Calvene: differenze tra le versioni
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La parte meridionale è attraversata dal torrente [[Astico]] che riceve, prima di entrare nel territorio di [[Lugo di Vicenza|Lugo]], le acque del Chiavona (''Ciaona'' in dialetto locale), torrente di modesta portata, ma che in tempo di piena si ingrossa trascinando rovinosamente a valle ghiaioni e macigni. Nell'Ottocento, durante una grande alluvione, la piena travolse il cimitero e l'antichissima pieve<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', p. 34</ref>.
Il clima è mite nella parte esposta a sud, dove si coltivano viti, granoturco e foraggio, più fresco e rigido nella zona di montagna, dove crescono faggi, carpini, castagni - l'essenza più importante della zona - e
== Storia ==
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=== Origine dei nomi ===
Il significato del toponimo Calvene è incerto. Le interpretazioni:
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▲* oppure, dal termine latino ''clavis'', "chiave che porta verso la montagna"; punto strategico, cioè, della strada che dal centro di Calvene porta direttamente alla Cima di Fonte costituendo, in tempi antichi, il più diretto collegamento col settore centrale dell'Altopiano<ref name = Canova >A. Canova e G. Mantese, ‘'I castelli medievali ...'’, pp. 214-17</ref>
* oppure ancora può riferirsi a una ''gens Calvena'', importante famiglia che in epoca romana risiedeva su questo territorio e di cui si trova memoria in lapidi romane rinvenute nel vicentino e nel padovano<ref name = ProCalvene >[http://www.procalvene.it/cenni_storici.html Associazione Pro Calvene]</ref>.
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'''Chiesa Arcipretale di Santa Maria dell’Annunciazione''', nel capoluogo
:Come altre pievi dell'Alto Vicentino, anche quella di Calvene è molto antica: probabilmente prima della donazione di Berengario era legata alla diocesi di Vicenza (lo testimonierebbe la dedicazione a Maria Annunciata, intitolazione eguale a quella della cattedrale e frequente nel Vicentino); era ancora pieve nella prima metà del X secolo, alla cui epoca si fa risalire il maestoso battistero romanico ancora conservato. Nel corso dei secoli diverse chiese dei dintorni dipesero da questa pieve o si staccarono da essa<ref>Antonio Brazzale, ''Dall'Astico all'Altopiano …'', ''op. cit.'', p. 40</ref>.
:Ristrutturata e ampliata nei primi decenni del Cinquecento, subì danni irreparabili durante l’alluvione del 1850, insieme con l'annesso cimitero. Fu ricostruita in stile neoclassico ad una sola navata negli anni 1850-52, in una zona più elevata della precedente. Vi si possono ammirare: il battistero
'''Chiesa di San Bellino''', nella frazione Monte
:Eretta nel 1754
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