo nello spazio]]
Nel 1958 coi successi ottenuti dai lanci dei satelliti [[Programma Sputnik|Sputnik]], venne accelerato lo sviluppo del [[programma Vostok]], che aveva come obiettivo principale quello di spedire esseri umani nello spazio<ref name=vos>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/spacecraft_manned_first.html|titolo=Origin of the Vostok spacecraft|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Korolëv e la sua squadra presso l'[[OKB]]-1 vennero incaricati del progetto. La navicella Vostok era stata progettata in due parti: la capsula che doveva ospitateospitare l'astronauta e un motore che sarebbe stato azionato in fase di rientro sulla Terra per rallentare la discesa della navicella<ref name=vos/>. Contemporaneamente, Korolëv stava già pensando a una nuova soluzione per il modulo di discesa, che sarebbe dovuto consistere in un rotore simile a quello di un [[elicottero]] che avrebbe consentito una migliore gestione del rientro; la soluzione, però, non venne mai implementata<ref name=vos/>. Prima del lancio con un essere umano a bordo, vennero effettuati quattro lanci di prototipi con a bordo dei cani: due missioni fallirono uccidendo i cani a bordo (due per missione), mentre le ultime due missioni ebbero successo e riportarono a terra i cani che avevano a bordo (uno per missione)<ref name=vos/>. Il 12 aprile [[1961]] venne effettuato il lancio della [[Vostok 1]], agganciato a una versione modificata del razzo [[R-7 (missile)|R-7]], che portò in orbita attorno alla [[Terra]] il primo essere umano, [[Jurij Gagarin]]<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/vostok1.html|titolo=On the eve of the new era|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>. Dopo Gagarin vennero effettuate altre cinque missioni del programma Vostok, che culminarono col [[Vostok 6]] che portò in orbita nello spazio la prima donna, [[Valentina Tereškova]]<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/vostok5_6.html|titolo=Vostok-5 and 6 missions|lingua=en|accesso=4 luglio 2019}}</ref>.
 
Dopo i successi conseguiti col [[programma Vostok]], il passo successivo nella [[corsa allo spazio]] fu l'invio di navicelle spaziale con a bordo più di un astronauta. L'Unione Sovietica avviò il [[programma Voschod]], che prevedeva di sviluppare una [[Navicella Voschod|navicella]] che si distinguesse da quella Vostok, rimuovendo il [[seggiolino eiettabile]] per consentire l'alloggiamento di più astronauti<ref name=voschod>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/voskhod.html|titolo=Voskhod Mission|lingua=en|accesso=5 luglio 2019}}</ref>. Inoltre, venne potenziato il razzo vettore R-7. Korolëv ebbe un ruolo importante nel programma, avendo tenuto continui contatti con il [[Comitato Centrale del PCUS]], sia per soddisfare le richieste derivanti dalla necessità di arrivare primi nella corsa allo spazio rispetto agli Stati Uniti, sia per indirizzare i nuovi obiettivi verso soluzioni tecnologiche che consentissero di arrivare in breve tempo a missioni spaziali di lunga durata<ref name=voschod/>. Korolëv si batté tanto anche per consentire anche a scienziati ed ingegneri civili di diventare cosmonauti<ref name=voschod/>. Il programma Voschod consistette di due missioni con equipaggio. La missione [[Voschod 1]] portò nello spazio tre cosmonauti contemporaneamente, [[Vladimir Michajlovič Komarov|Komarov]], [[Boris Borisovič Egorov|Egorov]] e [[Konstantin Petrovič Feoktistov|Feoktistov]]. Nella missione [[Voschod 2]], avvenuta nel marzo [[1965]], con a bordo gli astronauti [[Pavel Ivanovič Beljaev|Beljaev]] e [[Aleksej Archipovič Leonov|Leonov]], venne effettuata la prima [[attività extraveicolare]] con Leonov che lasciò la capsula spaziale e rimase all'esterno per un periodo compreso tra i dieci ed i venti minuti<ref>{{Cita web|url=http://www.bbc.co.uk/news/special/2014/newsspec_9035/index.html|titolo=The First Spacewalk. How the first human to take steps in outer space nearly didn't return to Earth|lingua=en|data=13 ottobre 2014|accesso=5 luglio 2019}}</ref>.
 
Già dall'inizio degli [[Anni 1960|anni sessanta]] Korolëv e il suo gruppo di lavoro nell'ufficio OKB-1 stavano lavorando sul vettore spaziale [[N1 (lanciatore)|N1]], progettato per portare due o tre cosmonauti sulla [[Luna]]<ref name=n1>{{Cita web|url=https://ocw.mit.edu/courses/science-technology-and-society/sts-471j-engineering-apollo-the-moon-project-as-a-complex-system-spring-2007/readings/soviet_mand_lunr.pdf|titolo=The Soviet manned Lunar program|lingua=en|formato=PDF|autore=Marcus Lindroos|accesso=5 luglio 2019}}</ref>. Per la realizzazione dei razzi motorimotore era stato inizialmente incaricato [[Valentin Petrovič Gluško|Gluško]] e il suo ufficio OKB-456, ma a causa di dissidi con Korolëv sulle scelte progettuali, decise di abbandonare il progetto<ref name=n1/>. Al suo posto venne incaricato [[Nikolaj Dmitrievič Kuznecov|Nikolaj Kuznecov]] e il suo [[OKB Kuznetsov|OKB-276]], che sviluppò il [[motore a razzo]] a [[propellente liquido]] [[NK-33|NK-15]]<ref name=n1/>. L'N-1 venne dotato di ben 30 razzi NK-15 per poter consentire la spinta necessaria date le enormi dimensioni dell'N-1. Anche il [[programma Sojuz]] partì sotto la direzione di Korolëv con l'obiettivo di realizzare una navicella spaziale in grado di trasportare sulla Luna un equipaggio di astronauti.
 
=== Morte ed eredità ===