Georg Elser: differenze tra le versioni

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=== Premesse ed ideazione ===
Nell'autunno del 1938, l'Europa era sull'orlo della guerra a causa della [[Conferenza e accordo di Monaco|Crisi dei Sudeti]]. Dopo il trauma patito con la [[Grande guerra]], i tedeschi erano fortemente preoccupati per l'eventualità di un nuovo conflitto, ed Elser condivideva tale comune stato d'ansia. Anche se la guerra non sarebbe stata svelata che all'ultimo momento, Elser non dava credito allealla dichiarata intenzione del [[Führer]] di mantenere la pace; al contrario, nella mente di Elser si delineò il proposito di decapitare il [[nazionalsocialismo]], assassinandone il [[leader carismatico]].
 
Riflettendo su come porre in essere il proprio piano, Elser si recò a Monaco l'8 novembre 1938, per assistere al discorso che il regime proponeva annualmente nell'anniversario del fallito [[Putsch di Monaco]]. Due considerazioni furono decisive nella scelta di tempo e luogo da parte dell'aspirante tirannicida: sul piano operativo, l'evento appariva accompagnato da misure di sicurezza piuttosto blande; sul piano emotivo, la concomitanza (9-10 novembre 1938) della [[Notte dei cristalli]], con le sue inaudite atrocità platealmente perpetrate su inermi "[[ebrei|giudei]]", convinse Elser che una [[leadership]] capace di suscitare tale violenza avrebbe precipitato la Germania in un'altra apocalittica guerra: solo la morte di Hitler, ad avviso di Elser, avrebbe potuto fermare questa tragica concatenazione di mosse distruttive.
 
=== Fase esecutiva ===
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Per molte sere Elser si nascose nel locale prima della chiusura; quando il locale chiudeva iniziava a lavorare, ricavando una nicchia nella colonna dove sarebbe stato il palco di Hitler.
Il giorno fatidico, nella nicchia inserì la bomba con il meccanismo da lui costruito e sperimentato.
 
A sua insaputa però Hitler, a causa delle condizioni atmosferiche che gli impedivano di tornare a [[Berlino]] in aereo, decise di andarsene in anticipo essendo costretto a prendere il treno: lasciò quindi la birreria sette minuti prima delle 21:20, ora in cui "puntualmente" scoppiò la bomba.<ref>Come abbiamo anticipato nella sezione "Biografia", si trattava infatti di un ordigno ad orologeria.</ref> Il bilancio fu comunque di otto morti e sessantatré feriti, di cui sedici in modo grave. Così naufragava il tentativo di mutare il corso della storia.<ref name="Spiegel"/><ref>
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