Gervasio Bitossi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
refuso
ref
Riga 17:
}}
== Carriera militare ==
Allievo del collegio militare Nunziatella di Napoli dal 16 ottobre 1900, entrò nel 1903 come allievo nell'Accademia militare di Modena, da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di cavalleria il 14 settembre 1906, presso il [[Reggimento "Lancieri di Montebello" (8º)|Reggimento "Lancieri di Montebello" (8°)]], in Parma.
 
Il 23 settembre 1912 si sposa a Livorno con la signora Clementina Coronedi, dalla quale avrà quattro figli.
Riga 32:
Fu giudicato uno dei massimi esperti italiani dei carri armati, fu autore di diversi articoli su studi sui corazzati e collaborò alla stesura delle prime loro normative e tattiche d'impiego.
 
Fu nel 1936/1937 comandante della Scuola centrale Truppe Celeri, passando poi dal 9 settembre 1937 quale vice comandante della [[2ª Divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro"|2 divisione celere ''Emanuele Filiberto Testa di Ferro'']], a Ferrara.
 
Dal 31 luglio 1938, promosso generale di brigata, parte il 4 novembre per la Spagna ed assume, per sostituzione del generale Bergonzoli, in seno al corpo truppe volontarie, il comando della divisone d'assalto ''Littorio'', un'unità che legherà per molto tempo al suo nome.
 
Il 10 marzo 1939 viene promosso generale di divisione per meriti di guerra e rimane ferito una seconda volta il 30 maggio 1939.
Rientra in Italia ed a Parma diviene il comandante della nuova [[133ª Divisione corazzata "Littorio"|133ª divisione corazzata ''Littorio'']] il 28 ottobre seguente.
 
Bitossi dall'11 aprile 1941, coadiuvato dal vice comandante della divisione Ruggero Cassata, conduce la ''Littorio'' nell'invasione della Jugoslavia occupando fulmineamente Karlovac, Sebenico, Knin, Mostar e Trebinjie. Per questi meriti verrà insignito della croce dell'O. M. I. nel luglio seguente.
 
Rientrato in ItaliaVeneto, il 22 gennaio 1942 si trasferirà con la ''Littorio'' in Libia con la quale parteciperà a tutti i cicli operativi (con un'interruzione tra l'8 luglio e il 20 settembre perche' destinato alla Delease) sino alla distruzione della sua unità ad El Alamein il 4 novembre 1942. Dopo alcuni incarichi al XX° Corpo ed alla 1ª armata in Tunisia Bitossi rientra in Italia il 1º marzo 1943.
 
Nell'aprile seguente scrisse "''Frammenti di una esperienza decennale di guerra motorizzata 1933-1943''" importante relazione indirizzata a Umberto di Savoia, i generali Ambrosio, Roatta, Sartoris, Cadorna e Sorice, sulle reali condizioni dei mezzi blindati da lui riscontrate soprattutto nel 1942.
 
Dopo una lunga convalescenza per malattia riconosciuta causa di servizio, il 5 settembre assume il comando del II Corpo a Siena, giusto in tempo per l'armistizio. Viene catturato a Vicenza il 19 settembre ed internato a Schokken, campo per generali 64/Z sino al 1945.