<!--{{Film
|titolo italiano = UraganoGiungla d'asfalto
|immagine = United Artists The Hurricane Trailer screenshotGiunglaasfalto-1950-Huston.jpgpng
|didascalia = TitoliSterling diHayden testain una scena del film
|titolo originale = The HurricaneAsphalt Jungle
|lingua originale = inglese
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|anno uscita = [[19371950]]
|tipo colore = B/N
|film muto =
|aspect ratio = 1,37:1
|genere = drammaticopoliziesco
|genere 2 = azionenoir
|regista = [[John Huston]]
|genere 3 = catastrofico
|registasoggetto = [[JohnW. FordR. Burnett]]
|sceneggiatore = [[Ben Maddow]], John Huston
|soggetto = [[Charles Nordhoff]], [[James Norman Hall]]
|produttore = [[Arthur Hornblow Jr.]], John Huston <small>(non accreditato)</small>
|sceneggiatore = [[Dudley Nichols]], [[Oliver H.P. Garrett]]
|produttorecasa produzione = [[Samuel Metro-Goldwyn-Mayer]]
|casa produzione = Samuel Goldwyn Productions
|casa distribuzione italiana = [[Ente nazionale industrie cinematografiche|ENIC]]
|attori =
*[[DorothySterling LamourHayden]]: MaramaDix Handley
*[[Louis Calhern]]: Alonzo D. Emmerich
*[[Jon Hall (attore)|Jon Hall]]: Terangi
*[[MaryJean AstorHagen]]: Mme.Doll DeLaageConovan
*[[C.James Aubrey SmithWhitmore]]: padreGus PaulMinissi
*[[Sam Jaffe]]: "Doc" Erwin Riedenschneider
*[[Thomas Mitchell]]: dr. Kersaint
*[[John McIntire]]: commissario Hardy
*[[Raymond Massey]]: gov. Eugene DeLaage
*[[Marc Lawrence (attore)|Marc Lawrence]]: Cobby
*[[John Carradine]]: Warden
*[[JeromeBarry CowanKelley]]: Capitanotenente NagleDitrich
*[[AlAnthony KikumeCaruso]]: MeheviLouis Ciavelli
*[[Teresa Celli]]: Maria Ciavelli
*Kuulei De Clercq: Tita
*[[LayneMarilyn Tom Jr.Monroe]]: MakoAngela Phinlay
*[[Wee Willie Davis|William "Wee Willie" Davis]]: Timmons
*[[Mamo Clark]]: Hitia
*[[MovitaDorothy Tree]]: AraiMay Emmerich
*[[Brad Dexter]]: Bob Brannom
|fotografo = [[Bert Glennon]]
*[[John Maxwell (attore)|John Maxwell]]: dr. Swanson
|montatore = [[Lloyd Nosler]]
|doppiatori italiani =
|effetti speciali = [[James Basevi]], [[Ray Binger]], [[Lee Zavitz]] <small>(non accreditato)</small>
*[[Emilio Cigoli]]: Dix Handley
|musicista = [[Alfred Newman]] <small>(non accreditato)</small>
*[[Giorgio Capecchi]]: Alonzo D. Emmerich
|scenografo = [[Richard Day]], [[Julia Heron]] <small>(non accreditata)</small>
*[[Renata Marini]]: Doll Conovan
|costumista = [[Omar Kiam]]
*[[Vinicio Sofia]]: Gus Minissi
*[[Lauro Gazzolo]]: "Doc" Erwin Riedenschneider
*[[Cesare Fantoni]]: commissario Hardy
*[[Bruno Persa]]: Cobby
*[[Luigi Pavese]]: tenente Ditrich
*[[Nino Pavese]]: Louis Ciavelli
*[[Miranda Bonansea]]: Angela Phinlay
*[[Franca Dominici]]: May Emmerich
*[[Adolfo Geri]]: Bob Brannom
|fotografo = [[Harold Rosson]]
|montatore = [[George Boemler]]
|musicista = [[Miklós Rózsa]]
|scenografo = [[Randall Duell]], [[Cedric Gibbons]], [[Edwin B. Willis]]
|truccatore = [[Jack Dawn]], [[John Truwe]], [[Lou LaCava]] <small>(non accreditato)</small>
}}-->
'''''UraganoGiungla d'asfalto''''' (''The HurricaneAsphalt Jungle'') è un [[film]] del [[19371950]] diretto da [[John Ford]], trasposizione cinematografica del romanzo ''The Hurricane'' di [[Charles Nordhoff]] e [[James Norman HallHuston]].
