Il 10 settembre 1943, due giorni dopo la [[proclamazione]] dell'[[armistizio di Cassibile|armistizio]], l<nowiki>'</nowiki>''Italia'' fu catturato dalle truppe tedesche a Durazzo, in seguito all'occupazione della [[città]] albanese<ref name="theshipslist"/><ref name="agenziabozzo"/><ref name="nmp"/>.
Alcune [[settimana|settimane]] dopo i comandi tedeschi decisero di utilizzare l<nowiki>'</nowiki>''Italia'' e le altre navi italiane catturate a Durazzo per trasportare a [[Trieste]] i reparti della [[Divisione (unità militare)|Divisione]] «Brennero», i cui comandanti si erano accordati con i comandi tedeschi per il disarmo e trasferimento della Divisione in Italia<ref name="biblink">[http://www.biblink.it/download%20PDF/Annali__2_06.pdf Annali del Dipartimento di Storia – La Resistenza dei militari]</ref><ref name="secondorisorgimento">[{{Cita web |url=https://secondorisorgimento.blogspot.com/2010/01/una-ricerca-in-corso-il-caso-della.html |titolo=Secondo Risorgimento<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190329225525/http://secondorisorgimento.blogspot.com/2010/01/una-ricerca-in-corso-il-caso-della.html |dataarchivio=29 marzo 2019 |urlmorto=sì }}</ref>. Le operazioni d'imbarco si svolsero a Durazzo il 25 settembre<ref name="biblink"/>. Tali operazioni terminarono su tutte le navi (nel trasferimento vennero coinvolte le vecchie [[torpediniera|torpediniere]] ''[[Rosolino Pilo (cacciatorpediniere)|Pilo]]'' e ''[[Giuseppe Missori (cacciatorpediniere)|Missori]]'' e cinque mercantili, tra cui, oltre all<nowiki>'</nowiki>''Italia'', l'incrociatore ausiliario ''[[Arborea (incrociatore ausiliario)|Arborea]]'', il trasporto truppe ''Argentina'' e probabilmente anche i piroscafi ''Marco'' e ''Brumer''<ref name="secondorisorgimento"/>) alle sei di [[sera]] del giorno stesso (l'ultimo reparto ad essere imbarcato fu il 558º [[Gruppo (unità militare)|Gruppo]] Semovente, i cui 400-500 uomini, che inizialmente si pensava di lasciare a terra per mancanza di posto, vennero infine distribuiti a bordo delle navi in procinto di partire), ed un'ora dopo le sette navi lasciarono il porto [[Albania|albanese]] alla volta di Trieste<ref name="biblink"/>. Tutte le navi – l<nowiki>'</nowiki>''Arborea'', carico di truppe della «Brennero» ma con funzione anche di nave scorta, procedeva in testa, mentre le torpediniere erano ai lati del convoglio, la ''Pilo'' verso il [[mare]] e la ''Missori'' verso [[terra]]<ref name="secondorisorgimento"/> – erano condotte dai loro [[equipaggio|equipaggi]] italiani, disarmati e sorvegliati da picchetti della [[Wehrmacht]] o da reparti della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] unitisi alle truppe tedesche<ref name="biblink"/>. Alle 23.45 dello stesso 25 settembre, durante la navigazione, l'equipaggio e gli uomini della «Brennero» imbarcati sulla ''Pilo'' assalirono il picchetto tedesco e, dopo averlo sopraffatto (il [[sottufficiale]] comandante venne ucciso, tre uomini furono gettati in mare e quattro catturati<ref name="secondorisorgimento"/>), riassunsero il controllo della nave, conducendola a [[Brindisi]] il 27 settembre<ref name="biblink"/>. Non vi furono altri tentativi in tale senso, così che il convoglio, dopo aver sostato brevemente a Trieste, proseguì alla volta di [[Venezia]], dove arrivò il 29 settembre, sbarcando gli uomini della «Brennero» allo [[scalo ferroviario]] della [[città]]<ref name="biblink"/>.
L<nowiki>'</nowiki>''Italia'' rimase poi sotto il controllo delle [[Wehrmacht|forze tedesche]]. Il 6 luglio 1944 il piroscafo, attaccato da aerei, fu colpito da alcune [[bomba (ordigno)|bombe]], inabissandosi nel [[golfo]] di [[Arsia]], in [[Istria]]<ref name="cn"/><ref name="nmp"/>. Secondo altre fonti, il 6 luglio 1944 l<nowiki>'</nowiki>''Italia'' fu affondato da aerei alleati, ma a [[Trieste]], dove nel 1950 venne recuperato e [[demolizione|demolito]]<ref name="theshipslist"/><ref name="agenziabozzo"/>.
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