Lo straniero (Camus): differenze tra le versioni

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=== Parte II ===
Meursault viene messo in prigione per il suo crimine e durante il lungo processo viene discusso, più che l'assassinio, il fatto che l'imputato sembri non provare alcun tipo di rimorso per quello che ha fatto, tanto da risultare un processo morale più che giuridico e di diritto: il pubblico ministero nella sua arringa finale afferma che Meursault va punito in quanto il reato da lui commesso non è di certo meno grave del parricidio perpetrato da un uomo e per il quale si tiene un processo quello stesso giorno; non è tanto l'aver ucciso un uomo che desta stupore, ma tutte le stravaganti iniziative e mosse dell'imputato: ad esempio il fatto che il giorno successivo alla morte della madre sia andato a vedere un film comico al cinema con una donna conosciuta poche ore prima, come se nulla fosse accaduto. Malgrado i tentativi dell'avvocato difensore, assegnatogli d'ufficio, e vista anche la poca collaborazione dell'imputato che forse anche per un po' per inettitudine non difende nemmeno se stesso, alla fine il protagonista viene condannato a morte. Egli non tenta nemmeno di trovare il perdono attraverso [[Dio]], che considera una "perdita di tempo", rifiutando il conforto di un prete: nel tentativo di rigettare la proposta del cappellano di conversione alla fede cristiana dal suo stato di ateismo, o meglio di apatia, Meursault ha un accesso di rabbia e venendo alle mani col prete, sfoga su di lui tutte le sue frustrazioni mostrandogli quanto può essere assurda la condizione umana; esprime così nelle sue parole tutta la sua angoscia personale, senza tregua, per l'insensatezza e la mancanza di senso della sua libertà, della sua esistenza e delle sue responsabilità. Nessuno, secondo lui, ha il diritto di giudicarlo per le sue azioni o per quello che è, e nessuno, quindi, può arrogarsi il diritto di giudicare un altro uomo. Il racconto si chiude con Meursault che realizza quanto l'universo stesso sembri indifferente rispetto all'umanità ed è proprio in una delle notti precedenti all'esecuzione capitale, una delle tante nelle quali prova a non dormire per evitare che qualcuno lo svegli per portarlo al patibolo, che il giovane sembra trovare finalmente un momento di felicità nella sua indifferenza nei confronti del mondo e la mancanza di un significato e di un senso che egli riscontra in tutto ciò che lo circonda.
 
== Critica ==
Nel 1956, Carl Albert Viggiani analizzando l'opera ha scritto<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Carl Albert|cognome=Viggiani|data=1956-12|titolo=Camus' L'Etranger|rivista=PMLA|volume=71|numero=5|pp=865|lingua=en|accesso=2019-07-12|doi=10.2307/460515|url=https://www.jstor.org/stable/460515?origin=crossref}}</ref>: "All'apparenza ''Lo straniero'' sembra un libro estremamente semplice ma scritto e pianificato molto attentamente. In realtà, è una creazione densa e ricca, piena di significati sconosciuti e qualità formali. Ci vorrebbe un libro almeno della lunghezza del romanzo per fare un'analisi completa del significato e della forma e le corrispondenze di significato e forma, ne Lo straniero".
 
== Versioni cinematografiche ==