Rudolf Klein-Rogge: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Fitti capelli biondi, occhi di ghiaccio e sguardo ipnotico, tratti somatici aggressivi e voce vigorosa.<ref>https://www.imdb.com/name/nm0459030/bio</ref><ref name="fandango.com">http://www.fandango.com/rudolfkleinrogge/biography/P38674</ref
Nasce a Colonia il 24 novembre del 1885 come Friedrich Rudolf Klein, figlio di un giurista della corte marziale. Altre fonti danno il 1888 come anno di nascita. Alla morte della madre, il padre si risposa e Rudolf acquisisce una sorellastra; più avanti, si aggiunge un ulteriore fratello con il matrimonio della matrigna, alla morte del padre naturale. Su desiderio di quest'ultimo, l'adolescente Rudolf frequenta il corpo cadetti prussiano, all'accademia militare di Colonia: il genitore aspirava per lui ad una carriera militare, idea che non sfiora affatto Rudolf, il quale decide di completare i suoi studi finendo il ginnasio umanistico ed ottenendo la maturità.
== Primo contatto con il teatro ==
Tra [[Berlino]] e [[Bonn]], durante un primo corso di studi in storia e letteratura, frequenta lezioni di teatro. Ben presto il talentuoso giovane si imbatte nell'attore e regista
== Thea von Harbou, Fritz Lang e l'ascesa ==
Fino al [[1914]] resta ad [[Halberstadt]], per poi seguire un cambio di rotta tra il 1914 e il 1915 alla volta di [[Aquisgrana]], [[Kiel]] e [[Düsseldorf]]. Ad Aquisgrana incontra [[Thea von Harbou]], la bella e ambiziosa attrice e scrittrice per la quale passa da amico e mentore ad amante e marito, nello stesso 1914<ref name="fandango.com" />. È nel [[1918]] che, al teatro di [[Norimberga]], diventa ben presto uno dei più importanti attori teatrali<ref>http://www.cyranos.ch/smklro-e.htm</ref>, e comincia a lavorare a trame teatrali scritte di suo pugno. Guadagnava intorno ai 12.000 [[marchi tedeschi]] l'anno, mentre von Harbou percepiva un totale di 100.000 marchi tedeschi l'anno, e sarebbero stati di più se si fosse trasferita a Berlino. Così, nonostante la prepotente scalata di carriera, lo stesso anno, Klein-Rogge decide di tornare a Berlino al seguito della moglie; la frenetica capitale schiaccia il suo emergente talento, e malgrado fosse stato assunto al [[Lessing Theater]] come attore e regista teatrale, Rudolf non riesce ad impadronirsi della metropoli e la sua carriera subisce una fase di stallo. Come se non bastasse, anche la sua vita privata attraversa una battuta di arresto, con la fine, nel 1921, del matrimonio con von Harbou.
Dopo aver girato per paesi e città lungo il [[Reno]] e la
Senza che la vita privata intacchi la fruttuosa relazione lavorativa, il trio Lang - von Harbou - Klein-Rogge spadroneggia lungo le vie del cinema tedesco degli [[anni 1920|anni venti]]: Rudolf trova velocemente il suo posto nell'immaginario collettivo, assumendo i ruoli più oscuri e diabolici che Lang potesse trovare per lui: partendo, nel 1921, dalla doppia interpretazione in ''[[Destino (film 1921)|Der Müde Tod]]'', in cui impersona un derviscio e il nobile Girolamo, nel 1922 diventa il fantomatico [[dottor Mabuse]] (nelle due parti ''[[Der große Spieler. Ein Bild der Zeit]]'' e ''[[INFERNO. Ein Spiel von Menschen unserer Zeit]]''), e nel [[1924]] il dispotico re Etzel in entrambi i film della saga dei ''[[I nibelunghi|Nibelunghi]]'', ''Siegfried'' e ''Kriemhilds Rache''. Nel girare la scena della morte di == Dal muto al sonoro ==
Al di là della collaborazione con Lang, l'attore lavora anche a fianco di registi come [[Friedrich Zelnik]] e [[Rochus Gliese]]<ref name="film-zeit.de" />. Resta inoltre impressa nell'immaginario [[espressionista]] la sua maestosa interpretazione del tiranneggiante “signore della montagna”, nel film ''[[Der Steinerne Reiter]]'' di [[Fritz Wendhausen]] ([[1923]]); nel 1925 interpreta il capitano pirata Salvatore nel film d'avventura ''[[Pietro der Korsar]]'' di [[Arthur Robison]] e nel 1927 è il rozzo [[
L'avvento del sonoro nel cinema, non sembra spaventare Klein-Rogge, che si butta a capofitto nel business senza perdere un'occasione. Il [[1932]] riporta l'attore nel ruolo di Mabuse nel sequel sonoro, diretto da Lang, ''[[Das testament des Dr. Mabuse]]'', nel quale Rudolf sorprende con la sua versatile e risonante voce. Nonostante i suoi tratti somatici duri, lo sguardo penetrante e la potente voce lo rendessero il perfetto villain, la sua carriera ha dato spazio anche a qualche ruolo comico, come nel film musicale, di [[Douglas Sirk]] ''[[Das Hofkonzert]]'', [[1936]], o, ad un anno di distanza, il personaggio del consigliere Müller nella commedia musicale di [[Erik Wasehnecks]] ''[[Die göttliche Jette]]''.
