Samurai: differenze tra le versioni

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Un antico verso ancora oggi ricordato è "hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "il migliore dei fiori è il ciliegio, il migliore
degli uomini è il guerriero".
==I grandi condottieri==
Verso la metà del 1500 in Giappone i piccoli feudi cominciano ad associarsi tra loro formando grandi proprietà dominate da signori, i daimyo, che diventarono sempre più potenti, sorretti dalla forza militare dei loro eserciti.
Le lotte che avevano caratterizzato il periodo precedente avevano segnato la fine del potere imperiale relegandolo ad un ruolo di rappresentanza e l'inizio di un periodo di anarchia in cui dominavano i nuovi samurai chiamati "signori della guerra", sengoku daimyo.
E' in questo contesto che si affermeranno le figure di tre uomini, Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Yeiasu Tokugawa, di importanza fondamentale per il futuro del Giappone.
Nobunaga (1534-1582), discendente del clan Taira, uno dei più potenti esistiti in Giappone, pose fine al dominio della famiglia Ashikaga nel 1568. Grazie alle sue doti militari era riuscito ad unificare gran parte dei feudi più piccoli attaccando poi i nobili provinciali, acquisendo sempre maggiore potere e prestigio. Data la sua influenza fu inviato dall'imperatore a Kyoto, allora capitale, per fare da mediatore con gli Ashikaga per la nomina del nuovo shogun. Invece Nobunaga riuscì a deporre il clan, e con il benestare dell'imperatore assunse il potere. Nobunaga non volle il titolo di shogun ma si fece nominare Kampaku, reggente dell'imperatore, forse per avere maggiore autonomia. Egli favorì il commercio con gli stranieri e l'introduzione del cristianesimo ad opera dei gesuiti Portoghesi. Decise poi di eliminare il potere parallelo dei monaci Buddisti distruggendo i monasteri che circondavano la capitale e massacrando migliaia di monaci, causando grande sconcerto tra la popolazione. Morì improvvisamente nel 1582, tradito da un vassallo.
Gli succedette Hideyoshi (1536-1598), un suo generale, che ne vendicò dapprima la morte secondo il costume dei samurai e si accinse poi a riconquistare il paese. Riunì sotto il suo comando le principali province distribuendole ai daimyo che dovevano fornire le truppe per l'esercito e il sostentamento necessario. Costrinse poi le loro famiglie a risiedere lontano dalla capitale, indebolendo così i loro legami. Introdusse il catasto che registrava le terre e la produzione, aumentando le entrate statali grazie alle nuove tasse, e promulgò un editto col quale, dopo aver requisito tutte le armi al popolo, stabilì che ogni contesa si sarebbe risolta giustiziando ambo le parti, dando inizio così ad una politica di repressione dei disordini con metodi molto convincenti. Alla sua morte, avvenuta nel 1598, il Giappone era ormai governato da un potere centrale abbastanza consolidato. Fu il suo successore, Yeiasu Tokugawa, un samurai che era stato al servizio di entrambi i suoi predecessori, a completare l'opera dando vita ad un lungo processo che durerà per quasi trecento anni fino agli albori dell'era moderna.
Yeiasu (1542-1616), discendente del clan Minamoto, astuto stratega, tanto ambizioso e calcolatore quanto crudele, eliminò tutti i possibili rivali compreso il figlio di Hideyoshi che aveva promesso di proteggere e riottenne nel 1603 il titolo di shogun cedendolo subito dopo al figlio Hidetada, stabilendo così la legittimità della successione al primogenito. Lo shogunato divenne l'autorità più importante al quale i daimyo vennero sottoposti in tutto e per tutto, suddivisi come furono in base alla loro fedeltà ai Tokugawa. Con il sistema di leggi promulgato nel 1615 (Buke sho hatto per la classe guerriera e Kuge sho hatto per la nobiltà) dettò ferree regole che non esitò a far rispettare con metodi non estranei al terrore. La società venne cioè ad essere cristallizzata secondo un codice morale di estrema rigidità nel quale il singolo veniva completamente assorbito dalla comunità, caratteristica questa che permane nel Giappone moderno. Nel 1638 Hidetata chiuse le frontiere del Giappone al mondo esterno, provocando un immobilismo economico e sociale dal quale furono esclusi soltanto i cinesi e alcuni mercanti di origine protestante, principalmente Olandesi. I gesuiti vennero espulsi e i fedeli cristiani perseguitati. I Tokugawa agevolarono perciò il Confucianesimo, importato dalla Cina, che ebbe la sua massima diffusione perchè i suoi principi di lealtà, fedeltà al superiore ed armonia ben si accordavano con gli interessi dello shogun.
 
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