Gervasio Bitossi: differenze tra le versioni

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Il 23 settembre 1912 si sposa a Livorno con la signora Clementina Coronedi, dalla quale avrà quattro figli.
 
Frequenta con successo i corsi della Scuola di Guerra. Capitano nel 1915, viene ferito in combattimento il 29 luglio a Castelnuovo sul Carso. In "Lancieri di Montebello" (8°) riceve una Medaglia d'Argento al V. M. (1916).
 
Svolge funzioni di S.M. presso vari comandi nei gradi di maggiore (1923) e di tenente colonnello (1926).
 
Nel 1928-29 in ''Piemonte Reale''. Promotore della meccanizzazione della cavalleria, trasforma il reggimento in Scuola Carri veloci.
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Fu nel 1936/1937 comandante della Scuola centrale Truppe Celeri, passando poi dal 9 settembre 1937 quale vice comandante della divisione celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro, a Ferrara.
 
Dal 31 luglio 1938, promosso generale di brigata, parte il 4 novembre per la Spagna ed assume, per sostituzione del generale Bergonzoli, in seno al corpo truppe volontarie, il comando della divisone d'assalto ''Littorio'', un'unità che legherà per molto tempo al suo nome.
 
Il 10 marzo 1939 viene promosso generale di divisione per meriti di guerra e rimane ferito una seconda volta il 30 maggio 1939.
Rientra in Italia ed a Parma diviene il comandante della nuova 133ª divisione corazzata ''Littorio'' il 28 ottobre seguente.
 
Bitossi il 6 aprile 1941 conduce la Littorio nell'invasione della Jugoslavia occupando fulmineamente Karlovac, Knin e Mostar. Per questi meriti verrà insignito della croce dell'O. M. I. nel luglio seguente.
 
Rientrato in Italia il 22 gennaio 1942 si trasferirà con la Littorio in Libia con la quale parteciperà a tutti i cicli operativi (con un'interruzione tra l'8 luglio e il 21 settembre) sino alla distruzione della sua unità ad El Alamein. Dopo alcuni incarichi al XX° Corpo ed alla 1ª armata in Tunisia Bitossi rientra in Italia il 1º marzo 1943.
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