Re dei ratti: differenze tra le versioni

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[[File:Ratking.jpg|upright=1.4|thumb|Re dei ratti di [[Buchheim]] (1828).]]
Il '''Re dei Rattiratti''' (''Rattenkönig'' in [[Lingua tedesca|tedesco]], ''roi de rats'' in [[Lingua francese|francese]]) è un termine [[Folclore|folkloristico]] per riferirsi a un insieme di [[Rodentia|roditori]] (generalmente [[Rattus|ratti]], ma più raramente può capitare anche tra i [[Mus musculus|topi]] o tra gli [[Scoiattolo|scoiattoli]]) legati insieme dalla coda e ritrovati in questa posizione una volta deceduti o più raramente mentre ancora in vita.
 
Questo fenomeno è molto raro e si verifica quando le code vengono unite da materiale appiccicoso, come gomma o colla, oppure attraverso capelli, peli o altro materiale come feci, sangue o sporcizia. Il numero di animali che compone un re dei ratti può anche arrivare a 30 esemplari (il record è di 32 ratti, esemplare conservato al Museum Mauritanum di [[Altenburg]], [[Turingia]]<ref>{{cita web|url=http://www.mauritianum.de/web/?s=Rattenk|titolo=Il re dei topi di Altenburger|accesso=26 febbraio 2018|lingua=de}}</ref>). Storicamente, il ritrovamento di un re dei ratti si associa a eventi negativi, come la diffusione della [[peste]] (probabilmente dall'osservazione che l'aumento del numero dei ratti si associava a una presenza maggiore della patologia).
 
== Etimologia ==
[[File:Strasbourg, Rat King retusche.jpg|miniatura|left|Re dei Rattiratti proveniente da [[Dellfeld]], [[Germania]], ritrovato nel 1895 e conservato al Musée zoologique de la ville de Strasbourg, [[Francia]].]]
Il termine originale [[lingua tedesca|tedesco]], ''Rattenkönig'', è stato direttamente tradotto nell'[[Lingua inglese|inglese]] in ''rat king'', e nell'[[Lingua italiana|italiano]] in ''re dei ratti'', mentre la dicitura francese di ''roi des rats'' potrebbe essere una evoluzione di ''rouet de rats'' (letteralmente "ruota di ratti"), che si riferisce invece alla forma a ruota che questi animali possono assumere quando legati dalla coda<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Hart Martin|titolo=Rats|annooriginale=1982|editore=|p=62}}</ref>. Il termine nasce originariamente per riferirsi a un soggetto che vive sfruttando le risorse di altre persone. Ad esempio, [[Conrad Gessner]] nella sua ''[[Historiae animalium]]'' (1551–58) afferma: "Si potrebbe pensare che il ratto più anziano unisce i più giovani dai quali è nutrito: questo si chiama ''Re dei ratti''".<ref name=TIZ>{{cita libro|titolo=The Impossible Zoo: An encyclopedia of fabulous beasts and mythical monsters|autore=Leo Ruickbie|editore=Hachette UK|anno=2016|pagine=paragrafo "Rat King"|lingua=en}}</ref> [[Martin Lutero]] paragonò il [[Papa]] a un re dei ratti.<ref>{{cita libro|titolo=Parasites and the Behavior of Animals|autore=Janice Moore|editore=Oxford University|anno=2002|pagine=31|lingua=en}}</ref> Il termine venne anche usato nel [[Medioevo]] per riferirsi al [[mito]] di un re-topo (con scettro, corona e mantello viola), seduto in un trono fatto di code di ratti intrecciate.<ref>{{cita libro|titolo=Rats: A Year With New York's Most Unwanted Inhabitants|autore=Robert Sullivan|editore=Grenta|anno=2012|pagine=12-3|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.mauritianum.de/web/wp-content/uploads/2013/10/zeichnung-Rak%C3%B6-257x300.jpg|titolo=Rappresentazione di un re dei topi nel Medioevo da "Rat en Muis" (1955)|accesso=26 febbraio 2018|lingua=de}}</ref>
 
