Rashid al-Din Hamadani: differenze tra le versioni
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Convertitosi all'[[Islam]], Rashīd al-Dīn Hamadānī divenne [[vizir]] di [[Ghazan Khan]]. A lui l'[[Ilkhanato|Īlkhān]] commissionò un'opera storica destinata a tramandarne la memoria ai posteri: il ''[[Jami' al-tawarikh|Jāmiʿ al-tawārīkh]]'' (L'insieme delle storie), considerato il più importante lavoro di un singolo autore della storia del periodo [[Ilkhanato|Ilkhanide]] e dell'[[Impero mongolo]].<ref name="EI2">{{Cita libro|edizione=2nd|editore=Brill Academic Publishers| volume = 8|pp=145-148|cognome= Morgan|nome=D.O.|titolo=Rāshid Al-Dīn Tabīb|pubblicazione=[[Encyclopaedia of Islam]]| isbn = 9004098348|data=1994}}</ref> Conservò la funzione di vizir fino al 1316, data dopo la quale fu accusato di aver tentato di avvelenare l'Īlkhān [[Oljeitu]], finendo con l'essere giustiziato nel 1318.<ref name="EI2" />
[[File:Mongol soldiers by Rashid al-Din 1305.JPG|thumb|Guerrieri mongoli nel ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' di Rashīd al-Dīn (1305–1306)]]
== Biografia ==
'''Rashīd al-Dīn al-Hamadānī''' nacque in una [[Ebrei|famiglia ebraica]] [[persia]]na ad [[Hamadan]] (oggi [[Provincia di Hamadan]]). Suo nonno era stato cortigiano del fondatore dell'Ilkhanato, [[Hulagu Khan]], mentre il padre era stato un [[farmacista]] nella stessa corte. Studiò da medico, tanto da essere ricordato anche come '''Rashīd al-Dīn Ṭabīb''' ({{farsi|رشید الدین طبیب}}), entrando poi al servizio della corte ilkhanide in tale veste all'epoca di [[Abaqa]].<br />Si convertì all'Islam a circa 30 anni.<ref>George Lane, ''Genghis Khan and Mongol Rule'', Hackett Publishing, 2009, p. 121.</ref>
Divenne [[Gran Visir]] [[Ilkhanato|ilkhanide]] nella corte di [[Soltaniyeh]], presso [[Qazvin]], mantenendo la funzione di [[medico]] con [[Ghazan]] e [[Oljeitu]], prima di cadere in disgrazia per gli intrighi della corte all'epoca di [[Abu Sa'id
=== ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' ===
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