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La madre di Mahmud, Khadijah, muore quando questi ha solo cinque anni e la famiglia si trasferisce dal quartiere di Dar al-Sa'ada<ref>{{Cita web|url=https://mwthoq.com/الكاتب-محمود-تيمور/|titolo=La vita di Mahmud Taymur}}</ref>, in cui avevano vissuto per ottant'anni tre generazioni di Taymur, ad 'Ain Shams, al tempo un piccolo villaggio vicino al Cairo e ora uno dei più antichi della capitale egiziana, dove hanno sede le università più prestigiose della città. Qui Mahmud conosce per la prima volta la realtà contadina e rimane colpito dalle condizioni di vita del ''fellah'', il lavoratore della terra.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=255|pp=|ISBN=}}</ref> Anche qui i due fratelli Taymur sono lasciati liberi di giocare con i loro coetanei, di qualsiasi estrazione sociale, e di frequentare le case modeste dei loro conoscenti, dai quali vengono percepiti come loro simili.
Quando Mahmud ha otto anni, muore la zia 'A'ishah che si era presa cura di lui. L'educazione dei due fratelli ricade sulle spalle del padre Ahmad, che non si risposerà più ed eserciterà su di loro un'enorme influenza, soprattutto nella loro formazione culturale
Mahmud fin dalla giovane età inizia a leggere romanzi tradotti in arabo; ammetterà successivamente che molte delle sue prime letture furono di pessima qualità.<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=7|pp=|ISBN=}}</ref> Tra gli autori arabi, lo affascinano particolarmente [[:en:Mustafa_Lutfi_al-Manfaluti|al-Manfaluti]] e gli autori siro-libanesi del "''mahjar''", un gruppo di scrittori emigrati negli Stati Uniti nella prima metà del Novecento,<ref>{{Cita web|url=https://en.wikipedia.org/wiki/The_Pen_League|titolo=The Pen League}}</ref> fra cui spicca [[Khalil Gibran|Jubran Khalil Jubran]], autore di racconti brevi che influenzerà Taymur, inducendolo a scrivere poesie in prosa. Notevole è anche l'influsso esercitato dai grandi autori occidentali:<ref>{{Cita libro|autore=Mahmud Taymur|titolo=Shifa' al-Ruh|anno=1951|editore=|città=|p=10|pp=|ISBN=}}</ref> si ritiene che l'eco delle opere di questi scrittori sia presente nel primo brano di narrativa di Mahmud, ''al-Sharaf al-rafi''' (trad. lett. : Il nobile senso dell'onore), pubblicato nel 1908, in cui l'autore appena quattordicenne dà sfogo al suo spirito nazionalista.<ref>{{Cita
Dopo aver terminato l'istruzione secondaria in Marocco
Nella seconda metà degli anni Dieci del 1900, Mahmud e il fratello entrano a far parte di un gruppo di letterati e intellettuali egiziani, ''Al-Madrasah al-hadithah'', ovvero la Scuola Moderna. I membri di questo gruppo iniziano a sperimentare il racconto breve, genere mai usato in precedenza da autori arabi. Fu grazie al grandissimo utilizzo che ne fecero gli autori della Scuola Moderna se oggi il racconto breve è il genere più utilizzato in assoluto dagli scrittori arabi contemporanei. Questo gruppo di intellettuali amava leggere romanzi e poesie di autori europei, rivelando grande interesse per gli autori francesi; tuttavia, come rivelarono molti membri del gruppo, come [[:en:Yahya_Haqqi|Yahya Haqqi]], quella che maggiormente influenzò lo sviluppo creativo e compositivo dei membri della Scuola Moderna fu la letteratura russa: grazie allo studio dei testi dei letterati russi, la letteratura araba conobbe un nuovo significato di realismo nel romanzo. Fu quello un periodo di grande rinnovamento in campo culturale, letterario e sociale: nel 1919, sotto il leader [[Sa'd Zaghlul|Sa'd Zaglul]], iniziò il processo che portò l'Egitto, nel 1923, all'indipendenza.<ref>{{Cita
Nel 1920, Mahmud si sposò con Zaynab, una della figlie di Dhur al-Fiqar Pasha, un ciambellano del re. In questa occasione rispettò la tradizione e accettò il matrimonio combinato, senza vedere sua moglie fino al giorno stesso del matrimonio. Dei due sposi si può dire che furono fortunati, perché tra loro scoppiò un amore sincero e molto forte, che legò Mahmud a Zaynab per tutta la vita. Ebbero tre figli, un maschio e due femmine.<ref>{{Cita
