|PostNazionalità =
}}
Servì come 16º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] (fu il primo ad appartenere al [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]]) dal 4 marzo del 1861 fino al [[assassinio di Abraham Lincoln|suo assassinio]] avvenuto nell'aprile del 1865. Guidò l'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]] attraverso la [[guerra di secessione americana]], la più cruenta mai esplosa fino ad allora nonché la più grave crisi morale, costituzionale e politica dell'intera [[storia degli Stati Uniti d'America]]<ref>{{Cita libro|autore=William A. Pencak|titolo=Encyclopedia of the Veteran in America|url=https://books.google.com/?id=yyvmcMsNnB4C&pg=PA222|anno=2009|editore=ABC-CLIO|p=222|isbn=978-0-313-08759-2|accesso=27 giugno 2015}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Paul Finkelman|autore2=Stephen E. Gottlieb|titolo=Toward a Usable Past: Liberty Under State Constitutions|url=https://books.google.com/books?id=xJuXT1sVhFcC&pg=PA388|anno=2009|editore=U of Georgia Press|p=388|isbn=978-0-8203-3496-7|accesso=27 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150905115453/https://books.google.com/books?id=xJuXT1sVhFcC&pg=PA388|dataarchivio=5 settembre 2015}}</ref>. Grazie alla vittoria bellica ebbe il merito di mantenere inalterata l'unità degli [[Stati federati degli Stati Uniti d'America|Stati federati]]; rafforzò il governo federale e modernizzò l'economia del Paese.
Nato in una capanna di tronchi in mezzo ai boschi nei pressi di [[Hodgenville]] nel [[Kentucky]], crebbe nel [[West]], inizialmente nell'[[Indiana]] (facente parte dell'ex [[Territorio del nord-ovest]]). In gran parte autodidatta, riuscirà a diventare avvocato nell'[[Illinois]], uno dei leader del [[partito Whig (Stati Uniti d'America)|Partito Whig]], fino ad essere eletto membro del parlamento statale ove presterà servizio per 8 anni. Entrerà a far parte della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei rappresentanti]] nel 1846. Promosse una rapida modernizzazione economica e si oppose alla [[guerra Messico-Stati Uniti]] del (1846-481848). Dopo un solo mandato ritornò a casa per riprendere la propria attività legale. Rientrato nella politica attiva nel 1854, diverrà ben presto uno dei capi del neonato [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]], che conquistò subito la maggioranza nello stato dell'Illinois. Partecipò alla campagna per le elezioni di medio termine del 1858 candidandosi alla carica di [[Senato (Stati Uniti d'America)|senatore]]; prese parte ad una serie di dibattiti molto pubblicizzati con il suo avversario e rivale, il leader del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] [[Stephen A. Douglas]]. Si esprimerà contro l'espansione della [[schiavitù]] nei territori dell'Ovest, ma risulterà sconfitto per poco.
Dopo essere stato proposto come [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|Vicepresidentevicepresidente]] alla convention per le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1856|elezioni presidenziali del 1856]], in quellenelle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860|elezioni presidenziali del 1860]] risultò capace di assicurarsi la nomination presidenziale in qualità di moderato, a volte altalenante, sebbene la maggior parte dei delegati originariamente avessero favorito altre candidature. Pur non ottenendo praticamente alcun sostegno negli Stati schiavisti del [[profondo Sud]], riuscì a conquistarsi i favori del Nord e venne così eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Sebbene vi siano stati dei tentativi per colmare le differenze tra Nord e Sud, alla fine la vittoria di Lincoln spinse sette stati sudisti che praticavano la [[schiavitù negli Stati Uniti d'America|schiavitù]] a ritirarsi dall'Unione e a formare gli [[Stati Confederati d'America]], ancor prima della [[Insediamento del presidente degli Stati Uniti d'America|cerimonia d'inaugurazione e insediamento del neopresidente]]. L'attacco confederato a [[Fort Sumter]] e l'immediatamente successiva [[battaglia di Fort Sumter|battaglia]] unì l'intero Nord dietro la bandiera dell'Unione. Come leader della corrente politica moderata, Lincoln dovette confrontarsi con i Repubblicani Radicali, che chiedevano con insistenza un trattamento più duro da riservare ai ribelli, glii "War Democrat", che radunarono una grande fazione di ex oppositori nel suo campo ed infine anche i [[Copperheads|Copperhead]], che lo disprezzarono in quanto inconciliabilmente filo-secessionisti e che complottarono ripetutamente alle sue spalle. Lincoln reagì contrapponendo i suoi avversari l'uno contro l'altro con un mecenatismo politico attentamente pianificato e facendo appello al popolo americano con le sue abilità di oratore<ref>Randall (1947), pp. 65–87.</ref>.
