Società Adriatica di Elettricità: differenze tra le versioni

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{{Azienda
| nome = Società Adriatica Di Elettricità S.p.A.
| logo = LogoSADE.jpg
| logo_dimensione =
| tipo = Società anonima
| borse =
| data_fondazione = 31 gennaio 1905
| forza_cat_anno = 1905
| luogo_fondazione = [[Venezia]]
| fondatori = Ruggero Revedin e [[Giuseppe Volpi]]
| data_chiusura = [[1962]], incorporata in [[Montecatini (azienda)|Montecatini]]
| nazione = ITA
| sede = [[Venezia]]
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| industria = produzione, distribuzione e vendita di energia
| prodotti = [[elettricità]]
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| utile netto = 300 000 [[Lira italiana|lire]]
| anno_utile netto = 1905
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}}
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== Storia ==
[[File:PalazzoBalbiSADE.JPG|thumb|left|[[Palazzo Balbi (Venezia)|Palazzo Balbi]], sede principale della SADE.]]
Venne fondata da [[Giuseppe Volpi]], conte di Misurata, e dal conte Ruggero Revedin il 31 gennaio [[1905]] a [[Venezia]], ''«per la costruzione e l'esercizio di impianti per la generazione, trasmissione e la distribuzione di energia elettrica in Italia e all'estero»''. Ruggero Revedin e Amedeo Corinaldi ne furono i primi presidenti e Giuseppe Volpi, inizialmente consigliere delegato, ne divenne presidente dal 1912, mentre [[Achille Gaggia]] assunse il ruolo di direttore generale. Quest'ultimo assunse infine la presidenza nel [[1943]], mantenendola sino al [[1953]]. Da quell'anno la presidenza passò a [[Vittorio Cini]], fino alla nazionalizzazione.<ref>{{Cita libro|autore= Tina Merlin|titolo= Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont|anno= 2001|mese= settembre|editore= Cierre Edizioni|ed= 4|pp= 57|isbn= 88-8314-121-0}}</ref>
 
All'atto della costituzione, la SADE aveva un capitale di 300.000 lire suddiviso in 3.000 azioni da 100 lire cadauna.
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[[Fadalto]], [[Nove]].
 
La centrale ricevitrice di S. Giobbe a Venezia, costruita nei locali dell'ex silurificio tedesco [[Berliner Maschinenbau]], facente capo alla centrale di [[Montereale Valcellina|Malnisio]] alimentata dal torrente [[Cellina]], fu una collaborazione con la SIUFIV (Società Italiana per l'Utilizzazione delle Forze Idrauliche nel Veneto), comunemente conosciuta come Società del Cellina, durata fino agli anni 30, che venne poi assorbita dalla SADE. La stazione ricevitrice era dotata di due turbo alternatori di 1200 e 3000 kW, in caso di guasto alle centrali.<ref>{{Cita libro|autore=Luigino Zin|titolo=La forza del Cellina|annooriginale=1988|editore=Enel, servizio Produzione e Trasmissione di Venezia|p=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Luigino Zin|titolo=Il torrente Cellina e la diga di Ravedis.|data=Pordenone 2014|editore=Consorzio di Bonifica Cellina Meduna|p=}}</ref>
 
La centrale Termoelettrica, di [[Marghera]], anche in vista degli sviluppi del Porto Industriale, (Caldaie a vapore, alimentate meccanicamente a carbone, turbogruppi), con funzioni di riserva di "carico", per fronteggiare i periodi di "magra" idrica, a garanzia per l'industria nascente.
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La [[Centrale idroelettrica di Soverzene]], con i suoi 220.000 kV di potenza ebbe il primato di più grande d'Europa all'epoca della messa in servizio (1951)
 
Per le scelte tecniche, sia di gestione del sistema idraulico, sia di produzione di energia elettrica e di distribuzione, questa società elettrica rimase sempre all'avanguardia, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo.<ref>{{Cita libro|autore=Società Adriatica Di Elettricità|titolo=Impianti della Società Adriatica Di Elettricità 1905-1955|dataoriginale=|data=|anno=Ottobre 1955|editore=Ufficio studi della Società Adriatica Di Elettricità|città=Venezia|pp=xii- xvii|opera=Pubblicazione edita in occasione del cinquantenario della fondazione della società}}</ref>
 
Con la legge del 6 dicembre [[1962]] n. 1643, tutte le imprese elettriche vennero nazionalizzate, diventando proprietà dell'[[ENEL]] (Ente Nazionale Energia Elettrica). La nazionalizzazione innescò un processo di differenziazione finanziaria e operativa delle varie società elettriche interessate.
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== Elenco dei presidenti ==
[[File:Giuseppe Volpi 1925.jpg|thumb|upright|Il conte [[Giuseppe Volpi]].]]
* Ruggero Revedin (1905-1910)
* Amedeo Corinaldi (1910-1912)