Oltre ad aggiudicarsi l'[[Oscar al miglior sonoro]], il film riportò un grande successo di pubblico e critica che lo giudicò uno dei dieci migliori film dell'anno.<ref name="tcm.articles">{{Cita web|url=http://www.tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html|titolo=The Hurricane (1937) - Articles|editore=www.allmovie.com|accesso=28 maggio 2019}}</ref><ref name="afi">{{Cita web|url=http://catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097|titolo=The Hurricane (1937) - Details|editore=www.catalog.afi.com|accesso=12 luglio 2019}}</ref><ref name=Gallagher.139>{{Cita|Gallagher (1988)|p. 139}}.</ref>
Un [[remake]] è stato realizzato nel 1979 da [[Jan Troell]], con [[Jason Robards Jr.]] e [[Mia Farrow]] come protagonisti.
== Trama ==
Doc, un ladro di professione, appena uscito dal carcere organizza, assieme ad un avvocato mal ridotto, la rapina del secolo, e quindi sceglie meticolosamente tutti gli uomini della banda, dallo scassinatore al basista. L'obiettivo è una gioielleria e proprio quando sembra fatta, l'allarme li tradisce e a seguito di una colluttazione con un guardiano notturno, a questi cade la pistola da cui parte un colpo che ferisce gravemente lo scassinatore che morirà ben presto. Nessuno degli altri componenti la banda, seppur con vicende diverse, riuscirà a sopravvivere a lungo.
Il dottor Kersaint sta compiendo un viaggio a bordo di una nave che solca l’Oceano Pacifico del Sud quando, alla vista delle rovine desolate che sorgono su un’isola deserta, rivolge ad esse un bacio. Una giovane donna che viaggia sulla stessa nave, incuriosita dal gesto del dottore, gli chiede notizie dell’isola, ed egli le narra la storia tragica di quel piccolo lembo di terra il cui nome è Manakoora, un tempo luogo meraviglioso, ricoperto di lussureggiante vegetazione, ritornando indietro con la mente all’epoca in cui accaddero i fatti oggetto del suo racconto.
Durante il periodo coloniale francese nel Sud del Pacifico, gli indigeni dell'isola di Manakoora conducevano una vita serena sotto la guida del saggio capo Mehevi. Uno degli abitanti del villaggio di nome Terangi, giovane energico e intraprendente, era riuscito grazie alla sua abilità a divenire marinaio di vedetta a bordo di una piccola nave a vela, e qualche tempo dopo arrivò a coronare il sogno di sposare Marama, figlia di Mehevi. Dopo le nozze, tutto sembra procedere nel migliore dei modi per i due novelli sposi fin quando Terangi, conclusa la luna di miele, deve riprendere il lavoro in mare accanto al resto dell’equipaggio. Marama vorrebbe non separarsi dal marito ma alla fine, sia pure molto a malincuore, la giovane accetta la situazione per quella che è e si rassegna ad attendere il ritorno dello sposo.
Dopo aver raggiunto Tahiti, Terangi assieme ad alcuni suoi compagni si reca in un bar per festeggiare, portando con sé un piccolo dono per Marama. Ma all’improvviso, un ricco possidente razzista ubriaco insulta senza alcun motivo Terangi, arrivando a colpirlo al viso con uno schiaffo. Il marinaio polinesiano, mosso da un impeto di orgoglio contro l’ingiustizia subita, reagisce alla provocazione sferrando a sua volta un pugno che rompe la mascella del suo avversario. Purtroppo l'uomo, in quanto ricco proprietario, gode di grandi appoggi politici in città e riesce in tal modo a far condannare Terangi a sei mesi di carcere, nonostante le obiezioni del capitano Nagle, comandante della nave su cui il marinaio polinesiano lavora. Quando la notizia dell’ingiusta condanna di Terangi arriva a Manakoora, il dottor Kersaint implora il governatore dell’isola Eugene De Laage di far ritornare a casa Terangi per fargli scontare la pena in libertà vigilata, tenuto conto dell’integrità morale del giovane marinaio, ma inutilmente; De Laage respinge con fermezza la proposta rimanendo ottusamente fedele alla sua interpretazione severa e restrittiva della legge, nonostante alle suppliche di Kersaint si aggiungano quelle del capitano Nagle, del parroco di Manakoora padre Paul e anche di Madame Germaine, moglie del governatore.
