Gervasio Bitossi: differenze tra le versioni

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Rientra in Italia ed a Parma diviene il comandante della nuova 133ª divisione corazzata ''Littorio'' il 28 ottobre seguente.
 
Bitossi il 6dall'11 aprile 1941, coadiuvato dal vice comandante Ruggero Cassata, conduce la Littorio nell'invasione della Jugoslavia occupando fulmineamente Karlovac, Sebenico, Knin, Mostar e MostarTrebinjie. Per questi meriti verrà insignito della croce dell'O. M. I. nel luglio seguente.
 
Rientrato in Italia, il 22 gennaio 1942 si trasferirà con la Littorio in Libia con la quale parteciperà a tutti i cicli operativi (con un'interruzione tra l'8 luglio e il 21 settembre) sino alla distruzione della sua unità ad El Alamein. Dopo alcuni incarichi al XX° Corpo ed alla 1ª armata in Tunisia Bitossi rientra in Italia il 1º marzo 1943.
Nell'aprile seguente scrisse "Frammenti di una esperienza decennale di guerra motorizzata 1933-1943" importante relazione indirizzata a Umberto di Savoia, i generali Ambrosio, Roatta, Sartoris, Cadorna e Sorice, sulle reali condizioni dei mezzi blindati da lui riscontrate soprattutto nel 1942.
 
Dopo una lunga convalescenza per malattia riconosciuta causa di servizio, il 5 settembre assume il comando del II Corpo a Siena, giusto in tempo per l'armistizio. Viene catturato a Vicenza il 19 settembre ed internato a Schokken, campo per generali 64/Z sino al 1945.