Partito Radicale (Italia): differenze tra le versioni
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Con la mozione del congresso di Budapest nel [[1989]] decide di non presentare più liste in qualsiasi tipo di elezioni, rinnova il suo simbolo e lo riserva alle lotte politiche sui diritti civili con un'ottica transnazionalista e transpartitica, Cambia il proprio nome, prima informalmente, in '''[[Partito Radicale Transnazionale]]''' e poi, nel 2011, statutariamente, in '''[[Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito]]''' (o ''Nonviolent Radical Party Transnational and Transparty'', in inglese) per perseguire attraverso l'uso della nonviolenza la creazione di un corpus di leggi internazionali sui diritti degli individui e l'affermazione della democrazia e della libertà nel mondo. Nel 1995 ottiene il riconoscimento come [[organizzazione non governativa]] con stato consultivo generale di prima categoria preso l'[[ECOSOC]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]].
Pur non presentando il proprio simbolo alle elezioni, molti suoi esponenti di spicco, in primis [[Marco Pannella]], sono promotori di iniziative elettorali in stretta correlazione con le lotte civili promosse dal Partito, sfruttando così l'eco mediatica dei periodi elettorali. Nell'ambito del PR sono quindi nate iniziative come quelle delle liste referendarie e antiproibizioniste degli anni '90, quelle liberali-liberiste-libertarie dei Club Pannella e le successive [[Lista Marco Pannella]], la [[Lista Sgarbi-Pannella]], quelle della [[Lista Bonino]], quella della [[Rosa nel Pugno]] e [[Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella#Lista Amnistia Giustizia Libertà|Amnistia Giustizia e Libertà]]. Gli iscritti e dirigenti del Partito hanno anche partecipato alla vita politica di molteplici altre organizzazioni politiche, sia di nuova concezione come ad es [[Verdi Arcobaleno]], i [[Radicali di sinistra]] o [[+Europa]] (almeno per ciò che riguarda la
== Sintesi ==
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La scelta di questo simbolo, la cui rappresentazione grafica adottata dal Partito si dice essere uscita dalla matita dello stesso [[Mario Pannunzio]]<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.isimbolidelladiscordia.it/2016/09/la-marianna-laica-e-radicale-di-negri.html|titolo=La Marianna (laica e radicale) di Negri, un simbolo che parla|autore=Gabriele Maestri|citazione=Un simbolo "molto bello, che ricorda storia radicale e secolo dei lumi", come ha detto ancora Negri a Radio Radicale: non a caso, la "testa di donna con berretto frigio" nota anche come "dea della Libertà", disegnata forse da Mario Pannunzio (così scriveva Fabio Morabito nel 1977), fu emblema del primo partito radicale - già dal 1956 - e nel 1967, in occasione del 3º congresso straordinario che trasformò il Pd in un soggetto politico completamente diverso, fu addirittura inserita all'interno dello statuto.|accesso=1º luglio 2019}}</ref>, proviene dal legame ideale del partito appena fondato con il [[Partito Radicale Italiano|partito risorgimentale]] di [[Agostino Bertani]] e [[Felice Cavallotti]] e attraverso questo con la stessa Rivoluzione Francese, di cui la donna con il berretto frigio era la rappresentazione. Il simbolo della Marianna verrà successivamente riproposto dalla formazione politica, di ispirazione radicale, fondata da Giovanni Negri, ex-segretario de Partito radicale, denominata appunto [https://lamarianna.eu La Marianna]
[[File:Partito Radicale.svg|alt=Simbolo elettorale del Partito Radicale|miniatura|Il simbolo elettorale del Partito radicale in uso dal 1976 al 1989]]
Il secondo simbolo del partito è quello con cui il partito fu noto durante tutto il suo periodo elettorale, ovvero la
Abbastanza paradossalmente la [[Rosa nel Pugno]] non era un simbolo che si rifaceva alla tradizione storica radicale, ma era piuttosto un simbolo socialista.
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Il simbolo della [[Rosa nel Pugno]] in una forma molto simile a quello dell'emblema delle liste radicali fu per la prima volta utilizzato in Francia nel 1969 nella campagna di affissioni del "nuovo" [[Partito Socialista Francese]] (Psf) e conquistò nel giro di un paio di anni il ruolo di simbolo ufficiale del partito profondamente rinnovato dal [[Congresso di Épinay]] che vide l'elezione di [[François Mitterrand]] come segretario. L'autore del simbolo era il grafico e illustratore [[Marc Bonnet]].
[[File:Radicalparty.jpg|alt=Emblema attuale del Partito Radicale|miniatura|L'attuale emblema del Partito radicale rappresentante la faccia di Gandhi stilizzata realizzata dalla scritta Partito radicale in molteplici idiomi e lingue nazionali|sinistra]]
Una versione diversamente stilizzata della Rosa nel Pugno, ad opera dell'illustratore '''Piergiorgio Maoloni''' sarà effettivamente utilizzata in area radicale ancor prima di quella di Bonnet. A seguito di un accordo ''politico'' con Mitterrand, Marco Pannella ottenne la facoltà di utilizzare il simbolo (sebbene il legittimo autore contesterà quest'accordo ottenendone soddisfazione in una successiva causa del 1981). Dalle elezioni del 1976 in poi, il Partito radicale prima. e dopo le liste variamente riconducibili all'[[Lista Marco Pannella]] poi, utilizzarono sempre la grafica di Bonnet anche se variamente ristilizzata.
Altri furono i simboli presentati del Partito radicale nelle competizioni elettorali, ma poi ricusati nel 1979, il simbolo della lotta femminista, la lambda, il [[simbolo della pace]], quello dello [[Yin e yang]], le semplici scritte di "nucleare? no grazie" o "referendum" con le date del 13 maggio 1974 e 11 giugno 1978 ed infine nel 1983 i simboli dell'Associazione radicale per la Costituzione contro la partitocrazia con le semplici scritte "Scheda di proposta" (ammesso) e "Scheda Bianca" e "Scheda Nulla" (non ammessi).
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L'adozione di questo simbolo, così come la svolta anti-elettorale del Partito, non fu priva di polemiche. Il simbolo così realizzato fu opera dell'architetto urbinate Paolo Badussi, dopo che il presidente del partito, l'architetto e deputato, Bruno Zevi rifiutò decisamente tutti i precedenti bozzetti (realizzati dallo storico grafico del Partito radicale, Aurelio Candido) in cui la faccia di Gandhi era presente in forma troppo realistica.
Molti altri sono i simboli che gli esponenti del Partito radicale hanno utilizzato in iniziative collaterali di natura movimentistica o anche elettorale successivi al ritiro del Partito radicale dalla scena elettorale, di solito coagulati attorno alla figura carismatica di [[Marco Pannella]]. Per un'analisi di questi simboli si vedano le pagine sulla [[Lista Marco Pannella]] e [[Radicali Italiani]].
== Mezzi e obiettivi ==
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