Relational database management system: differenze tra le versioni

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Molti teorici dei modelli di dati sostengono invece che se un database non implementa tutte le regole di Codd, non può dirsi relazionale. Questa definizione lascia fuori molti dei database in commercio, non considerandoli "veramente-relazionali" (TRDBMS, ''True-Relational DBMS''), ma piuttosto "pseudo-relazionali" (PRDBMS, ''Pseudo-Relational DBMS''). I critici di questa posizione sostengono che è eccessivamente rigida, notando che il solo uso dell'[[SQL]] (''Structured Query Language'') sarebbe di per sé sufficiente a violare le regole di Codd.
 
{{CitazioneSenza necessariafonte|La scelta di un RDBMS o di un altro è diventata molto meno dipendente dall'aderenza o meno a tutte le 12 regole di Codd e molto più dipendente dal [[costo totale di utilizzo]] che il RDBMS ha per le organizzazioni di [[gestione dei dati]]: soddisfare gli appropriati criteri relazionali renderebbe i prodotti più [[ffidabilità|affidabili]], [[consistenza (informatica)|consistenti]], [[produttività|produttivi]] e aumenterebbe le [[prestazione|prestazioni]], e quindi porterebbe alla fine ad un minore costo totale di utilizzo.}}
 
== Descrizione ==
{{chiarire|Come già detto, è molto difficile creare}} uno [[Norma (tecnologia)tecnica|standard]] che definisca esaurientemente il significato del termine "relazionale" riferito ai database, {{chiarire|tuttavia esiste una definizione parziale che possiamo fornire, ovvero}} che un database ''non'' può essere detto relazionale solo perché ci sono relazioni fra [[tabella (database)|tabelle]].
 
Dal punto di vista matematico una [[relazione (matematica)|relazione]] è un [[insieme]] formato da elementi distinti fra loro; ciascun elemento è una [[n-upla]] dove ciascuna delle n componenti dell'elemento è presa da un determinato dominio (numeri interi, numeri decimali, stringhe, caratteri...). A livello di database si riprende (con poche e sottili differenze) la definizione matematica di relazione.