Suddivisioni amministrative dello Stato Pontificio in età moderna: differenze tra le versioni

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*un territorio, Castro che, sebbene dipendente da [[Viterbo]], continuò a godere di un'ampia autonomia<ref>L'ex-ducato di Castro, dopo la sua annessione del [[1649]], iniziò ad essere conosciuto anche come ''Stato di Valentano'' e/o ''Stato di Ronciglione''</ref>. In quegli stessi anni alcune [[diocesi]] laziali ed umbre chiesero, e ottennero, la costituzione di una nuova provincia, la [[Sabina]], con capoluogo [[Collevecchio]] ([[1605]]).
 
Nel [[1627]] venne creata una ''[[Congregazione dei Confini]]'', organismo preposto alla prevenzione di abusi e alla mediazione di dispute (frequenti) relative alle competenze territoriali fra le varie Provinceprovince e, all'interno di queste, fra Diocesidiocesi e, non di rado, fra gli stessi Comunicomuni. Nel corso del [[XVII secolo]] le [[Costituzioni egidiane]], seppur formalmente ancora in vigore, si rivelarono sempre più inadeguate ai nuovi tempi.
 
==Suddivisione amministrativa nel Settecento==
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La nuova e più articolata ripartizione provinciale, non ancora tracciata nel [[1701]], all'epoca del primo censimento (parziale) del [[XVIII secolo]], troverà piena attuazione nei venti anni che seguirono e si vedrà interamente riflessa nel censimento successivo ([[1767]]-[[1769]]). Tale ripartizione prevedeva:
* Dodici province: [[Lazio]], [[Patrimonio di San Pietro (provincia pontificia)|Patrimonio di San Pietro]], [[Campagna e Marittima]], [[Sabina]], [[Ducato di Spoleto]], [[Umbria]], [[Marca di Ancona]], [[Montefeltro]], [[Urbino]], [[Bologna]], [[Romagna]] e [[Ferrara]]
* Una legazione extra-territoriale: [[Legazione di Avignone|Avignone]]
* Una contea: [[Contado Venassino]]
* Due territori dipendenti: [[Benevento]] e [[Pontecorvo]]
 
==Legati e governatori==
Fra le entità amministrative menzionate, cinque vennero governate da legati pontifici (di rango generalmente cardinalizio): Urbino, Bologna, Ferrara, Romagna (dove il legato prendeva il nome di ''presidente'') e l'[[exclave]] di [[Legazione di Avignone|Avignone]]. Presero pertanto il nome di legazioni. Tutte le altre vennero affidate a dei governatori. Il legato era nominato direttamente dal Papa ed era sempre un [[clero|ecclesiastico]], mentre il governatore poteva anche non esserlo. Nel caso fosse un laico, non disponeva del potere spirituale; in questo caso veniva sempre affiancato da un ecclesiastico, così che le funzioni erano scisse in ''spiritualibus'' e in ''temporalibus''.
 
Il governatore poteva ricevere la nomina sia dal Ponteficepontefice che da un'alta personalità dello Stato (talvolta anche dal [[Cardinal nipote]]). Fra i poteri del legato c'era quello di [[scomunica]], che il governatore non possedeva. I legati, come i governatori di provincia (vi erano anche molti governatori di città, considerati di rango inferiore), avevano il compito di provvedere all'[[ordine pubblico]], alla riscossione dei [[Tributo|tributi]], alla supervisione della [[giustizia]] e alla difesa della circoscrizione assegnata.
 
Tale assetto provinciale restò in vigore, nelle sue linee fondamentali, fino ad età [[Napoleone|napoleonica]]. Subito dopo la [[Restaurazione]] e il ristabilimento degli antichi governi, il sistema amministrativo periferico dello Stato venne però nuovamente e radicalmente modificato da [[Papapapa Pio VII]] mediante il sistema delle [[Delegazione (Stato Pontificio)|Delegazioni]] ([[1816]]). Il pontefice portò a compimento il processo di ristrutturazione dell'ordinamento amministrativo dello Stato Pontificio che era stato avviato dai suoi predecessori oltre due secoli prima.
 
==Note==