Incapace di sopportare a lungo la spietata e disumana disciplina cui è sottoposto nel carcere, Terangi cerca più volte di fuggire, ma con l’unico risultato di prolungare ulteriormente la sua già fin troppo severa condanna, suscitando in tal modo la gioia maligna di Warden, un carceriere particolarmente sadico e malvagio. Finalmente, dopo diversi sfortunati e inutili tentativi, una sera Terangi riesce a tornare in libertà, ma ad un prezzo terribile: durante la fuga, accidentalmente egli causa la morte di una guardia. Braccato dai suoi aguzzini che sparano all’impazzata con l’evidente obiettivo di ucciderlo pur d’impedirgli l’evasione dal carcere duro, per sottrarsi a una morte certa prende possesso di una canoa con la quale ritorna a Manakoora, dopo un arduo e periglioso viaggio che vede Terangi lottare con la forza della disperazione contro il mare agitato e gli squali. Alla fine, prostrato dalla fatica e ormai in balia delle onde, viene salvato sulla sua canoa dal provvidenziale intervento di padre Paul, il quale rivolge parole di conforto allo sfortunato marinaio riconoscendo la sua genuina e spontanea bontà d’animo che mai lo avrebbe condotto in circostanze normali a commettere un omicidio.
All’insaputa del governatore De Laage, Terangi riesce a riabbracciare la moglie Marama e a conoscere sua figlia Tita, nata dopo la condanna alla prigione. Il capo Mehevi provvede a procurare un rifugio a Terangi e alla sua famiglia in una località segreta dell'isola, dove nessuno potrà cercarli. Purtroppo, casualmente De Laage scopre i preparativi della fuga e dopo aver rivolto un minaccioso rimprovero a padre Paul (che risponde con imperturbabile calma all’accusa di aver salvato e protetto un detenuto evaso) requisisce la goletta del capitano Nagle per uscire a dar la caccia ai fuggiaschi.
Nonostante il pericolo di essere nuovamente arrestato, Terangi ritorna tuttavia a Manakoora per mettere in guardia il suo popolo da una ben più grave minaccia incombente di cui ha avuto percezione dopo aver visto un volo di uccelli in fuga dall'isola. È il segno che un terribile uragano sta per abbattersi sull'isola, seminando morte e distruzione. Allorché il ciclone infuria su Manakoora con crescente violenza, sradicando come fuscelli alberi e capanne e sollevando altissime ondate, il dottor Kersaint finisce a bordo di una canoa per prestare assistenza ad una donna in procinto di partorire, mentre Terangi assicura moglie, figlia e Madame De Laage legandole a un albero robusto. Padre Paul a sua volta, dopo aver rifiutato con dignità l’offerta d’aiuto di Terangi, sceglie consapevolmente di morire assieme ai suoi parrocchiani nella chiesa travolta dalle onde mentre suona l’organo per l’ultima volta.
Al termine dell’uragano, l'isola di Manakoora è solo una desolata distesa di sabbia e rovine. Quando il governatore ritorna dall’inutile caccia a Terangi, trova i pochi superstiti rimasti nell’isola e chiede ansiosamente al dottore notizie della moglie Germaine, ma Kersaint non sa se Madame De Laage sia riuscita a salvarsi. Intanto Terangi, rimasto fortunosamente vivo assieme ai suoi compagni di sventura legati all’albero, riesce a raggiungere la riva e ha la buona sorte di trovare una canoa che pensa di utilizzare per mettersi al riparo con la sua famiglia in una piccola isola nei pressi di Manakoora. Quando i sopravvissuti all’uragano vedono arrivare la goletta su cui il governatore era partito per dare la caccia al marinaio fuggiasco, Terangi fa segnali di fumo per attirare l’attenzione dell’equipaggio della nave, poi, dopo aver salutato Madame De Laage, fugge con Marama e Tita.
Una volta sbarcato, il governatore De Laage, rimasto fortemente impressionato dalla terrificante devastazione, abbraccia commosso e felice la moglie che temeva di non rivedere più, ma poi scorge qualcosa di molto lontano con il binocolo. Madame De Laage insiste che deve trattarsi di un tronco galleggiante, ma il governatore riconosce Terangi. Egli tuttavia comprende finalmente che l’uomo da lui ingiustamente perseguitato e braccato ha salvato la vita di sua moglie e, dopo una pausa, rivolgendosi alla propria consorte dice: «Hai ragione, Germaine; è un tronco che galleggia sull’acqua».
