Giornalismo di guerra: differenze tra le versioni
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Anche questa guerra, come quella del golfo del 1991, fu controllata ai massimi livelli dal "News Management". Si ebbe una visione della guerra estremamente confusa. Infatti, è stata una guerra prevalentemente combattuta con lanci di missili e missioni aeree, impossibili da seguire per i giornalisti. Non solo il "[[News Management]]", ma nemmeno i nemici, cioè i [[Talebani]], permettevano ai giornalisti di assistere agli scontri o di rimanere nella loro terra. La situazione che si venne a creare è tipica dei paesi arretrati. Fu impossibile valutare, o criticare alcuna missione militare. Caso eccezionale fu la missione di terra "[[Operazione Anaconda]]", in cui il [[Pentagono]] autorizzò una troupe della [[Cnn]] e una dell'[[Agence France-Presse|Afp]] a seguire la missione con i militari.
I bombardamenti della NATO furono causa di migliaia di vittime civili, ma queste stragi, a parte qualche eccezione, non furono mai rivelate al pubblico.<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/09/afghanistan-attacco-nato-vittime.shtml?uuid=0006148c-991c-11de-a0d4-be153e5c42a5 Il Sole 24 Ore - ''Afghanistan, attacco Nato fa strage di civili.'' ]</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/11_febbraio_21/afghanistan-strage-civili_dd937f64-3d95-11e0-8c41-24e78bec137b.shtml Il Corriere della Sera - ''Afghanistan: doppia strage di civili'']</ref><ref>
Gli americani raddoppiarono gli sforzi di propaganda instaurando un vero e proprio "ufficio di bugie", che però fu smascherato dal "[[New York Times]]" e costretto allo smantellamento.
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