Il suo ''[[discorso di Gettysburg]]'', il più significativo e famoso fra quelli da lui pronunciati, è considerato una delle [[Pietra miliare#Senso figurato|pietre miliari]] dell'unità e dei valori della nazione americana; un'icona del nazionalismo, del repubblicanesimo, della parità di diritti, dell'ideale di libertà e della democrazia. Sospese l'[[Habeas corpus|''habeas corpus'']], portando alla controversa sentenza ''Ex parte Merryman'' della corte federale di giustizia ed evitò il potenziale intervento britannico disinnescando l'incidente diplomatico conosciuto come ''Affare Trent''. Supervisionò da vicino lo sforzo bellico, specialmente la selezione dei generali, incluso il suo uomo di maggior successo, [[Ulysses S. Grant]]. Prese importanti decisioni sulla strategia di guerra dell'Unione, incluso uno stretto blocco navale che paralizzò completamente il commercio del Sud. Mentre la guerra progrediva, le sue mosse in direzione dell'[[abolizionismo negli Stati Uniti d'America|abolizionismo]] culminarono con il suo primo ordine esecutivo, il ''[[Proclama di emancipazione]]'' del settembre [[1862]], che decretava la liberazione di tutti gli schiavi dai territori degli [[Stati Confederati d'America]] a partire dal 1º gennaio [[1863]]; usò lo [[Union Army]] per proteggere gli schiavi fuggitivi, incoraggiò gli [[Stati cuscinetto nella guerra di secessione americana|Stati cuscinetto]] a mettere fuori legge la schiavitù e spinse attraverso il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] la promulgazione del ''[[XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|XIII emendamento]]'', che bandì definitivamente la schiavitù in tutto il paesePaese nel 1865.
Abile statista e profondamente coinvolto nelle questioni di potere in ogni Stato, Lincoln si conquisterà l'appoggio decisivo dei "WarDemocratici Democrat"a favore della guerra e gestirà la sua campagna di rielezione nelle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864|elezioni presidenziali del 1864]]. Anticipando la conclusione della guerra, spinse verso una visione moderata dell'[[Era della Ricostruzione]], cercando di riunire rapidamente la nazione attraverso una politica di riconciliazione generosa di fronte alle divisioni persistenti e piene di acribia. La sera del [[Venerdì santo]] del 1865 (14 aprile), cinque giorni dopo la resa del generale confederato [[Robert Edward Lee]], Lincoln verrà [[Assassinio di Abraham Lincoln|assassinato]] dal simpatizzante sudista [[John Wilkes Booth]] e morirà all'alba del giorno dopo. È a tutt'oggi considerato sia dalla [[storiografia]] ufficiale che dall'opinione pubblica in generale, attraverso la [[classifica storica dei presidenti degli Stati Uniti d'America]] uno dei più importanti<ref name="Ranking Our Presidents">[http://history-world.org/pres.pdf "Ranking Our Presidents"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120131101450/http://history-world.org/pres.pdf |date=31 gennaio 2012 }}. James Lindgren. November 16, 2000. International World History Project.</ref> e popolari<ref name="gallup">[http://www.gallup.com/poll/146183/Americans-Say-Reagan-Greatest-President.aspx "Americans Say Reagan Is the Greatest President"]. Gallup Inc. February 28, 2011.</ref> al tempo stesso. L'operato della [[presidenza di Abraham Lincoln]] ha avuto una duratura influenza sulle istituzioni politiche e sociali degli Stati Uniti d'America.
Grazie ai suoi 193 cm<ref name="LincolnHeight">{{Cita libro|cognome=Carpenter|nome=Francis B.|titolo=Six Months in the White House: The Story of a Picture|anno=1866|editore=Hurd and Houghton.|p=217}}</ref> è stato il presidente più alto della storia statunitense insieme a [[Lyndon B. Johnson]]<ref>Joseph Kane, ''Facts about the Presidents: A Compilation of Biographical and Historical Information'', New York: H. W. Wilson, 1994, pp. 344–45. ISBN 0-8242-0845-5.</ref><ref>Waldo W. Braden, ''Abraham Lincoln'', LSU Press, 1993. ISBN 0-8071-1852-4</ref>.
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