Forlì: differenze tra le versioni
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Prima dell'abbattimento della cinta muraria una consistente area a ridosso delle mura formava un anello, interno le mura stesse, quasi completo a 360°, di verde pubblico destinato alla coltivazione. Questi orti, presenti nel medioevo, dovevano fornire l'area necessaria per essere coltivati e quindi produrre il sostentamento necessario in caso di eventuale assedio della città. Quest'area verde per la città si è sempre mantenuta fino all'inizio del novecento quando, decidendo di ampliare città oltre le mura, cominciarono ad essere edificate. Oggi di questi orti rimangono solo pochi tratti.
Il territorio comunale e cittadino è
* [[Parco Dragoni di Forlì|Parco di via Dragoni]]
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* [[Parco Paul Harris]]
La città infatti è attrezzata di molte zone verdi e parchi che arrivano a un'estensione totale di 300 ettari
Sul territorio comunale sono tuttora presenti molte vecchie piante di gelso, ultimi testimoni di un periodo in cui questo tipo di albero era molto diffuso. Le sue foglie fatte venivano raccolte utilizzate per nutrire i bachi, il cui allevamento era fiorente ed alimentava la solida industria della seta.
In base alla legge regionale 2 / 1977 sono stati individuati anche alcuni alberi monumentali di pregio, tra cui una roverella di oltre duecento anni, 3 pioppi neri di oltre 130 anni ed un platano orientale di oltre 170 anni di età. Quest'ultimo è in realtà l'albero più noto, ammirato e conosciuto ed è ricordato come '' l'albero di Giosuè Carducci''. Dagli alberi degni di nota possono essere ricordate anche 2 piante da frutto: un giuggiolo secolare ed una pianta di albicocco di sessant'anni.
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