Bibbia di Berleburg: differenze tra le versioni
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{{Doppia immagine|destra|Berleburger Bibel (1726) Titelbild.jpg|130|Berleburger Bibel (1726) Titelseite.jpg|142|Bibbia di Berleburg (1726), copertina e frontespizio||lili|rere}} La '''Bibbia di Berleburg''' è una voluminosa opera biblica in 8 volumi, scritta negli anni 1726-1742 a [[Bad Berleburg|Berleburg]] (ristampata a Stoccarda nel 1856), che offriva non solo una nuova traduzione della Bibbia, ma soprattutto
== Formazione ==
Il responsabile teologico che coordinava il lavoro relativo alla Bibbia di Berleburg fu il teologo di Strasburgo Johann Friedrich Haug (1680-1753).
L'iniziatore dell'opera sembra essere stato il pastore di Berleburg e poi predicatore di corte del conte Casimir, Ludwig Christof Schefer (1669-1731), che nonostante la sua stretta vicinanza al movimento filadelfiano, mantenne la sua affiliazione ufficiale alla chiesa luterana e nel 1712 insieme a Heinrich Horch, aveva pubblicato la cosiddetta Bibbia di Marburg, che non si avvicinava affatto al significato e all'estensione della "Berleburg".
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== Obiettivi ==
Lo scopo dell'edizione era, secondo Jung-Stilling, "una traduzione molto pura della Bibbia [...] perché tutti i commenti disponibili fino ad allora erano scritti da studiosi con il loro linguaggio accademico, e quindi non accessibili al cuore".
Come si dice programmaticamente il titolo, oltre alla spiegazione del senso letterale, per il quale gli editori di solito ricorrevano alla tradizionale interpretazione ecclesiastica delle Scritture, la preoccupazione principale fu lo sforzo di "spiegare lo stato interiore della vita spirituale o le vie e gli effetti di Dio sulle anime, per la loro purificazione, illuminazione e unione con Lui [Dio]". A questo fine, si potè far ricorso al ricco tesoro di scritti mistici di diversa accentuazione ([[Johann Arndt]], [[Jacob Böhme]], [[Fénelon|François Fénelon]], [[Antoinette Bourignon|Antoinette Bourignon de la Porte]] (1616-1680) e fra gli altri
L'influenza della Bibbia di Berleburg sull'ampio spettro dei raggruppamenti pietistici e sul movimento di risveglio evangelico del XIX secolo, in Europa e fino in America, potrebbe essere stata limitata dalle sue dimensioni voluminose, che hanno posto barriere "naturali" ad una sua diffusione ancora maggiore. Secondo Jung-Stilling, l'opera "s'è meritata indubbiamente [1785!] uno dei migliori posti nella biblioteca di uno studioso di teologia a dispetto dei suoi paradossi" .
== Note ==
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