Valentino Gerratana: differenze tra le versioni
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Partecipa giovanissimo alla [[Resistenza italiana|resistenza]] a Roma, nelle file dei [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]], legandosi a [[Carlo Salinari]] e [[Giaime Pintor]], conosciuto nel 1939 al corso allievi ufficiali di [[Salerno]], e ricordato dopo la morte nell'introduzione a ''Sangue d'Europa''. Dopo la [[caduta del fascismo]] prende parte alla ricostruzione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] romano e si laurea in giurisprudenza presso l'[[Sapienza - Università di Roma|università della capitale]]. Collaboratore di numerose riviste politiche e teoriche (''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]'', ''[[Società (rivista)|Società]]'', ''[[Il Contemporaneo]]'', ''[[Critica marxista]]'', ''[[Il Calendario del Popolo]]''), diviene caporedattore de ''[[l'Unità]]'' ed entra in contatto con gli intellettuali legati alla casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]. Docente all'[[Università di Salerno]] dalla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]], passa all'[[Università di Siena]], per tornare nel 1976 alla Facoltà di Lettere dell'Università di Salerno.
Studioso sobrio e rigoroso del [[marxismo]], ha curato l'edizione critica degli ''Scritti politici'' di [[Antonio Labriola]], ma è ricordato, soprattutto, per la sua innovativa edizione critica dei ''[[Quaderni del carcere]]'' di [[Antonio Gramsci]]. La sua edizione, con un'accurata ricostruzione cronologica, archiviò definitivamente l'edizione tematica curata da [[Palmiro Togliatti]] e [[Felice Platone (giornalista)|Felice Platone]] e pubblicata da Einaudi tra il 1948 e il 1951. Il lavoro di Gerratana contribuì a mettere in luce lo stile "frammentario" e "antidogmatico" di Gramsci. Fu tra i promotori della International Gramsci Society e tra i fondatori e primo presidente della International Gramsci Society Italia, che dal 2003 ha ripetutamente bandito un premio alla sua memoria.
== Opere principali ==
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