Tippi Hedren: differenze tra le versioni
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Nata in provincia da genitori di origine svedese, tedesca e norvegese, divenuta fotomodella-indossatrice e attiva a New York negli anni cinquanta, prima di essere scoperta da [[Alfred Hitchcock]] aveva preso parte ad un solo film, appena ventenne (1950) e interpretando peraltro una semplice comparsa. Il regista inglese la notò per puro caso nell'ottobre del 1961 durante uno spot pubblicitario per la bevanda dietetica Sego, apparso in televisione. Fu colpito in particolare dalle movenze, dall'eleganza del volto e dai capelli biondi, tutte caratteristiche della donna-tipo prediletta dal regista: egli, in accordo con la moglie e collaboratrice Alma Reville, si convinse di trovare in lei una valida erede della sua attrice-musa per eccellenza [[Grace Kelly]], che dopo avere lavorato con lui in tre fortunati film ed essere divenuta principessa di Monaco (1956) aveva dovuto abbandonare il cinema, apparentemente per sempre. Una volta contattata da vari funzionari della casa produttrice Universal ed evitando inizialmente di rivelarle il suo nome, il regista la incontrò e non esitò ad affidarle il complesso ruolo di Melanie Daniels, protagonista del suo nuovo ed atteso film ''[[Gli uccelli]]'' (1963), affiancandola ad attori emergenti e come lei provenienti dalla televisione (Suzanne Pleshette) e già affermati (Rod Taylor e Jessica Tandy). Neo divorziata e trasferitasi in California insieme alla figlioletta dopo la firma di un contratto in esclusiva, fu lo stesso Hitchcock a guidarla subito e, tra l'altro, ad imporle il nome d'arte "Tippi", ispirato dal vezzeggiativo svedese "tupsa" (piccolina) con cui veniva affettuosamente chiamata dal padre sin da bambina.
Data la scarsissima esperienza recitativa della Hedren, limitata alle sole apparizioni pubblicitarie in televisione, fu per lei necessario un lento e costante apprendistato, che comprendeva numerose sessioni di trucco, costosi provini girati insieme a Martin Balsam, un ricco guardaroba, anche personale, e poi il diretto coinvolgimento in ogni fase delle riprese del film: un trattamento particolare e raramente riservato dal regista ad altre sue "attrici-feticcio", anche se negli anni immediatamente precedenti (1957-1960) egli curò molto la recitazione di Vera Miles, Eva Marie Saint, Janet Leigh e soprattutto di Kim Novak. Nel suo primo vero film la Hedren ebbe spesso a che fare con riprese davvero estenuanti e, dato il soggetto, con stormi di uccelli impazziti, alcuni meccanici o solo disegnati ma molti in carne ed ossa e che, ovviamente, non si comportarono sempre come previsto dalla sceneggiatura. Durante le scene in cui veniva attaccata da una moltitudine informe di [[Gabbiano|gabbiani]] e di [[corvus|corvi]] lanciati contro la sua figura all'interno di un'auto in sosta e di una cabina telefonica, e i cui vetri si frantumarono davvero provocandole alcuni graffi al volto, e nella soffitta di una fattoria isolata l'attrice dovette dimenarsi in modo così frenetico e compulsivo da arrivare, in quest'ultima circostanza, a un vero esaurimento nervoso e al riposo in ospedale, che impose l'interruzione forzata delle riprese per vari giorni, evento inedito nei film di Hitchcock; nel frattempo, per la scena immediatamente successiva, venne sostituita da una controfigura. Il film ebbe ovunque un grande ''battuage'' pubblicitario, curato dallo stesso regista, e venne presentato anche al Festival di Cannes, garantendo così una improvvisa visibilità anche alla sua protagonista, nonostante la sua scarsa esperienza di attrice; tanto che la Hedren ricevette una candidatura nel 1964 per il Golden Globe come migliore attrice femminile esordiente, premio che effettivamente vinse, sbaragliando giovani attrici comunque destinate al successo come Elke Sommer, Ursula Andress e Maggie Smith, ma il personaggio di Melanie Daniels resterà il ruolo centrale e più celebre della sua carriera.
L'anno successivo a ''[[Gli uccelli]]'', [[Alfred Hitchcock]], dopo avere cercato di ingaggiare e istruire altre giovani attrici bionde (tra cui Claire Griswold, neo moglie del regista Sidney Pollack), finì per affidarle il ruolo di una ragazza repressa e cleptomane nel film ''[[Marnie]]'' (1964) al fianco di [[Sean Connery]], che all'epoca rivestiva contemporaneamente il leggendario ruolo del primo [[James Bond]] del cinema. Inizialmente, per il ruolo di Marnie, il regista cercò insistentemente di convincere anche la principessa di Monaco [[Grace Kelly]] a tornare sulle scene dopo alcuni anni, la quale, pur lusingata, venne convinta per varie ragioni a declinare l'offerta. La lavorazione del film risultò molto difficile e traumatica per Tippi Hedren, ancor più rispetto all'esperienza precedente, non solo perché Hitchcock tentava di trasformarla in una perfetta copia della "perduta" Kelly, ma soprattutto per la pesante attenzione del regista nei suoi confronti. Hitchcock sviluppò infatti una vera e propria ossessione personale per la giovane attrice, che non si limitava solo al suo lavoro ma si espandeva anche nella vita privata, tanto che voci sul set raccontavano che la lavorazione, data la tensione, ad un certo punto proseguisse senza una comunicazione diretta tra i due interessati, ma solo tramite interposta persona. La Hedren, peraltro impegnata nell'imminente matrimonio con il proprio agente (1964), resistette, consapevole che quel ruolo, molto difficile per una come lei con pochissima esperienza nel cinema alle spalle, le avrebbe consentito di avere una brillante carriera se la sua recitazione nel tempo fosse risultata gradita a pubblico e critica. Alla fine della lavorazione però, dato il rifiuto netto e deciso alle sue ripetute ''avances'', Hitchcock, che attraversava un periodo molto critico nella propria gloriosa carriera, e che pure aveva in mente per la Hedren un ulteriore terzo film da girare insieme e rimasto alla sola idea progettuale, impedì all'attrice di lavorare ancora con lui o con qualunque altro regista, tenendola sotto contratto in esclusiva fino al 1967 con la casa produttrice e solo per sporadiche apparizioni in serie televisive minori, come ''[[I giorni di Bryan]]'' (1965), rispettando tuttavia la corresponsione dei compensi previsti.
La storia del
In seguito la carriera della Hedren non decollò mai pienamente e l'attrice resterà in genere legata, nell'immaginario collettivo, alla sua complessa e famosa collaborazione con Hitchcock, di cui però verrà considerata e con crescente rispetto l'ultima vera diva bionda, in apparenza sfuggente, algida e fascinosa. Fra i non molti film girati negli anni seguenti, si ricordano soprattutto ''[[La contessa di Hong Kong]]'' ([[1967]]) diretto da [[Charlie Chaplin]], quando la Hedren era ancora formalmente sotto contratto con la Universal, ma in un ruolo non da protagonista accanto ai divi Marlon Brando e Sofia Loren, e ''[[Il grande ruggito]]'' ([[1981]]),
Si è sposata tre volte: nella prima giovinezza, dal [[1952]] al [[1961]], con il manager pubblicitario Peter Griffith da cui ha avuto la sua unica figlia, l'attrice [[Melanie Griffith]], poi dal [[1964]] al [[1982]] con il proprio agente personale Noel Marshall, e dal [[1985]] al [[1995]] con il produttore d'acciaio Luis Barrenecha.
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