Battaglia di Elmina (1637): differenze tra le versioni

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Nuova pagina: {{Infobox conflitto |Tipo=Battaglia |Nome del conflitto = Battaglia di Elmina (1637) |Parte_di =della guerra olandese-portoghese |Immagine = |Didascalia = |Data =...
 
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|Comandante1 = colonnello Hans Coine
|Comandante2 =
|Effettivi1 = 9 navi<br>500 marinai<br>800 soldati<ref name="ref_A">Ellis (1893), p.45.</ref>
|Effettivi2 = 30 soldati<br>1000 alleati nativi<ref>Ellis (1893),name="ref_A" p.45.</ref>
|Perdite1 =
|Perdite2 =
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La '''battaglia di Elmina del 1637''' fu uno scontro militare tra i portoghesi e gli olandesi che culminò nella presa dello storico [[castello di Elmina|forte di Santo Jorge de Elmina]] da parte di questi ultimi.
 
Nel 1637 la [[Compagnia olandese delle Indie occidentali]] destinò 9 navi per compiere un'operazione militare ed attaccare il Brasile portoghese e poi inviarle verso Fort Elmina. Il colonnello Hans Coine venne nominato comandante della flotta che era composta da 1300 uomini in totale. Il gruppo sbarcò il 24 luglio a breve distanza da [[Cape Coast]], e procedette quindi con delle canoe lungo il fiume Sweet sino al forte portoghese, portando con sé 800 soldati e provviste per tre giorni.<ref name="ref_B">Universal History (1760), p.10</ref>
 
La collina detta di Sant Jago dominava il forte che Coine determinò fosse necessario prendere per poi attaccare da li il forte. Ad ogni modo, 1000 nativi alleati dei portoghesi vi si trovavano di base, il che impedì agli olandesi di assediarlo subito. Coine inviò quattro compagnie di fucilieri, ma queste vennero tutte annientate. Un secondo distaccamento olandese attaccò l'altro lato, portando ad una parziale ritirata degli africani.<ref>Universal Historyname="ref_B" (1760), p.10</ref> The I portoghesi ed i loro alleati nativi fecero due tentativi per riprendere le loro posizioni, ma fallirono. Dopo il secondo attacco fallito, i portoghesi decisero di tornare alla loro [[ridotta]] alla cima della collina.<ref>Ellis (1893), p.43.</ref>
 
La ridotta era protetta esternamente da un muro di pali di legno su un lato e dal fiume dall'altro. Coine decise di attraversare il fiume per permettere al mortaio ed ai due cannoni al suo seguito di sparare poi sul forte.<ref>Universal History (1760), p.11</ref> Dopo aver bombardato il forte per più di due giorni consecutivi, chiese la resa della guarnigione. Il governatore portoghese chiese una tregua di tre giorni, ma Coine glie la negò in quanto aveva provviste per solo un giorno, anzi portò ulteriori forze a Santo Jago e continuò il bombardamento del forte. Il bombardamento ad ogni modo non portò i risultati sperati e la mattina successiva Coine realizzò che se voleva avere la vittoria doveva attaccare il forte o abbandonarne la conquista. Inviò un gruppo di granatieri sulla collina, ma prima che questi potessero attaccare i portoghesi inviarono due messaggeri per negoziare la resa.<ref>Ellis (1893),name="ref_A" p.45.</ref>
 
La resa concesse al governatore, alla guarnigione del forte e a tutti i cittadini portoghesi che lo desiderassero di lasciare il paese alla volta dell'isola di [[São Tomé]]. Gli olandesi requisirono tutto il resto, compreso oro, argento e schiavi presenti nel forte.<ref>Ellis (1893),name="ref_A" p.45.</ref>
 
==Vedi anche==