Dopo la morte di suo fratello, Mahmud si dedicò completamente e incessantemente all'attività di letterato. Si trasferì in Europa per due anni, buona parte dei quali spesi in Svizzera. Mahmud Taymur considerò questo lungo soggiorno come fondamentale per la sua formazione di letterato, e passò molto tempo a studiare lo stile dei suoi autori europei preferiti. Tuttavia, quando tornò in Egitto, lo stile delle prime opere che pubblicò non era molto dissimile da quello dei suoi primi scritti.<ref>{{Cita libro|autore=J. Brugman|titolo=An Introduction to the History of Modern Arabic Literature in Egypt|anno=|editore=|città=|p=11|pp=|ISBN=}}</ref> La sua vita in Egitto fu segnata da eventi piacevoli, ricca di soddisfazioni ma anche da grandissime sofferenze, quando nel 1930 morì suo padre Ahmad ma soprattutto quando nel 1940
== Pensiero e stile letterario ==
Mahmud Taymur ha studiato alla scuola di agricoltura del Cairo, e ha iniziato la sua carriera di scrittore pubblicando li suoi primi testi nel 1920. Le sue prime pubblicazioni sono influenzate dai grandi autori europei, in particolare Maupassant e Chekhov,
Taymur fece parte di una generazione di autori arabi particolarmente attenti ai problemi della classe media, autori che si occuparono di critica sociale trattando, nei propri scritti, dei lati più oscuri del vivere quotidiano in paesi come l'Egitto. Il leader di questo gruppo fu proprio lo stesso Mahmud, il quale sfruttò lo stile letterario del racconto breve arabo, genere ampiamente sviluppato da [[Khalil Gibran]], autore libanese trasferito negli Stati Uniti e tra i più rilevanti scrittori facenti parte dell'[[Associazione della Penna]].<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Islamic-arts#ref316479|titolo=Islamic arts- arab literatures}}</ref> Tra il 1925 e il 1930 Mahmud pubblica cinque raccolte di novelle, in cui propone alcuni personaggi già trattati dall'autore ‘Abdallah Nadim, curando però maggiormente rispetto al collega l’aspetto narrativo. Questi stessi personaggi vengono poi ripresi da altri importanti esponenti della letteratura e del teatro arabi del XX secolo, quali i fratelli ‘Ubayd. Tali figure vengono raccontate in modo critico, e i loro difetti vengono esposti da Mahmud Taymur in modo spietato, senza riserve: tutte le sue opere sono caratterizzate infatti da uno spiccato manicheismo e da un marcato atteggiamento moralizzatore.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Alla scoperta della letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=244|pp=|ISBN=}}</ref>
In questi anni Mahmud spende molto tempo in Europa e in particolare in Francia, ma non per questo perde contatto con la realtà egiziana, in continua evoluzione: gli artisti e autori locali stavano sviluppando una sempre più forte convinzione che quelli fossero gli anni in cui gettare delle fondamenta salde per una trasformazione culturale e sociale in tutto il paese; la chiave per raggiungere la modernità era vista attraverso la ricerca degli universali umani e dell'analisi psicologica, cosa che l'autore egiziano non mancò di fare. Mahmud col passare degli anni vede accrescere la fiducia in sé stesso: questo si può notare sia dallo stile mutato che dal fatto che nel 1937 l'autore egiziano decide di recuperare i suoi primi tre testi e di rielaborarli con una nuova maturità e consapevolezza, mettendone alcuni estratti nella raccolta ''al-Wathbah al-ula'' (il Primo Passo).<ref>{{Cita|Allen|pp. 360-361}}</ref>
