Villarosa (Sicilia): differenze tra le versioni

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{{Citazione|''Qui, propugnando la redenzione di Roma,<br />Giuseppe Garibaldi, apostolo leggendario di libertà<br />il dì XII agosto MDCCCLXII<br />arringò il popolo di Villarosa alla grande impresa gli animosi incitando.''|'''Lapide posta in ricordo del passaggio di Giuseppe Garibaldi su un balcone di una delle dimore della famiglia Deodato che ospitò l'eroe dei due mondi'}}
 
In origine il paese aveva il nome di San Giacomo di Bombinetto.
Villarosa sorse a seguito della richiesta di Placido Notarbartolo di riedificare un centro abitato dove sorgeva il casale di San Giacomo di Bombunetto,proprietà della famiglia Notarbartolo. Placido Notarbartolo era figlio di Francesco che sposando Angela Zati Denti aveva acquisito il titolo di IV duca di Villarosa,titolo già esistente nella famiglia della moglie. La licentia populandi fu ottenuta da Placido Notarbartolo con deliberato della Regia Giunta di Sicilia firmata da Ferdinando di Borbone in data 27 marzo 1762. Placido Notarbartolo,che diede il nome del suo patronimico al nuovo borgo,divenne quindi V duca di Villarosa. Il piano di edificazione venne realizzato anche con la collaborazione della pittrice Rosa Ciotti e costituisce un classico modello di urbanistica razionale secondo schemi applicati in Sicilia nella seconda metà del XVIII secolo.
 
La piazza principale è formata con angoli aperti e sorge all'incrocio delle due strade principali ribattezzate dopo l'unità d'Italia,Corso Garibaldi e Corso Regina Margherita. Il corso Garibaldi coincide,nel tratto urbano, con la strada nazionale 121 istituita nel 1928 in parziale sostituzione del percorso storico che collegava Palermo e Catania e che seguiva un differente itinerario. Le due vie principali (corso Garibaldi e corso Regina Margherita), suddividono il paese in 4 zone, dette quartieri o rioni, denominate Sant'Anna, Porta Palermo, Calvario e Segrezia. Nel dopoguerra i nomi furono convertiti rispettivamente in Cavour, Procida, Meli e Lincoln. <br />Il borgo fu popolato assai rapidamente da famiglie provenienti soprattutto dalle vicine Castrogiovanni e Calascibetta nonché da Caltanissetta e San Cataldo. La consistente influenza degli abitanti provenienti da queste sue ultime località è testimoniata anche dal dialetto locale. Nonostante la vicinanza geografica con Castrogiovanni il dialetto di Villarosa si avvicina di più infatti a quello di Caltanissetta nella cui provincia è rientrata fino al 1927,anno della creazione della provincia di Enna. Fu sempre centro economico molto attivo, in particolare nel [[XIX secolo]] quando vennero attivate le numerose miniere di [[zolfo]] e sali potassici presenti su tutto il territorio. In seguito il [[comune]] divenne autonomo.
Nel [[1761]] venne modificato in Villarosa in omaggio alla pittrice [[Rosa Ciotti]]. Rosa Ciotti fu la figlia del pittore [[Francesco Ciotti]] da [[Resuttano]] - i suoi dipinti sono presenti nella [[Monastero di Santa Maria del Popolo|chiesa e Monastero di Santa Maria del Popolo]] (1739) e nella [[Chiesa di San Francesco D'Assisi (Enna)|chiesa di San Francesco D'Assisi]] (1706) di [[Enna]]. La piazza ottagonale Vittorio Emanuele è ispirata alla [[piazza Vigliena]] di [[Palermo]] ([[Quattro Canti (Palermo)|Quattro Canti]]). La sua planimetria ottagonale è stata disegnata da Rosa Ciotti, che fu autrice di un singolare piano regolatore (che prevede la dislocazione delle strade in modo perpendicolare) il quale venne favorevolmente accettato dai cittadini. Tale dislocazione, seguendo le due vie principali (corso Garibaldi e corso Regina Margherita), suddivide il paese in 4 zone, dette quartieri o rioni, denominate Sant'Anna, Porta Palermo, Calvario e Segrezia. Nel dopoguerra i nomi furono convertiti rispettivamente in Cavour, Procida, Meli e Lincoln; tuttavia queste denominazioni sono quasi del tutto sconosciute.<br />L'attuale centro nacque grazie all'opportuna [[licentia populandi]], datata 10 aprile [[1762]], ad opera del nobile duca Placido Notarbartolo. Fu sempre centro economico molto attivo, in particolare nel [[XIX secolo]] quando vennero attivate le numerose miniere di [[zolfo]] e sali potassici presenti su tutto il territorio. In seguito il [[comune]] divenne autonomo.
 
Con la complicità della notte che separa domenica 1º luglio da lunedì 2 luglio 2012 ha preso corpo e forma un cerchio nel grano.