Alla fine degli [[anni 1920|anni venti]], la star recita in numerosi film francesi, come in ''[[La faute de Monique]]'' di [[
== Nazismo e declino ==
Quando il governo di [[Hitler]] sale al potere nel [[1933]], e Lang fugge dalla [[Germania]], tuttavia, la carriera cinematografica di Klein-Rogge declina, e per i successivi otto anni lo attendono solo piccoli ruoli, tra i quali le sue partecipazioni ad una ottantina di film di propaganda nazista. Dopo l'apparizione nell'adattamento di [[Carl Froelich]] ''[[Hochzeit auf dem Bärenhof]]'' nel [[1942]], Klein-Rogge è costretto a ritirarsi dal panorama cinematografico: nonostante l'attore avesse aderito al [[Partito Nazista]], cade malauguratamente tra le “antipatie” di [[Joseph Goebbels]] – il suo nome è segnato nella [[Schwarze Liste]], con l'accusa di aver intrattenuto relazioni con individui con sangue [[ebreo]] (Lang, ad esempio, era per un terzo ebreo<ref>Aurélien Ferenczi, ''Fritz Lang, Cahiers du Cinéma'', Paris 2007, p. 12.</ref>).
Alla fine della [[Seconda Guerra Mondiale]], Klein-Rogge tenta di riprendere i contatti con Fritz Lang per rimettere piede nel business, ma il regista sembra non serbare più “alcun ruolo per lui”. Questo costringe l'attore ad un ritorno alle origini, e fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]] trova impiego a [[Graz]] come regista teatrale, mettendo in scena diversi suoi lavori. Solamente nel prodotto austriaco ''Hexen'' del [[1949]] tornerà sul grande schermo per un'ultima volta, interpretando una piccola parte.<ref name="steffi-line.de">http://www.steffi-line.de/archiv_text/nost_filmdeutsch2/11k_kleinrogge.htm</ref>
== Vita privata ==
La prima moglie fu [[Gerda Melchior]], attrice, e cugina di [[Henny Porten]], star del primo cinema muto. Dal primo matrimonio di Melchior con il direttore di un penitenziario, [[Carl Finkelnburg]], era nata [[Ela Elborg]] (nata [[Hilde Finkelnburg]], [[1899]]-[[2004]]), che fu assistente del regista [[Veit Harlan]] e, essendo per metà ebrea, riuscì a sopravvivere all'[[Olocausto]] solo con l'aiuto di Klein-Rogge, suo patrigno, e della seconda moglie Thea von Harbou<ref>http://www.welt.de/print-welt/article329823/Ela-verliebte-sich.html</ref>. Il matrimonio del 1914 con von Harbou si concluse con il divorzio nel 1921, e poco dopo Rudolf si risposò con [[Margarete Neff]] ([[1892]]-[[1984]]), una collega che conobbe sul set di ''[[Die Nächte des Cornelis Brouwer]]''; ma anche questa unione trovò la fine nel 1927.
Nel 1932, il posto di quarta moglie spetta a [[Mary Johnson]] (nata [[Astrid Maria Carlsson]] - [[1896]]-[[1975]]), di origini [[svedesi]]; la figlia della coppia, Karin, vide la luce nel 1933. Non è chiaro se il figlio Egil (Egil Hartmut Johnson), morto nel [[1943]] a causa della guerra, fosse figlio naturale di Rudolf oppure nato come Karl Johnson dal secondo matrimonio di lei con l'attore [[Karl Gerhard]] ([[1891]]-[[1964]]); documenti ufficiali sembrano attribuire la paternità a Klein-Rogge.<ref name="steffi-line.de" />
== Ricostruzione degli ultimi anni di vita ==
Morì il 29 maggio del 1955, a causa di un [[ictus]], quasi ignorato dai media e dimenticato dal pubblico, nel villaggio [[austria]]co di [[Jagerberg|Wetzelsdorf bei Jagerberg]] (40 km a sud-est di Graz). Essendo sepolto nel cimitero di Graz ([[Friedhofgasse, 33]]), fonti errate riportano che Rudolf morì a Graz
Mary Johnson, la cui salute mentale vide un declino spaventoso a partire dalla morte del figlio Egil nel 1943, appena dopo la morte del marito fu riportata in Svezia, come l'attore aveva chiesto. Ma una notte del [[1962]], ben sette anni dopo, fu trovata dal dottor Putzler a vagare in stato confusionale di fronte alla sua ex tenuta di Wetzelsdorf, formulando domande insensate: “Rudolf, apri la porta! Fammi entrare! Dov'è nostro figlio?”, spaesata e in lacrime. Dopo essere stata ricondotta ancora una volta in Svezia, non tornò più a Wetzelsdorf.
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