Le opere di Mahmud Taymur sono principalmente improntate sulla denuncia sociale. Lo scrittore si concentrò in particolare sulle figure dei potenti, dei ricchi, degli ecclesiastici retrogradi, che secondo il suo pensiero erano il motivo principale per il quale l'Egitto, ma i paesi arabi tutti, erano considerati arretrati rispetto ai modelli europei. La sua critica, tutt'altro che sottile, mirava a far emergere (talvolta in modo quasi grottesco) i grandi difetti delle classi più agiate della società, spesso corrotte da potere e denaro, e sempre opposte allo sviluppo sociale che invece Mahmud sosteneva. Per l'autore egiziano, uno scrittore doveva occuparsi dei problemi collettivi, analizzandoli e affrontandoli ma soprattutto descrivendoli a un pubblico il più ampio possibile. Secondo Mahmud, "lo scrittore è colui che aiuta e sostiene l'essere umano nel senso più ampio" e "i prodotti della sua penna porteranno la società a nuovi orizzonti e daranno agli uomini la confidenza di cui hanno bisogno per combattere le difficoltà della vita". Nonostante queste idee, da molti considerate di stampo socialista, che rimasero salde durante tutta la sua vita, Mahmud non si sbilanciò mai politicamente in maniera ufficiale, né si propose come esempio di ribellione. Di lui si può dire che non fu mai un vero socialista, nonostante si occupasse dei problemi delle fasce più povere e bisognose della società, ma fu piuttosto un "osservatore esterno" degli eventi che si susseguivano nel suo paese. Analizzò la rivoluzione e ne seguì gli sviluppi ma non ne prese mai parte; questo forse anche perché ormai quando la rivoluzione scoppiò in Egitto lui aveva ben più di 60 anni e ben poco interesse nel prendere parte alla [[Rivoluzione egiziana del 1952|Rivoluzione Egiziana]].<ref>{{Cita Essendo stato il primo (insieme al fratello Muhammad) a cimentarsi nel racconto breve di ambientazione esclusivamente araba, Mahmud è considerato il precursore del racconto arabo moderno; lui e suo fratello scrissero bozzetti di vita quotidiana egiziana in un contesto reale, in cui esplorarono e misero in evidenza i diversi tratti della psicologia del comportamento umano, sottolineando le molte debolezze e le rare virtù degli uomini.<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letterature araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=216|pp=|ISBN=}}</ref> Quello usato da entrambi i fratelli Taymur e particolarmente da Mahmud era un modello di denuncia diretta, che puntava a criticare lo stato delle cose ed elaborare una tipologia di modelli da imitare e di antimodelli da rifiutare. Molte delle sue opere si caratterizzano per un atteggiamento moralizzatore molto spinto, che si palesa attraverso marcati insulti e forti critiche nei confronti dei propri personaggi: questo per dimostrare, attraverso difetti ed errori di questi ultimi, quanto l'autore disprezzasse le persone che nella società reale questi personaggi andavano a incarnare; personaggi dipinti con maestria in forma scritta, ricollegati (talvolta in modo esplicito) a personaggi verosimili.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Alla scoperta della letteratura araba|anno=|editore=|città=|p=|pp=242-243|ISBN=}}</ref>
Negli ultimi anni della sua vita Mahmud Taymur si impegnò enormemente nello studio della lingua araba, analizzandola e studiandone lo sviluppo attraverso gli anni. Uno dei suoi obiettivi preponderanti fu quello di marginalizzare la sempre più diffusa tendenza di mescolare l'arabo con parole straniere: Mahmud cercò addirittura di creare delle parole sostitutive per i termini europei che stavano entrando a far parte della lingua araba moderna. Questa dedizione per lo studio della sua lingua natale gli fece guadagnare, di fatto, il titolo di autorità linguistica e ancora oggi viene ricordato per i suoi studi e la sua costante lotta per proteggere la lingua araba.<ref>{{Cita
== Famiglia Taymur ==
Mahmud Taymur è nato in una famiglia dove non mancavano ricchezza e cultura; di origine curda, la famiglia Taymur è stata molto rilevante nel panorama politico egiziano. Suo nonno, Muhammad ibn Ali Kurd Taymur, era un alto funzionario e amico del wali d'Egitto Muhammad Ali (nonché poi di suo figlio Ibrahim); prima di trasferirsi al Cairo, la famiglia Taymur viveva nella provincia di Mossul, e fu il bisnonno di Mahmud (un ufficiale dell'esercito ottomano) a decidere di trasferirsi lungo il Nilo.