== Produzione ==
Subito dopo la sua pubblicazione, avvenuta nel gennaio 1936, il produttore Samuel Goldwyn si assicurò i diritti cinematografici del romanzo di Charles Nordhoff e James Norman Hall per 60.000 dollari con l’intenzione di realizzare un film da far dirigere a Howard Hawks.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097) Il regista, che nello stesso periodo Goldwyn aveva sostituito con William Wyler durante le riprese di Ambizione, rifiutò la proposta e la regia venne affidata a John Ford.(Heyman.166)
Goldwyn intendeva produrre il film in Technicolor e girare nei mari del sud ma i costi eccessivi, uniti alle difficoltà di trasporto dell'attrezzatura e alle possibili condizioni climatiche avverse, lo convinsero a rinunciare.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
Ford, che stava ultimando le riprese di Alle frontiere dell'India, era un ammiratore del romanzo e nonostante i problemi che nel 1931 aveva avuto con Goldwyn durante la realizzazione di Un popolo muore si mostrò molto interessato a dirigerlo.(Heyman.166)
Alla fine dell'anno Goldwyn lo assunse per 100.000 dollari e il 10% dei profitti per dieci anni,(Heyman.173) il che contribuì a placare il risentimento di Ford nei suoi confronti ma l’interesse di Ford per il film svanì.(McBride.265)
Ford si infuriò, ciò nonostante dovette accontentarsi di alcuni filmati di background girati dalla seconda unità a Samoa, nel villaggio di Pago Pago e sull'isola di Tutuila nelle Samoa Americane, e alcune scene girate al largo di Catalina Island a bordo dell'Araner, lo yacht di Ford.(Heyman.167)(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)(McBride.265)
Nell'inverno del 1936 Ford si recò nei mari del sud per la ricerca di ___location insieme al regista associato Stuart Heisler, il ___location manager Percy Ikerd, lo scenografo Richard Day, i fotografi Archie Stout e Paul Eagler e una troupe di diciotto membri.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
Goldwyn chiese a Ben Hecht di riscrivere la sceneggiatura e Hecht inventò nuove scene che, secondo le sue parole, Ford girò "senza leggerle".(McBride.265)
Ford girò il film in uno stato di "irritazione controllata" e quando Goldwyn mise insieme una prima copia "grezza" del film si rifiutò di presentarsi alla proiezione.(Heyman.168)
=== Sceneggiatura ===
=== Cast ===
Non accreditati: Gene Evans (Policeman at Ciavelli's Apartment), Strother Martin (William Doldy), Jack Warden (Bit Role), James Seay (agente Janocek, doppiato da Alberto Sordi), Don Haggerty (detective Andrews, doppiato da Renato Turi), Helene Stanley (Jeannie - Girl in Diner, doppiata da Giuliana Maroni, actress and a live model for Cinderella and other Disney characters), Henry Rowland (Frank Schurz - Doc's Taxi Driver, doppiato da Vittorio Cramer), Ray Teal (Cop in Car Barn Slugged by Dix, doppiato da Manlio Busoni)
Ford avrebbe voluto che Joel McCrea interpretasse Terangi, ma l'attore lo convinse che non sarebbe stato convincente come un polinesiano e la parte andò a Jon Hall, un attore relativamente sconosciuto che Ford aveva individuato in una commedia alla Hollywood Playhouse. Jon Hall era il nipote del co-autore del romanzo James Norman Hall. La co-protagonista, Dorothy Lamour, era anch'essa poco conosciuta all'epoca ma con il suo primo film, ''La figlia della jungla'', aveva già stabilito il suo fascino esotico come la ragazza con il "sarong". Sia Merle Oberon che Movita vennero inizialmente considerate per il ruolo di Marama. Il resto del cast include Raymond Massey, Mary Astor, Thomas Mitchell, John Carradine e il britannico C. Aubrey Smith nel ruolo di padre Paul.(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
Dorothy Lamour e Jon Hall sarebbero tornati nelle isole del Pacifico quattro anni dopo nel film Aloma dei mari del sud.(imdb.trivia)
La Paramount accettò di concedere Dorothy Lamour a Goldwyn in cambio di Joel McCrea per il western La via dei giganti (1939).(Levy.134)
Tra le attrici considerate per il ruolo di Marama c'erano Merle Oberon e Movita, quest'ultima presente nel ruolo di Arai. Goldwyn scritturò Margo per la parte di Marama ma poi chiese in prestito Dorothy Lamour dalla Paramount dopo che Margo ci ripensò. Basil Rathbone fu originariamente considerato per la parte di Eugene DeLaage, che secondo un articolo del New York Times del 25 settembre 1938 rifiutò.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
