Chiesa della Visitazione di Maria Santissima (Trento): differenze tra le versioni
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Il vecchio campanile, dopo la sua costruzione, venne restaurato varie volte, e sicuramente uno di questi interventi si ebbe prima del luglio 1788 perché è giunta sino a noi la documentazione che riguarda una spesa alla quale la popolazione del paese dovette far fronte in quella data e relativa alla fornitura, da Trento, di un carico di calcina usata per lavori alla costruzione. L'orologio, del quale la torre è ancora fornita, ma più ancora le campane, furono molto importanti per la comunità, e non solo a fini religiosi. Una disposizione (''regola'') della fine del [[XVII secolo]] stabiliva l'obbligo per tutti, nel caso la campana maggiore venisse fatta suonare dal sindaco, di convenire velocemente nella piazza del paese per dare il necessario aiuto in caso di calamità naturali, in particolare alluvioni causate dalla [[Roggia di Gardolo|roggia]] che attraversa ancora il paese.<ref>{{Cita|Barbara Gerlich|pp.97-98}}.</ref>
L'altare maggiore della chiesa, in [[diaspro]] e [[marmo di Carrara]], è del 1771 ed è opera di Giovanni Francesco Ogna, di Brescia. La [[pala d'altare]] con l'immagine della [[Visitazione della Beata Vergine Maria|Visitazione]] è di poco posteriore ed è attribuita a [[Bartolomeo Zeni#Biografia|Domenico Zeni]]. Entrambe le opere, dopo la
Dopo la costruzione della nuova chiesa l'edificio subì un veloce degrado. Venne sconsacrato, utilizzato come magazzino dall'[[Imperiale e regio esercito#Origini|Esercito imperiale austriaco]] e poi venduto all'[[Asta (compravendita)|incanto]] nel 1873. In seguito ne venne modificata la destinazione d'uso e divenne abitazione civile.<ref>{{Cita|Barbara Gerlich|pp.99-100}}.</ref>
=== Nuova parrocchiale ===
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