Muhammad, nato nel 1892, è considerato l'autore che ha permesso la nascita del racconto moderno arabo, con la sua famosa opera di denuncia sociale "''fi'l-qitar''", "Nel treno".<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea|anno=|editore=|città=|p=|pp=215-216|ISBN=}}</ref> Egli, con le proprie opere, portò un reale contributo nel campo della critica letteraria e della letteratura teatrale dell'Egitto. Precursore della cosiddetta "letteratura nazionale" nonché uno dei primi autori realisti, Muhammad Taymur fece anche parte di un gruppo di intellettuali che ruotavano attorno alla rivista d'avanguardia ''Al-Sufur'', "senza velo", fondata nel 1915: questa rivista rappresentava al tempo un'importante vetrina per scrittori desiderosi di esprimere nuove idee.<ref>{{Cita web|url=http://www.arablit.it/taymur.html|titolo=Muhammad Taymur}}</ref> La morte prematura, avvenuta nel 1921, non gli permise di dare piena dimostrazione delle sue capacità di commediografo e novellista, che già stavano emergendo nonostante la giovanissima età da opere quali "''L'uccello in gabbia''" o "''L'abisso''". Il sogno di Muhammad Taymur era quello di dare al proprio paese un vero teatro nazionale, lontano da improvvisazioni e dilettantismi, e questo sogno venne portato avanti proprio dal fratello Mahmud, dopo la morte del maggiore dei due, che provocò in Mahmud una sensazione di grande vuoto e perdita, il che lo portò a un, seppur breve, totale blocco in campo letterario.<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=L'Enciclopedia|anno=2003|editore=La Repubblica|città=Roma|p=485|pp=|volume=19|ISBN=}}</ref>
Muhammad Taymur dimostrò le sue spiccate doti di letterato già in giovanissima età; nel 1905,quando aveva ancora soli 14 anni, aveva già composto delle poesie e aveva pubblicato degli articoli in uno dei giornali più prestigiosi del tempo. La sua fama crebbe immediatamente, portando il ragazzo a essere riconosciuto con l'appellativo di "poeta dell'école Khedivé".<ref>{{Cita
Come già espresso, entrambi i fratelli Taymur scrissero opere di rilevante impronta sociale, atte a denunciare azioni e personaggi verosimili ricorrenti nella società egiziana del tempo. Famosissimo il racconto di Muhammad Taymur ''Fi’l-qitar'' (nel treno), in cui l’autore fa parlare dei personaggi, ognuno dei quali rappresenta un aspetto della società egiziana, che il Taymur (al pari del fratello Mahmud) considerava terribilmente retrograda. I personaggi del racconto parlano delle infime condizioni del ''fellah'', il contadino egiziano, descritto come un rozzo, di così basso livello intellettuale da essere rapportato a un animale. L’unico che difende la figura del contadino (sostenendo che la sua pena sia legata esclusivamente alla sua ignoranza, la quale potrebbe essere superata attraverso lo studio e l’accrescimento culturale) è lo studente, su cui Muhammad Taymur ripone grande fiducia per il futuro dell’Egitto. Lo studente rappresenta il simbolo della nuova generazione, acculturata, dalla mente aperta e bramosa di conoscere il mondo e di rapportarsi con persone e culture differenti; essendo lo studente al contempo sensibile e coraggioso, incarna la speranza dell’Egitto e ne rappresenta il futuro, che Muhammad Taymur prospetta come positivo, di lotta contro l’abulia, l’ignoranza e l’egoismo degli alti strati della popolazione. Le idee che Muhammad Taymur esprime nel libro “Nel Treno” sono estrapolabili da questo breve passo, tradotto da Francesco Gabrieli:<ref>{{Cita libro|autore=Isabella Camera d'Afflitto|titolo=Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi|anno=|editore=|città=|p=|pp=216-217|ISBN=}}</ref>
{{Citazione|Vogliono diffondere l’istruzione e combattere l’analfabetismo! – esclamò il circasso – Perché il contadino si sollevi al livello dei padroni! E non sanno di commettere uno sbaglio gravissimo.> Raccolsi il giornale da terra e domandai: <Che sbaglio?>. <Voi siete ancora un giovane, e non conoscete la cura efficace per l’educazione del contadino>. <Che cura intendete? C’è una cura più efficace dell’istruzione?>. Il circasso corrugò le sopracciglia e disse con accento irritato: <C’è un’altra cura. La frusta non costa niente al Governo, mentre l’istruzione richiede dei gran soldi. Non vi dimenticate che il contadino non obbedisce che alle busse, perché c’è avvezzo da quando nasce fino alla morte.}}Nella famiglia Taymur nacquero altri scrittori e pionieri della letteratura araba, anche in campo femminile: la zia di Mahmud e Muhammad, 'A'ishah (1840-1902), era una donna estremamente colta, capace di parlare fluentemente in arabo, in ottomano e in persiano. Dopo la morte del marito iniziò a produrre preziosi testi che le conferirono ben presto il nome di 'A'ishah al-Taymuriyyah, pioniera della letteratura araba moderna femminile. Fu principalmente lei a educare suo fratello minore, il padre di Mahmud e Muhammad, che aveva 35 anni in meno di lei; gli scritti di 'A'ishah al-Taymuriyyah rappresentano un eccellente spunto per analizzare e studiare l'estetica della letteratura ottomana ai suoi massimi livelli.<ref>{{Cita
== Mahmud Taymur e il teatro ==
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== Opere ==
Le opere di Mahmud Taymur si dividono in testi di narrativa e scritti teatrali.<ref>{{Cita
* {{Cita libro|titolo=al-Sharaf al-rafi'|anno=1908|lingua=arabo|Titolo italiano=Il nobile senso dell'onore}}
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