Una notizia del 19 novembre 1936 riportò che Goldwyn avrebbe scelto Ray Mala per il ruolo di Terangi se Errol Flynn non fosse stato disponibile, mentre una notizia del 21 novembre 1936 riportò che John Payne e Frank Shields erano stati testati per il ruolo. A febbraio del 1937 Goldwyn annunciò che Joel McCrea avrebbe interpretato Terangi, anche se verso la fine di marzo fu rimosso dal cast e inserito in un altro film di Goldwyn, Strada sbarrata. Dopo molte pubblicità che annunciavano che stava cercando uno "sconosciuto" per il ruolo di Terangi, Goldwyn alla fine rivelò che aveva scelto Jon Hall. Hall aveva realizzato numerosi film a metà degli anni '30 sotto i nomi Charles Locher e Lloyd Crane. Hall, nato a Fresno in California, aveva vissuto alcuni anni a Tahiti.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
Le controfigure non furono usate per Mary Astor e Dorothy Lamour quando furono legate a un albero durante l'uragano. Nella sua autobiografia, la Astor ha detto che la sabbia e l'acqua che le sferzavano il viso le lasciarono impronte di sangue sulle guance.(imdb.trivia)
=== Riprese ===
Enormi eliche simulavano la pioggia battente che, scrisse Mary Astor, "ci ha impedito di lottare per ogni passo, con sabbia e acqua che sferzavano le nostre facce, a volte lasciando piccole spaccature di sangue sulle nostre guance dalla sabbia pungente". Le macchine a onde facevano ribollire l'acqua. Quindi, per $ 250.000, il set è stato distrutto da un'onda di marea creata rilasciando acqua da un serbatoio da 2.000 litri montato su torri da sessantacinque piedi (controllate da Ford con pulsanti elettrici). Gli scatti di dettaglio, come quelli delle stelle legate all'albero gigante, sono stati eseguiti all'interno, con più macchine del vento, tubi flessibili e un albero di cartapesta sospeso in un serbatoio (in modo che girasse come se le sue radici si stessero allentando).(Gallagher.139)
* Production Date:3 May--mid Sep 1937; retakes and addl scenes late Sep--early Oct 1937.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
* Pago Pago, American Samoa
* Tutuila Island, American Samoa
* Santa Catalina Island, Channel Islands, California, USA
* Samuel Goldwyn Studios - 7200 Santa Monica Boulevard, West Hollywood, California, USA
Il set nativo del villaggio era su 2 ½ acri del lotto posteriore degli United Artists.(imdb.trivia)
Secondo Life Magazine, il mago degli effetti speciali James Basevi ha ricevuto un budget di $ 400.000 per creare i suoi effetti. Ha speso $ 150.000 per costruire un villaggio nativo con una laguna lunga 200 yard e poi ha speso $ 250.000 per distruggerlo.(imdb.trivia)
Mary Astor, che ha anche trascorso la maggior parte della sequenza degli uragani legata a un albero con Lamour, Hall e l'attrice bambina Kuulei De Clercq, non è andata meglio. Nella sua autobiografia, A Life on Film, ha ricordato, "... c'era un albero ... Oh, quell'albero! Era un grande, e ... doveva durare la maggior parte della tempesta, poi sradicata, alla deriva in mare ... I primi piani dovevano essere fatti all'interno dello studio con una replica dell'albero costruito in un serbatoio, ed era fatto di legno e filo metallico e cartapesta e tela, dove avrebbero girato le macchine del vento e Tubi su di noi, e là hanno sospeso l'albero in modo che si girasse come se le sue radici fossero allentate ". Ma un giorno le cose non andarono come previsto e Astor sentì l'albero emettere un suono terribile. "All'improvviso cedette ... con un terribile tuffo pauroso, che si teneva nel bagagliaio, ma io ero sospesa ... a testa in giù sul pavimento di cemento della cisterna venti piedi più in basso. sciolto completamente e se non fossi stato legato in modo sicuro, sarebbe stato serio". L'intera sequenza degli uragani non è stata filmata da Ford ma dal secondo direttore Stuart Heisler e dall'esperto degli effetti speciali James Basevi (che aveva anche "progettato" le scene del terremoto a San Francisco). Ford amava supervisionare personalmente tutte le riprese dei suoi film, ma nel caso di The Hurricane ha fatto una rara eccezione.(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
