Arte sovietica: differenze tra le versioni

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[[File:Rylov_lenin.jpeg|sinistra|miniatura|''V. I. Lenin a Razliv nel 1917'', Arkadij Rylov, 1934.]]
Della precedente generazione di paesaggisti, si può ricordare [[Nikolaj Petrovič Krymov|Nikolaj Krymov]] e il suo dipinto ''Mattina nel Parco centrale della cultura e del riposo Gorkij a Mosca'' ({{russo|Утро в Центральном парке культуры и отдыха имени Горького в Москве|Utro v Central’nomCentral'nom parke kul’turykul'tury i otdyhaotdycha imeni Gor’kogoGor'kogo v Moskve}}) (1937). Arkadij Rylov nel dipinto ''V. I. Lenin a Razliv nel 1917'' ({{russo|В. И. Ленин в Разливе в 1917 году|V. I. Lenin v Razlive v 1917 godu}}) (1934) unisce la pittura paesaggista con quella storica, mentre per molti artisti sovietici il paesaggio "era associato al sentimento acuto della Patria, la terra natia, che negli anni trenta crebbe e si rafforzò",<ref name="S323" /> come il georgiano Davit' Kakabadze (''Paesaggio di Imereti'', 1934).
 
Il genere ritrattistico sovietico si sviluppò in maniera vigorosa, coinvolgendo molti artisti della generazione precedente come [[Pëtr Končalovskij]], [[Igor' Grabar']] e [[Michail Nesterov]]. Quest'ultimo enfatizzò molto le posture dei soggetti che doveva ritrarre nei suoi quadri, e negli studi sull'arte sovietica le sue opere erano molto apprezzate: "I ritratti di Nesterov portarono a un inizio fondamentalmente nuovo, che affermava la vita, l'arte creativa, come le manifestazioni più tipiche e vivide delle condizioni della gente nel periodo dell'elevato entusiasmo del lavoro".<ref name="S323" />