== Storia ==
[[File:Der rattenkonig.jpg|thumb|Re dei ratti rappresentati in un'antica illustrazione.]]
Il più antico ritrovamento di un re dei ratti è del 1564<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Hart, Maarten 't,|cognome=1944-|titolo=Rats|url=https://www.worldcat.org/oclc/10277965|data=1982|editore=Allison & Busby|OCLC=10277965|ISBN=0850312973}}</ref> e sin da allora il numero dei casi segnalati è stato molto basso (circa 50 casi al 2005, l'ultimo avvenuto in una fattoria [[Estonia|estone]], nella regione di [[Võrumaa]]<ref>http://www.kirj.ee/public/Ecology/2007/issue_1/bio-2007-1-7.pdf</ref>). Il fenomeno potrebbe essere diminuito a causa della progressiva scomparsa del [[Rattus rattus|ratto comune]] (o ratto nero, ''Rattus rattus'') in favore del più invasivo [[Rattus norvegicus|ratto grigio]] (o ratto marrone, ''R. norvegicus''), avvenuta a partire dal 18esimo secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.ratbehavior.org/history.htm|titolo=Evolution, History and Domestication of the Norway Rat|sito=www.ratbehavior.org|accesso=2018-01-19}}</ref>, il quale ha la coda più corta e quindi meno propensa a intrecciarsi. Questa osservazione deriva dal fatto che la maggior parte degli esemplari esistenti è costituita da ratti neri<ref>Il [https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-dei-tetti-rattus-rattus/7,1405230,400166 ratto nero] presenta un corpo più piccolo e una coda più lunga del [https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-grigio-delle-fogne-rattus-norvegicus/7,1405230,400219 ratto grigio]</ref>.
Esemplari di re dei ratti sono ancora conservati in alcuni musei. Oltre al già citato esemplare di 32 ratti conservato al Museum Mauritanum, esistono esemplari conservati in alcool ancora in mostra ai musei di [[Amburgo]],<ref>{{cita web|url=http://www.mauritianum.de/web/ausstellung/dauerausstellung/|titolo=Dauerausstellung|accesso=25 febbraio 2018|lingua=de}}</ref> [[Gottinga]],<ref>{{cita web|url=https://www.holidaycheck.de/pm/bilder-videos-zoologisches-museum-goettingen/12c14b38-ccfa-376b-a7ba-4d399f80d9aa/-/m/picture/mediaId/913a13c8-81ba-3f49-afd1-6f0ce501d128|titolo=Der "Rattenkönig" in Formalin - Zoologisches Museum Göttingen|accesso=25 febbraio 2018|lingua=de}}</ref> [[Hameln]]<ref>{{cita web|http://www.museum-hameln.de/museum/aktuell-1.php|Museo dei ratti di Hameln|lingua=de}}</ref> e [[Stoccarda]]<ref>{{cita web|http://www.mauritianum.de/web/ausstellung/dauerausstellung/|Si parla della presenza di una "preparazione alcolica" dei re dei ratti nel museo di storia naturale di Stoccarda|lingua=de}}</ref>, a [[Tartu]] in Estonia e all'Otago Museum a [[Dunedin]], [[Nuova Zelanda]]. Quest'ultimo esemplare è formato da ratti neri rimasti legati da crine di cavallo<ref>{{Cita web|url=http://otagomuseum.nz/collections/search-the-collection/VT2314|titolo=Ship rat, Rattus rattus, VT2314 {{!}} Otago Museum|sito=Otago Museum|lingua=en-US|accesso=2018-01-19}}</ref>.
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== Formazione ==
[[File:Ratking - Nantes.jpg|thumb|Re dei ratti trovato nel 1986 in [[Vandea]] e conservato al Museo di storia naturale di [[Nantes]].]]
Non si sa ancora come mai questi animali rimangano impigliati attraverso diversi materiali. Probabilmente il fenomeno si riscontra quando in colonie molto numerose di ratti, specie se in uno spazio angusto, si ritrovano materiali collosi o adesivi che fanno aderire le code dei ratti.<ref>{{cita web|url=http://www.kirj.ee/public/Ecology/2007/issue_1/bio-2007-1-7.pdf|titolo=Rat kings in Estonia - Estonian Academy Publishers|accesso=26 febbraio 2018|lingua=en}}</ref> Questi animali, nel tentativo di liberarsi, rimangono sempre più impigliati, peggiorando la situazione.<ref>{{cita libro|titolo=Picturing the Beast: Animals, Identity, and Representation|autore=Steve Baker|editore=University of Illinois|anno=1993|pagine=187|lingua=en}}</ref> Lo zoologo Andrei Miljutin, studiando il caso dell'esemplare conservato a Tartu, in Estonia, ha ipotizzato che uno dei meccanismi di formazione di un re dei ratti sia il congelamento di sabbia e terriccio attaccato alla coda di due animali i quali, correndo in direzioni diverse, creano un nodo dal quale sia impossibile districarsi.<ref name=TIZ/> Ad avvalorare ulteriormente questa ipotesi sembra esserci il fatto che il re dei ratti si ritrova soltanto (con l'eccezione del caso avvenuto a Giava) in regioni fredde, dove il congelamento dei residui attaccati alla coda è più semplice.<ref name=":1" />
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.museum.nantes.fr/pages/03-apercu/apercuroiderat.htm|Foto e raggi-X dell'esemplare di Re dei Rattiratti a Nantes, Francia|lingua=fr}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=vDbs-0b8zAU|Un "Re dei scoiattoli" filmato a Bangor (Maine)]