Discussione:Massacri delle foibe/Archivio-11: differenze tra le versioni

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Questo paragrafo continua ad essere fatto male. Il PCI viene descritto come una forza politica evidentemente antinazionale, evidenziando in maniera distorta alcune sue posizioni, ignorandone altre di pari storica importanza. Ciò non corrisponde ai fatti, in quanto non viene descritta in maniera oggettiva la posizione dialettica rispetto le forze jugoslave, affini ideologicamente ma di diversa nazionalità, che caratterizzò quel partito durante e dopo la guerra di liberazione. La faziosità del paragrafo si evince – oltre che dal metodo revisionista affatto scientifico che regolarmente SELEZIONA le notizie "utili" alla tesi - soprattutto dalle note stesse, che spesso non hanno diretta relazione col testo annotato ma hanno una ricchezza e qualità di informazioni sconosciuta e non di rado descrivono posizioni ben diversamente interlocutorie rispetto al testo esistente in WP. [[Utente:Castel|Castel]] ([[Discussioni utente:Castel|msg]]) 22:54, 24 lug 2019 (CEST)
 
:Il PCI era una forza politica antinazionale perché questo era il suo ruolo assegnatogli dal Comintern e dal Cominform in un momento storico in cui la Jugoslavia era ancora dentro il Comintern. Luigi Longo, nella seduta di formazione del Cominform a Szlarska-Poreba nel 1947 descrisse l'elite comunista italiana durante la clandestinità con queste parole: "quadri che sono passati attraverso la scuola della lotta clandestina in Italia, che hanno partecipato alla guerra civile spagnola o che si sono diplomati alle scuole di partito a Mosca o a Parigi". Chiaro quindi che il PCI non aveva molto in comune con i partiti che erano cresciuti o si erano evoluti durante e contro il fascismo ma sempre come forze politiche nazionali. E l'Osvobodilna Front, egemonizzato dal KPS (partito comunista sloveno), usò il PCI per appoggiare le rivendicazioni territoriali slovene verso Italia e Austria in modo da tentare di destabilizzare il regime (Italia) o ipotecare il futuro politico (Austria) di questi paesi, che già erano visti come una minaccia dall'URSS in quanto ricadenti sotto il blocco Alleato per gli accordi di Yalta. [https://www.ibs.it/frontiera-rossa-pci-confine-orientale-libro-patrick-karlsen/e/9788861020740 Questo libro] sembra interessante in merito. Alle pagine 34-47 dice "Kardelj perseguì tentativi sistematici di infiltrare il PCI e di influenzarne la linea politica, considerando ancora pienamente valida la dichiarazione del 1934. Tali tentativi vennero (temporaneamente) a cessare con la rottura tra Tito e il Cominform nel giugno 1948." Magari questo materiale sarà utilmente impiegato in un'altra voce dello stesso settore a breve, ma per ora io la faziosità non la vedo nel paragrafo in oggetto. --[[Utente:Pigr8|Pigr8]] [[Discussioni_utente:Pigr8|<span style="color:#purple;"><sup>La Buca della Memoria</sup></span>]] 23:19, 24 lug 2019 (CEST)
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