Giuseppe Saragat: differenze tra le versioni

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'''Giuseppe Saragat''' ([[Torino]], [[19 settembre]] [[1898]] - [[Roma]], [[11 giugno]] [[1988]]) è stato un importante [[politici italiani|uomo politico italiano]],statista e quinto presidente della Repubblica.
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Figlio di immigrati sardi (il padre era nativo di [[Sassari]]), faceva parte di una famiglia appartenente alla media borghesia italiana. Nel [[1922]] aderì al [[socialismo]] non tanto per vocazione ideologica quanto per solidarietà nei confronti della gente povera, ovvero quel proletariato che andava organizzandosi. Esponente della parte riformista del [[Partito Socialista Italiano]], durante il [[fascismo|ventennio fascista]] emigrò in [[Svizzera]], stringendo un'allenza politica con [[Pietro Nenni]].
 
Tornò in patria al termine della [[Seconda guerra mondiale]] e nel [[1946]] venne eletto deputato all'[[Assemblea Costituente]], di cui fu presidente sino al [[1947]], anno in cui [[Alcide De Gasperi]] ruppe l'accordo con socialisti e comunisti. Contrario all'alleanza tra i socialisti ed il [[Partito Comunista Italiano]], nel [[gennaio]] del [[1947]] provocò la cosiddetta "scissione di palazzo Barberini", in cui vide la nascita il [[Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]], che nel [[1951]] divenne [[Partito Socialdemocratico Italiano]] in seguito alla fusione con il [[Partito Socialista Unitario]].
 
Nelle elezioni politiche del [[1948]] si scagliò contro il [[Fronte Democratico Popolare]], l'alleanza social-comunista in cui militava anche il "caro nemico" Nenni: durante la campagna elettorale il Fronte gli rimproverò l'alleanza con la [[Democrazia Cristiana]], coniando contro Saragat alcune espressioni politicamente dinegratorie (''socialfascista'', ''socialtraditore'', ''rinnegato''). In quelle consultazioni il suo cartello politico, denominato per l'occasione [[Unità Socialista]], ottenne poco più del 7% dei voti alla [[Camera dei Deputati]] e circa il 4,1% al [[Senato della Repubblica]], ottenendo nel [[Parlamento]] italiano 43 seggi in totale.
 
Più volte vicepresidente del Consiglio nei governi De Gasperi, fu anche ministro degli Esteri dal [[1962]] al [[1964]] e si schierò a favore della formula politica del [[centrosinistra]]. Il [[28 dicembre]] del 1964 fu eletto [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della repubblica]] al 21° scrutinio, grazie anche voti decisi dei socialisti e dei comunisti. Terminato il suo mandato nel [[1971]], Saragat divenne di diritto [[senatore a vita]], ma ebbe anche l'occasione di ritornare al suo partito, di cui divenne presidente nel [[1976]].
 
Socialista libertario, Saragat viene oggi considerato il padre della dottrina socialdemocratica [[italia]]na. Riformista e dal forte senso atlantista (fu favorevole al [[Piano Marshall]] e all'ingresso dell'Italia nella [[NATO]]), egli era convinto che la [[socialdemocrazia]] poteva essere politicamente un valore aggiunto e che avrebbe potete avere una posizione elettoralmente egemonica, come dal resto avveniva nei paesi nel [[nord]] [[Europa]].
 
'''Giuseppe Saragat''' ([[Torino]], [[19 settembre]] [[1898]] - [[Roma]], [[11 giugno]] [[1988]]) è stato un importante [[politici italiani|uomo politico italiano]],statista e quinto presidente della Repubblica.
Socialista dal 1922 non tanto per vocazione ideologica, quanto per esser stato toccato umanamente dalle rivolte di piazza di tanta povera gente; Saragat aveva sempre militato nell'area riformista e democratica del Psi. Figlio di immigrati sardi il padre era nativo di Sassari, faceva parte della media borghesia italiana. Eletto nella Costituente del 1946 ne divenne presidente sino al 1947.Intanto nel gennaio del 1947 con intrepido coraggio, dati i tempi, Saragat aveva rifiutato l'abbraccio tra socialisti e comunisti nel Fronte popolare, provocando la scissione nel Psiup di "palazzo Barberini". Scelse l'Occidente e divenne il caro "nemico" di Nenni, fondando il Psli poi PSDI, scegliendo di entrare nel governo insieme con gli altri alleati di centro. Non era un uomo facile, restava difficile instaurare con lui un rapporto amichevole, da pari a pari. Questa che nell' ordinaria amministrazione era la sua debolezza, fu la sua forza nel momento dell'emergenza. Solo un uomo impermeabilealle voci altrui poteva affrontare i comizi e sfidare le piazze del 1947-48, schiumanti di rabbia e di odio contro di lui, il socialfascista, il socialtraditore, il rinnegato. Più volte Vicepresidente del Consiglio nei governi DeGasperi, ministro degli Esteri dal 1962 al 1964; fu eletto presidente della Repubblica il 28 dicembre del 1964.Fu da tutti considerato un buon Presidente, esso infatti trascorse il settennato al Quirinale nella maniera più consona per un presidente di una repubblica parlamentare. Terminato il suo mandato nel 1971, ritornò al suo partito dove divenne presidente nel 1976. Saragat ha sempre rappresentato un socialismo di tipo libertario e d'avanguardia, con un forte senzo atlantista. Aveva intuito in Italia prima di altri che la socialdemocrazia come nel resto d'europa poteva essere un valore aggiunto invece di una minaccia.
==Collegamenti Esterni==
 
* [http://www.quirinale.it/ex_presidenti/Saragat.htm Sito del Quirinale]
 
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[[Categoria:Biografie|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Politici italiani|Saragat, Giuseppe]]
[[Categoria:Presidenti della Repubblica Italiana|Saragat, Giuseppe]]