Giuramenti di Strasburgo: differenze tra le versioni

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Quando Nitardo riporta i Giuramenti, invece, utilizza il volgare e ciò costituisce un evento di importanza storica, in quanto In [[Italia]] occorrerà attendere ancora 118 anni prima d'incontrare un primo documento di [[volgare]] scritto, il ''[[Placito capuano]]'' del [[960]].
 
L'opera di Nitardo è considerata una fonte narrativa, poiché Ii capitolariCapitolari carolingi non ammettevano l’uso del volgare, e la sua scelta, che corrisponde soprattutto a un espediente retorico, è, dunque, una rivoluzione che ha undi sapore letterario.
 
Ludovico, siccome era il più anziano, pronunciò per primo in lingua francese il Giuramento di Strasburgo, ripetuto poi da Carlo in lingua tedesca.
 
Il contenuto dei giuramenti riguardava l'impegnoimpegnava deii due fratelli sula non stringere accordi con il fratello Lotario a scapito dell'altro. L'esercito, inoltre, si impegnava a non obbedire al re, qualora questo avesse rotto il giuramento. Da tale comportamento si coglie un fatto interessante, ossia che l’atto politico viene prima della ''fides'' vassallatica.
 
Eccezionale è, dunque, la scelta di riportare le formule nelle lingue in cui venivanoerano pronunciate per ingranare quel processo che porterà allo sviluppo di un’identità “nazionale", la quale si serve anche della lingua per distinguersi.
 
Le accese lotte che ne erano derivate terminarono nell'843 (l'anno dopo i Giuramenti), quando Lotario fu costretto da Carlo e Ludovico alla pace di Verdun.<ref>L. Renzi A. Andreose, ''Manuale di linguistica e filologia romanza'', il Mulino, 201</ref>