Lamour ha ricordato il film anche nella sua biografia My Side of the Road (raccontata a Dick McInnes): "Durante le riprese della scena del grande luau, Ford [Ford] aveva camion carichi di vere gardenie, zenzero e ogni immaginabile fiore hawaiano consegnato Tutti i 200 o più comparse indossavano le collane di gardenia intorno al collo, e ogni donna aveva i fiori tra i capelli.Questa scena impiegava settimane a sparare, e il meraviglioso profumo fluttuava nell'aria per i blocchi intorno ai Goldwyn Studios Fu durante questa, la parte più piacevole delle riprese, che per la prima volta diventai un hawaiano adottato ".(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
Poi si sono radunate le nuvole temporalesche. Facilmente la parte più stressante, pericolosa e difficile della produzione di The Hurricane è stata la catastrofe climatica. Anche se occupa poco più di venti minuti di schermo, la sequenza impiega cinque settimane per filmare. Secondo Lamour, "Per fare i grandi venti, il reparto degli effetti speciali ha montato una dozzina di motori di aeroplano con enormi eliche, poi, per fischiare il vento, hanno mescolato una mistura di foglie secche e zolfo giallo, fotografato come polvere, e lanciato davanti alle eliche Ogni notte dopo il lavoro, ero coperto dalla testa ai piedi con piccole scheggiature dalle foglie spazzate dal vento e lo zolfo non ha avuto il maggior effetto sugli occhi e sulla gola ".(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
Nella sua biografia A Hundred Different Lives, Raymond Massey descrive il vasto set di The Hurricane: "L'isola polinesiana che Sam Goldwyn aveva costruito sul suo dorso era un capolavoro fotogenico, ma la sua pacifica bellezza poteva essere esplosa e ri-esplodere a Aveva un clima controllato che nessuna località naturale poteva offrire: venti o più di 150 miglia all'ora si potevano concentrare su tutta o parte della spiaggia e del villaggio.Gli interruttori di schiumatura potevano devastare l'isola al momento giusto. galloni potrebbero essere versati su vari punti di azione a volontà".(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
A Goldwyn piaceva venire sul set e interferire, un anatema per Ford. Una volta arrivò sul set e si lamentò con la Lamour che i suoi capelli sembravano una parrucca scadente, il che fece infuriare l'attrice perché passava diverse ore ogni notte a lavarli e intrecciarli. Ford disse seccamente a Goldwyn che i capelli dell'attrice andavano bene e non sarebbero stati toccati. Goldwyn sgattaiolò via ma rifiutò di prendere il suggerimento.(Heyman.167)
Più tardi, preoccupato che Ford non stesse facendo abbastanza primi piani di John Hall e Lamour, Goldwyn entrò sul set accompagnato da Ira Gershwin. Ford era su una gru e quando notò Goldwyn fermò il lavoro e si fece portare a terra. "Non ci sono primi piani" disse Goldwyn. Ford lo fissò per un attimo, poi lo colpì allo stomaco e disse: "Ascolta, Goldwyn, quando voglio un campo lungo punto la telecamera qui". Colpendolo un po' più in alto disse: "Quando voglio un campo medio miro qui e quando voglio un primo piano", concluse colpendolo al petto, "metterò qui la telecamera". Quindi spinse Goldwyn verso la porta.(Heyman.167)
Ford girò prima le scene del libro per poi passare agli effetti speciali dell'uragano. "Preciso, efficace, dritto al punto" è il modo in cui Mary Astor ha caratterizzato il regista, "molto irlandese, una personalità misteriosa, una sensibilità che faceva di tutto per nascondere".(Heyman.168)
La sequenza dell'uragano ampiamente elogiata è stata creata dall'esperto degli effetti speciali James Basevi e dal suo assistente, Robert Layton. Basevi e Layton, che erano stati con MGM per quattordici anni, lasciarono lo studio nel settembre 1936 dopo aver creato gli effetti speciali del terremoto per San Francisco (vedi sotto). Secondo Life, Goldwyn diede a Basevi un budget di $ 400.000 per ottenere i suoi effetti, e "di questo importo, $ 150.000 furono spesi per costruire un villaggio nativo, fronteggiato da una laguna lunga 200 metri. Gli altri $ 250.000 furono spesi per distruggerlo." Un annuario per il film fa notare che il villaggio nativo occupava due ettari e mezzo del gruppo di studio di United Artists. Con l'ausilio di numerosi motori a vento Liberty a dodici cilindri, macchine a grande onda, manichette antincendio e un elaborato sistema di tubi, scivoli e vasche di contenimento, migliaia di litri d'acqua sono stati fatti precipitare sui set per creare i venti dell'uragano e le successive ondate di marea. Fonti contemporanee osservano che i doppi non sono stati usati per gli attori durante le sequenze temporalesche, e come un articolo su NYT: "Dorothy Lamour e Mary Astor sono stati davvero legati a quell'albero e presi a botte come trucioli". Secondo un altro articolo della NYT, i rigori della sparatoria hanno portato Hall a perdere trenta chili dal momento in cui l'immagine è stata completata. Nella sua autobiografia, Astor descrive la sparatoria: "Enormi eliche ci hanno tenuti a lottare per ogni passo, con sabbia e acqua che ci sferzavano il viso, a volte lasciando piccole scaglie di sangue sulle nostre guance dalla sabbia pungente".(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
