Augusto Del Noce: differenze tra le versioni

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Studioso del [[razionalismo]] [[Cartesio|cartesiano]] e del pensiero moderno ([[Hegel]], [[Karl Marx|Marx]]), analizzò le radici filosofiche e [[teologia|teologiche]] della crisi della modernità, ricostruendo quelle che egli riteneva le contraddizioni interne dell'[[immanenza|immanentismo]].
 
Sostenne l'incompatibilità con il cristianesimo dell'umanesimo, del marxismo e di tutti i sistemi di pensiero che sostengono su basi razionali la possibilità della liberazione secolare dell'uomo ("solo il Redentore può emancipare"). Avversò tenacemente, per tali motivi, le correnti cattoliche italiane a lui contemporanee che auspicavano un dialogo tra credenti e marxisti.
[[Filosofia della politica|Filosofo della politica]] preconizzò, mentre esso viveva la sua massima espansione sul piano internazionale, la crisi del [[socialismo]] reale, che negava nella pratica il sistema utopisticamente immaginato da Marx, ribadendo la sua fede nei valori di verità e di [[morale|moralità]].
 
[[Filosofia della politica|Filosofo della politica]] preconizzò, mentre esso viveva la sua massima espansione sul piano internazionale, la crisi del [[socialismo]] reale, che negava nella pratica il sistema utopisticamente immaginato da Marx, ribadendo la sua fede nei valori di verità e di [[morale|moralità]].
 
Diresse la collana "Documenti di cultura moderna", dell'editore torinese Borla proponendo al pubblico italiano autori come [[Marcel de Corte]], [[Titus Burkhardt]], [[Manuel García Pelayo]], [[Hans Sedlmayr]] ed [[Eric Voegelin]].