La guerra dei mondi (film 2005): differenze tra le versioni

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== Produzione ==
=== Sviluppo ===
Steven Spielberg chiamò attorno a sé Tom Cruise, con il quale aveva collaborato in ''[[Minority Report]]'' (2002) dichiarando: "È un collega molto intelligente, creativo e propone delle idee sul set così belle che ci intendiamo al volo. Mi piace lavorare con Tom." Cruise incontrò il regista durante le riprese di ''[[Prova a prendermi]]'' (2002) e propose tre film alternativi da realizzare insieme, uno dei quali un adattamento del romanzo ''[[La guerra dei mondi (romanzo)|La guerra dei mondi]]''. Spielberg scelse quest'ultimo e affermò: "Ci siamo guardati l'un l'altro e le luci si sono accese. Non appena l'ho sentito, ho detto: 'Oh mio Dio! ''La guerra dei mondi'' - assolutamente.' E così fu."<ref name=A>{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110727213403/http://www.waroftheworlds.com/productionnotes/index.html|http://www.waroftheworlds.com/productionnotes/index.html|War of the Worlds - Production Notes|29 aprile 2019|lingua=en|}}</ref> La decisione venne dettata dalla grande ammirazione che provava sia per l'opera di Wells, con la quale era cresciuto durante il periodo del college, sia per gli adattamenti passati (soprattutto quello cinematografico prodotto da [[George Pal]] del 1954 e quello radiofonico realizzato da [[Orson Welles]], la cui copia originale dello script aveva acquistato nel 1994 per {{formatnum:32000}} $).<ref>{{cita|Beck|}}.</ref>
 
È la terza pellicola del regista sul tema delle visite aliene, insieme a ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'' e ''[[E.T. l'extra-terrestre]]''. La produttrice e collaboratrice di lunga data [[Kathleen Kennedy]] nota che con ''La guerra dei mondi'', Spielberg ebbe l'opportunità di esplorare l'antitesi dei personaggi riportati in vita nelle opere sopracitate. "Quando abbiamo iniziato a sviluppare ''E.T.'', stavamo raccontando una storia molto più spigolosa e tetra, ma in realtà si è evoluta in qualcosa di più benigno, penso che un'esposizione oscura sia sempre stata da qualche parte dentro di lui." Spielberg sostenne di aver pensato che sarebbe stato divertente creare un "film davvero spaventoso con alieni altrettanto spaventosi", qualcosa che non aveva mai fatto prima.<ref name=B>{{cita news|Anthony Breznican|https://usatoday30.usatoday.com/life/movies/news/2005-06-23-spielberg_x.htm|Spielberg's family values|[[USA Today]]|23 giugno 2005|29 aprile 2019|en}}</ref> La sua intenzione era quella di raccontare una storia contemporanea che, pur avendo una natura [[fantasy]], venisse descritta in modo iper-realistico.<ref name=A/>
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Adriano De Carlo di [[MYmovies.it]] ebbe un giudizio positivo soprattutto per la regia di Spielberg, capace di rendere ''La guerra dei mondi'' "semplice, lineare, ma strepitosamente avvincente sul piano narrativo e spettacolare".<ref>{{cita web|autore=Adriano De Carlo|url=https://www.mymovies.it/pdf/?recensione=125107|titolo=La guerra dei mondi (2005)|accesso=2 luglio 2019}}</ref> ''Badtaste.it'', al contrario, pur apprezzando la fotografia e gli effetti speciali, sostenne che con il passare degli anni le opere di Spielberg siano andate via via peggiorando, tanto che "i personaggi non riescono a interessare lo spettatore e i contrasti familiari sono decisamente superficiali e banali".<ref>{{cita web|url=https://www.badtaste.it/recensione/la-guerra-dei-mondi/1748/|titolo=La guerra dei mondi - Cinema|data=28 giugno 2005|accesso=2 luglio 2019}}</ref> Secondo Giulia D'Agnolo Vallan il film fu invece "un'equazione di paura tecnologicamente perfetta, sensorialmente debilitante, costruita come due ore e mezza in soggettiva, perché ogni spettatore provi cosa significa vedere il proprio mondo squarciato, […] persino dissanguato, da un nemico di scala enorme, contro cui non si può assolutamente nulla e di cui non si capiscono nemmeno le ragioni"<ref>{{Cita web|url=http://www.mymovies.it/film/2005/laguerradeimondi/|titolo=La guerra dei mondi (2005)|autore=Giulia D'Agnolo Vallan|sito=mymovies.it|accesso=2019-07-07}}</ref>.
 
Per il critico [[Serafino Murri]] ''La guerra dei mondi'', nel suo adattamento radiofonico del 1938 e nella sua versione cinematografica del 2005, costituì un'efficace metafora di due momenti cruciali della storia: l'imminente aggressione [[nazionalsocialismo|nazista]], con la [[seconda guerra mondiale]] e il [[terrorismo]] globale di matrice [[islam]]ica; ciò si evince dalla sequenza iniziale, in cui Rachel, figlia di Ray, chiede al padre con ansia se sono sotto un attacco terroristico. La stessa emersione delle astronavi aliene dal sottosuolo e lo sgomento e il terrore che suscita possono essere lette come metafora della scoperta di un terrorismo presente negli incubi delle società occidentali.<ref>{{cita news|autore=Serafino Murri|url=http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=26359|titolo=Rassegna stampa La guerra dei mondi|pubblicazione=[[MYmovies.it]]|data=settembre 2005|accesso=30 aprile 2019}}</ref> Anche la saggista Kirsten Moana Thompson, all'interno del capitolo ''War of the Worlds: Uncanny Dread'' del suo scritto ''Apocalyptic Dread: American Film at the Turn of the Millennium'' del 2006, notò come l'opera di Spielberg risentisse del clima culturale di "terrore e paranoia che l'amministrazione [[George W. Bush|Bush]] ha continuato ad attizzare, con sempre più disperazione dopo che la Guerra in Iraq è entrata nel suo terzo anno e che le vittime del servizio Americano hanno sorpassato le diciottomila (al tempo dell'uscita del film)".<ref>{{Cita|Thompson|p.145}}.</ref>
 
== Riconoscimenti ==