Codice civile (Italia): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m nuova chiave d'ordine per Categoria:Codici in Italia: "Civile" usando HotCat
Nessun oggetto della modifica
Riga 15:
|link = {{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1942|mese=03|giorno=16|numero=262|titolo=Approvazione del testo del Codice civile}}
}}
 
Il '''codice civile italiano''' è un corpo organico di disposizioni di [[diritto civile]] e di norme di [[diritto processuale civile]] di rilievo generale (es. libro VI - titolo IV) e di norme incriminatrici (es. libro V - titolo XI).
 
La versione attualmente in vigore è stata emanata colcon il {{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1942|mese=03|giorno=16|numero=262|titolo=Approvazione del testo del Codice civile}}, e simbolicamente entrato in vigore il [[21 aprile]] dello stesso anno (in riferimento dalla data convenzionale della [[Ab Urbe condita|fondazione dell'antica Roma]]) costituisce, insieme alle leggi speciali, una delle [[fonti del diritto]] civile italiano in quanto ancora vigente nell'attuale [[Repubblica Italiana]].
 
== Precedenti storici ==
Riga 42 ⟶ 43:
I lavori per la redazione del codice civile presero il via all’indomani della prima guerra mondiale. Il testo, entrato in vigore nel 1942, è il risultato del lavoro di una serie di commissioni e sottocommissioni formate da [[professore|professori universitari]], [[Magistrato|magistrati]], [[Avvocato|avvocati]] e funzionari, coordinate da [[Filippo Vassalli]].<ref>Principale collaboratore del Vassalli fu [[Rosario Nicolò]], insieme ai magistrati [[Gaetano Azzariti]] e [[Dino Mandrioli]].</ref> Nel codice confluirono gli articolati in origine destinati al codice di commercio, opera di commissioni e sottocommissioni coordinate da [[Alberto Asquini]].
 
Le vicende relative all'elaborazione del codice civile sono state ricostruite solo in anni recenti. Grazie agli archivi di F. Vassalli e di Asquini, è stato possibile rintracciare i nomi dei giuristi chiamati a esprimere pareri spesso recepiti nella formulazione finale (ad esempio, [[Piero Calamandrei]]). Questi giuristi non presero parte alla redazione delle singole norme. È stato messo in luce anche il contributo determinante di alcuni giuristi come [[Nicola Coco]] e [[Giuseppe Osti]], quest'ultimo promotore della responsabilità oggettiva del debitore che sarà accolta nel testo del codice (ma che nelle decisioni giurisprudenziali finirà colper convivere con la tesi della responsabilità per colpa), e di alti funzionari che nel [[dopoguerra]] avranno un ruolo in politica come [[Giuseppe Medici]], e dello stesso [[Dino Grandi]], guardasigilli dal 12 luglio [[1939]] al 5 febbraio [[1943]]. È stata fatta anche chiarezza su aspetti rimasti oscuri, come i ripetuti tentativi di ''[[Fascismo|fascistizzare]]'' il codice, in gran parte andati a vuoto, e sulle tormentate vicende che hanno portato all'unificazione del diritto privato.
 
===La "defascistizzazione" del codice===