Junio Valerio Borghese: differenze tra le versioni

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{{Citazione|L'epilogo di questo tragico episodio costituì uno dei capi d'imputazione al processo intentato contro di me dopo la fine del conflitto. Il colonnello Luigi Carallo, comandante del reggimento del quale facevano parte i due guardiamarina uccisi, dopo l'eccidio ebbe pronta reazione: ricercò i responsabili e li catturò. Su otto, sette, rei confessi, il 17 marzo furono passati per le armi. Che cosa si può dire a un comandante di reparto che viene a conoscenza del fatto che alcuni suoi uomini sono stati massacrati, non durante il combattimento ma in una vile imboscata? Si era in guerra e Carallo seguì le spietate leggi di guerra. Venni messo al corrente dei fatti a fucilazione avvenuta. Richiamai Carallo perché, pur ritenendo legittimo il suo comportamento secondo il codice di guerra, egli aveva commesso una grave scorrettezza firmando "Principe Valerio Borghese" un manifesto che venne affisso nella zona. Ho sempre apposto il mio nome dopo il titolo del quale mi onoro, quello di "Comandante".|Deposizione di Junio Valerio Borghese l'8 novembre [[1948]]<ref>[http://xoomer.virgilio.it/parmanelweb/valmozzola1.htm Valmozzola-Junio Valerio Borghese e la Decima Flottiglia M.A.S<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=borghese1>Junio Valerio Borghese e la Xª Flottiglia MAS, Mursia, 1995, Milano, pag.109</ref>}}
 
Il dispositivo della sentenza, tuttavia, ridusse gli ergastoli a 12 anni di reclusione, dei quali 9 furono immediatamente condonati in virtù dei gesti di valore compiuti da Borghese - decorato di medaglia d'oro e croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - durante il servizio con la Regia Marina, per l'attività svolta alla salvaguardia delle industrie del Nord dalle distruzioni minacciate dai tedeschi e per la volontà di difesa della [[Venezia Giulia]], nonché per l'opera assistenziale compiuta presso i campi di deportazione tedeschi. Tenendo inoltre conto dell'amnistia emanata da [[Palmiro Togliatti]], la Corte dispose l'immediata scarcerazione del condannato, che aveva già scontato per intero, in regime di carcerazione preventiva, la pena residua.<ref>[[Romano Canosa]], ''Storia dell'epurazione in Italia: le sanzioni contro il fascismo, 1943-1948'', Baldini&Castoldi, Milano, 1999, ISBN 88-8089-522-2, pp. 366-367</ref><ref>Sergio Nesi, ''Il processo'', in ''Junio Valerio Borghese. Un principe, un comandante, un italiano''. Bologna, Lo Scarabeo, 2004, pp. 555-556.</ref><ref>[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 RAI - La Storia siamo noi: Il Golpe Borghese, storia di un'inchiesta] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100823132321/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=424 |data=23 agosto 2010 }} cfr. sezione "Approfondisci": ''"La formazione, che gode di una singolare autonomia e di un regolamento particolare, collabora con l'occupante tedesco nella guerra agli Alleati e nella spietata repressione della Resistenza partigiana, ma ancora prima della fine del conflitto allaccia rapporti con i servizi segreti americani (l'OSS, da cui nascerà nel 1947 la CIA) in funzione anticomunista ed antislava. [...] Terminata la guerra, dopo un concitato periodo di latitanza e ripetuti arresti, Borghese è condannato il 17 febbraio 1949 per collaborazionismo riuscendo però, grazie alla protezione americana (in particolare dal responsabile del controspionaggio dell'OSS, James Jesus Angleton), ad essere in breve tempo scarcerato."''</ref><ref>R.J.B. Bosworth, The Oxford Handbook of Fascism, Oxford University Press, New York, Apr. 2009, ISBN 978-0-19-929131-1, p. 593</ref><ref>[http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm Eredità del fascismo e legittimazione atlantica: l'anticomunismo antidemocratico] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110304204219/http://www.isral.it/web/web/pubblicazioni/qsc_38_nascerepubblica.htm |data=4 marzo 2011 }} di Nicola Tranfaglia: "E poi si scopre che il capo dei servizi segreti americani in Sicilia è James Jesus Simon Angleton, destinato a divenire uno dei più importanti dirigenti della CIA nel secondo dopoguerra. Questo personaggio stabilì uno dei patti fondamentali legati alla nascita della nostra democrazia. Fu Angleton infatti a salvare sul Lago di Garda Junio Valerio Borghese, a portarlo a Milano e a nasconderlo a casa di un partigiano, attraverso l'intercessione di uno degli esponenti principali del Partito d'Azione; quindi a condurre Borghese, travestito da ufficiale, a Roma e a premere affinché il suo processo si concludesse con una lieve condanna. Come puntualmente avvenne. In seguito fu sempre Angleton a reclutare dieci ufficiali della Decima Mas nei servizi segreti americani per le azioni anticomuniste."</ref><ref>[http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html Golpe Borghese. Ipotesi di un piano eversivo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091209151044/http://www.fondazioneitaliani.it/index.php/Golpe-Borghese.-Ipotesi-di-un-piano-eversivo.html |data=9 dicembre 2009 }} "Nel 1947 e per due anni, in seguito alla liberazione del paese, Borghese è chiamato a pagare per i crimini commessi ai danni dei civili e contro il governo di Badoglio: il processo per collaborazionismo con il nemico si chiuderà con una condanna mitigata da attenuanti ottenute con la mediazione dei servizi segreti statunitensi, pochi anni di carcere e poi la libertà."</ref><ref name=dizionario>[http://www.progettonovecento.it/Italia/Borghese.htm Dizionario del fascismo, volume primo, a cura di Victoria de Grazia e Sergio Luzzatto, Einaudi editore, 2002.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060218014907/http://www.progettonovecento.it/Italia/Borghese.htm |data=18 febbraio 2006 }}: "Come d'altronde hanno poi confermato i numerosi documenti declassificati dell'OSS oggi reperibili, Wolff e Dulles collaborarono insieme per il "riciclaggio" delle forze militari fasciste nei servizi segreti in funzione anti-comunista. Americani e inglesi nutrivano infatti un vivo interesse per l'Unità italiana della Decima MAS, soprattutto per la sua attività di contrasto delle forze partigiane comuniste attuata anche con il metodo dell'infiltrazione a scopi di provocazione e spionaggio. Il loro obiettivo era di "ripulire" il comandante fascista dei suoi crimini di guerra… «il governo italiano, tuttavia, nel '45 chiese agli alleati che egli gli venisse consegnato, per poterlo processare a Milano. I suoi amici intervennero, e il processo fu trasferito a Roma, dove Dulles e Angleton sapevano che molti altri burocrati fascisti erano ancora attivi e la magistratura nutriva idee più conservatrici».
<br>Il 17 febbraio [[1949]] fu scarcerato con l'applicazione di 9 anni di condono, dopo il processo per "collaborazionismo" che si era concluso con la condanna a 12 anni di reclusione."</ref>
 
[[File:Comizio al Colosseo 5 giugno 1953.jpg|miniatura|verticale|Comizio di Borghese al Colosseo il 5 giugno 1953]]