Storia di Siracusa in età spagnola (1700 - 1734): differenze tra le versioni

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Tale fu la sequenza dei fatti che portarono alle tensioni tra l'Ordine e chi in quel momento si occupava della difesa di Siracusa: quando gli spagnoli invasero la Sicilia, i capitani delle 5 galee sabaude (''Capitana, Milizia, Patrona, Sant'Anna'' e ''San Francesco''), che si trovavano provvisoriamente ad Augusta per disarmarne il castello e trasferirne l'artiglieria a Siracusa (il re piemontese non riteneva la rada augustana difendibile, per cui volle puntare tutto sulla piazza d'armi aretusea<ref>Sebastiano Salomone, ''Storia di Augusta'', 1905, p. 165.</ref>), non appena ebbero sentore della trionfale accoglienza palermitana nei riguardi degli spagnoli, voltarono le spalle a quelle piazze che ancora resistevano per i piemontesi e dirottarono le galee a Malta. Gli equipaggi, in gran parte siciliani, si ribellarono agli ordini dei piemontesi, rifiutandosi di andare a Siracusa, così come Maffei aveva ordinato loro di fare (trovandosi egli già in città). Le ciurme ottennero inoltre l'appoggio, decisivo, del Gran Maestro, il quale vietò ai generali piemontesi di intraprendere la navigazione in direzione delle acque siracusane e tenne le navi ancorate a Malta. Inutili le accorate lettere del Maffei rivolte alla Sacra Milizia.<ref>[[Isidoro La Lumia]], ''La Sicilia sotto Vittorio Amedeo di Savoia'', 1877, pp. 242, 255.</ref>
 
Byng seppe dell'ammutinamento delle galee perché stava dando la caccia al controammiraglio [[Irlanda|irlandese]] [[George Cammock]], posto al servizio di Spagna (dopo la battaglia di Capo Passeo gli inglesi non dettero più tregua sui mari agli spagnoli),<ref>David S.T. Blackmore, ''Warfare on the Mediterranean in the Age of Sail: A History, 1571-1866'' {{en}}, 2014, p. 121; ''Storia universale dal principio del mondo sino al presente scritta da una compagnia di letterati inglesi [...]'', 1791, p. 210.</ref> e gli era giunta voce che questi si trovasse rintanato a Malta.

Il Gran Maestro, dopo aver discusso, acconsentì al volere di Byng (sotto palese minaccia di ostilità belliche nei confronti dei cavalieri) e permise finalmente il rientro delle galee in Sicilia, andando contro il parere del capitano spagnolo che non voleva permetterne il rientro. L'ammiraglio di Sua Maestà Britannica minacciò gli ammutinati e, aggregando ai siciliani rimasti i marinai inglesi delle sue navi<ref>José Sabau y Blanco, ''Historia general de España'' {{es}}, vol. 20, 1822, p. 273.</ref>, fece rotta verso Siracusa, nella quale approdarono tutti verso la metà di ottobre.<ref name=lumiaquattro/> Ma non rimasero a lungo in questo porto siciliano le suddette galee, poiché Byng ritenne che esse fossero più utili nelle acque dello [[Stretto di Messina]], per impedire agli spagnoli il trasporto di viveri; le affiancò quindi alle galee del Regno di Napoli (esse saranno infine rimandate a [[Nizza]] nel corso del [[1719]]).<ref name=lumiaquattro>[[Isidoro La Lumia]], ''La Sicilia sotto Vittorio Amedeo di Savoia'', 1877, pp. 254-255.</ref>
 
=== La Spagna contro tutti e l'assedio di terra ===