Pietro I Orseolo: differenze tra le versioni

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Fu il primo membro della famiglia [[Orseolo]] a distinguersi nella vita politica veneziana. Sposò Felicia, da cui ebbe l'[[Pietro II Orseolo|omonimo figlio]], che fu a sua volta doge dal [[991]] al [[1009]], e una figlia di cui non si conosce il nome, sposata a Giovanni [[Morosini (famiglia)|Morosini]].
 
Secondo la testimonianza di [[Giovanni da Venezia|Giovanni diacono]], al momento della sua rinuncia al dogato nel [[978]] non aveva più di cinquant'anni, pertanto sarebbe nato verso la fine degli [[anni 920]].
 
Il primo documento a citarlo risale invece al giugno del [[960]], quando sottoscrisse un decreto del doge [[Pietro IV Candiano]] che inibiva il commercio degli schiavi. Il suo nome compare anche in un documento del luglio [[971]] con cui lo stesso doge, su pressione dei Bizantini impegnati contro i [[Fatimidi]], vietava ai Veneziani la vendita di armi e legname ai saraceni.
 
Tutto ciò fa capire come già in quel periodo l'Orseolo rivestisse una posizione di un certo prestigio all'interno della società lagunare.
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Al di là dell'interpretazione di questa scelta (dettata da motivazioni religiose secondo Giovanni diacono, politiche secondo [[Pier Damiani]]), dopo di essa prevalse la fazione avversa, tanto che il suo successore fu [[Vitale Candiano]], omonimo e parente del patriarca gradense.
 
Morì il 10 gennaio del [[987]] o del [[988]] a Cuxà, dove fu sepolto.
 
== Canonizzazione e iconografia ==
Nel [[1027]] fu proclamato beato dalla chiesa di Roma, ed il suo corpo venne portato all'interno della chiesa di Cuxa. Intervennero poi molti spostamenti, finché il 6 dicembre [[1644]] le sue ossa furono chiuse in una cassa di legno dorato esposta sopra un altare dedicato a san Romualdo, cui venne aggiunto anche il suo nome.
 
Il 18 aprile [[1731]] fu proclamato santo da [[Clemente XII]]. La [[Serenissima]] chiese di avere delle reliquie e ottenne tre ossa della gamba sinistra. Queste arrivarono a Venezia nel [[1732]] ed il 7 gennaio [[1733]] vennero depositate nella [[Basilica di San Marco (Venezia)|Basilica di San Marco]], dentro un'urna d'argento. Il 7 febbraio [[1732]] si svolse una sontuosa cerimonia ed alla messa solenne cantò il celebre sopranista [[Carlo Broschi|Farinelli]]. Da questa data, il Senato stabilì che il 14 gennaio di ogni anno si svolgesse una messa solenne, alla presenza del doge, in cui venivano esposte le reliquie di san Pietro Orseolo. Nel [[1790]], al tempo della rivoluzione francese, per timore dei sacrilegi l'ultimo abate di Cuxa portò le reliquie nella chiesa di San Pietro di [[Prades (Pirenei Orientali)|Prades]].
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[[Categoria:Dogi della Repubblica di Venezia]]
[[Categoria:Orseolo|Pietro]]
== Note ==