Italiani: differenze tra le versioni
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|citazione =
}}</ref>, culturale<ref>{{Cita libro|autore = Paolo Casolari|titolo = Roma dentro|anno = |editore = MMC edizioni|città = }}</ref>, linguistica e religiosa. I presupposti per tali eredità e contributi ebbero a formarsi nella Penisola a seguito della costituzione dell'[[Italia romana]] nella sua interezza (entità che sotto Augusto diverrà anche amministrativa), che fu bacino e tramite per i vari processi che, nel giro di qualche secolo, ebbero a diffondere e radicare le caratteristiche poc'anzi accennate<ref>{{Cita|Jean-David Michel}}.</ref>, le quali entreranno a far parte del patrimonio degli italiani moderni.
[[File:Roman conquest of Italy (it).svg|thumb|upright=1.2|Le fasi dell'
La Roma del II secolo a.C. infatti, dominante l'Italia intera e forte delle sue capacità di assimilazione culturale, promosse diversi meccanismi di integrazione etnica e culturale, nonché diffusione di cultura, lingua e valori comuni, passato alla storia come processo di [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]].
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Questo processo di romanizzazione, in Italia assai profondo, ebbe tra i primi effetti quello di creare una certa identità romana allargata, a discapito delle varie identità localistiche. Già in età tardo repubblicana, infatti, l'appellativo di "Romano" non riguardava più solo i gli abitanti dell'Urbe, bensì quelli dell'Italia<ref name="Schiavone">«[…] tutti vengono convivono negli stessi sodalizi religiosi, spendono parimenti il loro denaro per abbellire l'isola, adottano il comune etnico di Italicei, che, non indicando nulla sul piano giuridico, indica appunto il fattuale raggiungimento di una situazione paritaria. Ma questa parità aveva il suo prezzo sul piano culturale: l'Italico di Delo è ormai in tutto un romano…». Cit. da AA.VV. (Aldo Schiavone, direzione), ''op. cit.'', p. 310.</ref>. Questo senso di appartenenza comune, chiamato anche ''consanguineitas'', si avvertiva sia dentro che fuori della Penisola<ref name="Schiavone" /><ref>{{cita|Andrea Giardina|p. 54}}.</ref>, e non di rado creava delle vere e proprie linee di demarcazione tra i Romani delle province ([[Gallia]], [[Hispania]], [[Illiria]], etc.) ed i Romani d'Italia, provocando in alcuni casi anche attriti e contrasti a sfondo etnico<ref>"''Non italicus senator provinciali potior est?''" Così i senatori romani domandarono all'imperatore Claudio quando quest'ultimo propose l'inserimento nel Senato romano di elementi provenienti dalla Gallia Comata. Spiegazione integrale del fatto in {{cita|Andrea Giardina}}.</ref>. L'integrazione romana dell'Italia, e la conseguente creazione di un'identità romana unitaria nella Penisola, rappresenta una delle eredità storiche degli italiani, giacché l'unità territoriale, politica, culturale e linguistica raggiunta dall'Italia in Età romana rappresentarono, in diverse fasi storiche come quella medioevale<ref name="eco"/>, moderna e contemporanea<ref name="Loggia31"/><ref name="TreccaniRisorgimento" />, spunto ideologico, filosofico e identitario per molti italiani.
Sempre tramite il processo di romanizzazione, in Italia ebbe a diffondersi la lingua latina, la quale in [[Età imperiale]] ebbe a sostituire definitivamente ogni altro idioma preromano, assorbendolo e sovrapponendovisi (non di rado conservando alcune caratteristiche nel sostrato). In tal modo, il [[lingua latina|latino]] rimase indelebile nella popolazione romana d'Italia e del resto
Come per la lingua, la [[cultura romana]], nella sua complessa vastità (artistica, letteraria, istituzionale, architettonica, popolare etc.), ebbe a diffondersi tra gli abitanti dell'Italia, lasciando diverse eredità negli italiani. Nella stessa [[Italia medioevale]], ad esempio, le città risentirono dell'eredità culturale giuridica romana, costituendosi come realtà politiche aventi organi ed istituzioni simili,<ref name="Vigueur-Faini">{{cita libro |autore = Jean-Claude Maire Vigueur |autore2 = Enrico Faini |titolo = Il sistema politico dei comuni italiani (secoli XII-XIV) |città = Milano |editore = [[Bruno Mondadori Editore|Mondadori]] |anno = 2010 |isbn = 978-88-6159-215-5}}</ref> ma certamente non uguali, a quella della Repubblica romana (consoli, magistrati, senato, capitani di popolo etc). Anche la [[letteratura latina]], il [[Diritto romano|diritto]], nonché diversi aspetti della cultura popolare, pur non essendo proprietà esclusiva degli italiani, fanno parte dell'eredità classica di questo popolo.
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