John Ford: "Jim Basevi ha concepito l'uragano stesso e in realtà ha fatto tutto il meccanismo: mentre io e lui stavamo girando, ho dato a Stu Heisler una seconda macchina fotografica, non hai mai saputo cosa diavolo sarebbe successo, e ho detto" Se il tetto esplode fuori o un sarong si spegne o qualcuno cade giù, prendilo ". E in effetti, penso che abbia avuto parecchi colpi nella foto".(Bogdanovich.133)
Le riprese furono girate anche a Santa Catalina Island, in California. Il 24 marzo 1937 The Hollywood Reporter annunciò che Goldwyn avrebbe prodotto un cortometraggio sulle riprese del film a Samoa: "Il corto, intitolato ''Samoa per i samoani'', sarà distribuito nelle sale prima della distribuzione del film e mostrerà il modo in cui una società cinematografica lavora sul posto." Non sono state trovate altre informazioni sul cortometraggio.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
La seconda unità (sotto la supervisione di Ford) girò alcune riprese nel villaggio di Pago Pago sull'isola di Tutuila, nelle Samoa Americane. La maggior parte del film fu girato a Hollywood dove Goldwyn avrebbe potuto monitorare più facilmente la produzione.(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
Il film costò 2.000.000 di dollari.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
== Post-produzione ==
Quando le riprese furono completate, Ford ricevette la notizia che Goldwyn voleva che alcune scene fossero girate di nuovo, sostituendo il dialogo originale di Dudley Nichols e Oliver Garrett con una riscrittura di Ben Hecht. La decisione fece infuriare Ford, ma Goldwyn continuò ad armeggiare con il film in post-produzione. Più di trent'anni dopo Ford confessò a Dorothy Lamour: "Stavo litigando con Sam Goldwyn così tanto sul taglio del film che non ho mai visto il film finito".(tcm.turner.com/tcmdb/title/78725/The-Hurricane/articles.html)
== Distribuzione ==
La [[première]] si tenne il 5 novembre 1937 al Carthay Circle Theatre di [[Los Angeles]]. Il 9 novembre il film fu proiettato a [[New York]] e a partire dal 24 dicembre venne distribuito in tutto il Paese.<ref name="afi"/>
Il film fu oggetto di aspre critiche da parte del governo francese, che inizialmente impose il taglio delle scene in cui i prigionieri venivano frustati e torturati dalle guardie francesi. Le eliminazioni furono fatte ma il film incontrò ancora difficoltà a Parigi, dove i censori rifiutarono di approvare una versione doppiata. Secondo una lettera di Harold L. Smith, rappresentante della Production Code Administration a Parigi, la decisione fu presa per due motivi: «in primo luogo la versione originale era stata considerata anti-francese secondo i rapporti ricevuti dall'ambasciata francese a Washington; in secondo luogo l'ufficio locale della United Artists aveva presentato ai censori una versione rivista del film, mentre il regolamento richiedeva che venisse presentata la versione originale». Il rappresentante francese della United Artists temeva che la versione originale non sarebbe passata e quindi presentò una versione riveduta. I censori accettarono sia la versione originale sia quella doppiata.(catalog.afi.com/Catalog/moviedetails/6097)
=== Date di uscita ===
{{Colonne}}
* [[Stati Uniti]] (''The Hurricane'') – 5 novembre 1937
* [[Svezia]] (''Orkanen'') – 7 febbraio 1938
* [[Finlandia]] (''Hirmumyrsky'') – 13 febbraio 1938
* [[Danimarca]] (''Orkanen'') – 18 febbraio 1938
* [[Argentina]] (''Huracán'') – 23 febbraio 1938
* [[Francia]] (''The Hurricane'') – 3 marzo 1938
* [[Portogallo]] (''O Furacão'') – 30 marzo 1938
{{Colonne spezza}}
* [[Paesi Bassi]] (''Orkaan'') – 4 aprile 1938
* [[Ungheria]] (''A hurrikán'') – 5 maggio 1938
* [[Irlanda]] (''The Hurricane'') – 26 agosto 1938
* [[Belgio]] (''The Hurricane'') – 25 novembre 1938
* [[Giappone]] (''Harikēn'') – 15 dicembre 1938
* [[Germania Ovest]] (''...dann kam der Orkan'') – 24 maggio 1950
