Teodoro Duclère: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Fanciullezza ===
Assai controversa è la datazione della nascita di Teodoro Duclère. Erroneamente il suo anno di nascita viene spesso fissato nel 1815 o nel 1816. In base a un atto del registro parrocchiale della chiesa di Santa Maria della Neve, già segnalato dall'Ortolani, Duclère sarebbe dovuto nascere tuttavia nel 1814: secondo tale documento, infatti, Duclère avrebbe avuto come compare di battesimo il pittore austriaco Joseph Rebell, in data 22 aprile 1814. Ora, tuttavia, disponiamo ben tre documenti ufficiali che indicano l'anno di nascita come il 1812, tra febbraio e luglio: sono gli atti di nascita di tre figlie, nate nel quartiere Chiaia di Napoli, dai quali risulta che il pittore aveva 27 anni. [https://web.archive.org/web/20170207192426/http://www.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+della+restaurazione/Chiaia/Nati/01_01_1839-29_07_1839/004907077_01296.jpg.html il 20 luglio 1839 alla nascita di Letizia Costanza Giulia Paolina], aveva 28 anni [https://web.archive.org/web/20170207114033/http://www.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+della+restaurazione/Chiaia/Nati/01_01_1841-12_05_1841/004907079_00351.jpg.html il 19 febbraio 1841 alla nascita di Lucilla Anna Paolina] e aveva 30 anni [https://web.archive.org/web/20170207114044/http://www.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+della+restaurazione/Chiaia/Nati/20_05_1842-24_10_1842/004907080_00968.jpg.html il 13 ottobre 1842 alla nascita di Carolina Anna Ginevra]
 
Il padre del giovane Teodoro, in ogni caso, era Jacques-François Théodore Duclère, nato intorno al 1788, nel dipartimento di Senna e Marna, in Francia. Giunto in Italia al seguito delle milizie napoleoniche, fece innanzitutto tappa a Roma, dove si invaghì della bella Costanza Lepori, con la quale si spinse fino a Napoli, dove si stabilì al n. 3 di largo Santa Teresa, a Chiaia. Nella città partenopea, forte delle proprie competenze amministrative e linguistiche, si impiegò presso le Dogane, consolidando in questo modo la propria situazione economica. Rimase in Italia anche dopo il tramonto delle fortune napoleoniche - aggirando le prescrizioni di [[Gioacchino Murat]], che imponeva ai propri sudditi stranieri la naturalizzazione o il rimpatrio - giocando sulla propria doppia matrice culturale, tanto che in un documento si fa riferimento sia alla sua nazionalità francese sia, soprattutto, al suo stato di «employé des Douanes à Naples depuis de longues années».<ref name=d/>