Ministero della solidarietà sociale: differenze tra le versioni
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Nel [[1987]], [[Rosa Russo Iervolino]] viene nominata ministro per gli affari sociali nel [[Governo Goria]]; successivamente, con [https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1990-05-11&atto.codiceRedazionale=090G0137 DPCM 13 febbraio 1990], viene istituito il ''Dipartimento per gli affari sociali'', incardinato presso la [[Presidenza del Consiglio dei ministri|Presidenza del Consiglio]].
Nel 1994, durante il [[Governo Berlusconi I]], la responsabilità del dipartimento è affidata al ministro per la famiglia e solidarietà sociale [[Antonio Guidi (politico)|Antonio Guidi]]<ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1994-06-10&atto.codiceRedazionale=094A3846 DPCM 6 giugno 1994]</ref> e ne viene riformata la struttura<ref>[https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1994;412 DPCM 412/1994]</ref>; nel 1996, col [[Governo Prodi I]], il titolare del dipartimento diviene il ministro per la solidarietà sociale [[Livia Turco]].
Nel 1999, la riforma Bassanini provvede ad accorpare il [[Ministero del lavoro e della previdenza sociale]], il [[Ministero della salute|Ministero della sanità]] e il predetto Dipartimento in un dicastero di nuova istituzione, il [[Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali]]. La riforma sarebbe divenuta operativa nel 2001;
Il [[Governo Berlusconi II]] Nel 2006, il [[Governo Prodi II]] provvede ad un ulteriore scorporo, da un lato ripristinando il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e dall'altro costituendo il Ministero della solidarietà sociale, che, al contrario di quanto previsto nella previgente struttura organizzativa, si configura non già come dipartimento, bensì come ministero.
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