{{Colonne fine}}
=== Home Video ===
Il film è stato distribuito per la prima volta in [[DVD]] nel 1999 dalla [[Home Box Office (azienda)|HBO Home Video]].<ref name="allmovie.releases">{{Cita web|url=https://www.allmovie.com/movie/the-hurricane-v23941/releases|titolo=The Hurricane (1937) - Releases|editore=www.allmovie.com|accesso=28 maggio 2019}}</ref> Il 24 novembre 2015 la Kino Video ha pubblicato una nuova edizione, sia in DVD che [[Blu-ray]], con il commento dello storico del cinema Joseph McBride.<ref name="allmovie.releases"/>
== CriticaAccoglienza ==
=== Incassi ===
Il New York Times scrisse che John Ford aveva diretto «con la sua solita abilità».(Levy.134)
=== Critica ===
Variety: «The Hurricane è uno spettacolo colorato e scenicamente pretenzioso che ha come punto culminante la scena dell'uragano irresistibilmente realistica».(Levy.134)
Andrew Sinclair: "«La sceneggiatura ripete la passione di Ford per il conflitto tra il cuore e la mente»" (Levy.134)
La Stampa: Uno spettacolone inteso come spettacolone, con tra l'altro un tifone equatoriale sviscerato, illustrato, riprodotto, rifatto, sibilante, tonitruante, muggente, da lasciarvi o sazi o storditi... e pagine delicate, sapienti, con toni accorti e discreti, con civetterie di buon gusto... Affiorano inevitabilmente nel film reminiscenze di Ombre bianche e di Tabù, ma sono soprattutto passaggi obbligati, dai quali il Ford riesce a districarsi con accorta intelligenza, giungendo presto a trovare la sua nota in episodi avvincenti e in pennellate sentite, aiutato anche da una fotografia sapiente.(lastampa.16mar38)
== Riconoscimenti ==
* '''[[Premi Oscar 1938|1938]]''' – '''[[Premio Oscar]]'''
:[[Oscar al miglior sonoro|Miglior sonoro]] a [[Thomas T. Moulton]]<br />
:''Candidatura per il [[Oscar al miglior attore non protagonista|miglior attore non protagonista]]'' a [[Thomas Mitchell]]<br />
:''Candidatura per la [[Oscar alla migliore colonna sonora|migliore colonna sonora]]'' a [[Alfred Newman]]
== Colonna sonora ==
=== Tracce ===
Il brano ''The Moon of Manakoora'', scritto da [[Alfred Newman]] e [[Frank Loesser]] ed eseguito nel film da [[Dorothy Lamour]], è stato pubblicato in alcune raccolte e negli anni è stato oggetto di numerose [[cover]], tra cui quelle di [[Chet Atkins]], [[Bing Crosby]] e [[Sonny Rollins]].<ref name="discogs">{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/composition/c76607b5-a3e8-4fec-8df5-15dd06e13dbe-The-Moon-Of-Manakoora|titolo=The Moon Of Manakoora|editore=www.discogs.com|accesso=28 maggio 2019}}</ref>
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=John Ford, Revised and Enlarged Edition|autore=Peter Bogdanovich|anno=1978|editore=University of California Press|ISBN=978-0520034983|url=https://books.google.it/books?id=F7Yio3CPAM8C&dq=hurricane+john+ford&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=John Ford: The Man and His Films|autore=Tag Gallagher|anno=1988|editore=University of California Press|ISBN=978-0520063341|url=https://books.google.it/books/about/John_Ford.html?id=aSzmWVnKc-QC&redir_esc=y|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=John Ford: A Bio-bibliography|autore=Bill Levy|anno=1998|editore=Greenwood Publishing Group|ISBN=978-0313275142|url=https://books.google.it/books?id=fo0xjILcEa0C&dq=John+Ford+Bill+Levy&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Searching for John Ford|autore=Joseph McBride|anno=2011|editore=University Press of Mississippi|ISBN=978-1604734683|url=https://books.google.it/books?id=WzvtZqXA72AC&dq=hurricane+john+ford&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Print the Legend: The Life and Times of John Ford|autore=Scott Eyman|anno=2012|editore=Simon & Schuster|ISBN=978-1451685114|url=https://books.google.it/books?id=nRwtGGJ3FcQC&dq=hurricane+john+ford&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
== Voci correlate ==
* ''[[Uragano (film 1979)|Uragano]]'' (remake del 1979)
== Altri progetti ==
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
{{Marilyn}}
{{Film di John Huston}}
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Film drammaticipolizieschi
[[Categoria:Film d'azionenoir
[[Categoria:FilmCaper catastroficimovie
[[Categoria:Film basati su opere di narrativa
[[Categoria:Film diretti da John FordHuston
[[Categoria:Film ambientati in OceaniaMetro-Goldwyn-Mayer
[[Categoria:Film conservati nel National Film Registry
|