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I '''SovRom''' furono imprese economiche stabilite in [[Romania]] a seguito della [[Repubblica Socialista di Romania|presa del potere da parte dei comunisti]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]], fino al [[1954]]—[[1956]] (quando furono sciolte dalle autorità rumene).
 
In teoria, i SovRom erano [[joint venture]] rumeno-[[Unione Sovietica|sovietiche]] che avevano lo scopo di generare incassi per la ricostruzione,<ref>Cioroianu, p.68, 70</ref> e furono progettate per essere possedute al 50% da entrambi gli stati;<ref>Rîjnoveanu, p.1</ref> tuttavia, erano un mezzo per assicurare maggiore ricchezza alla parte sovietica, e generalmente contribuivano al drenaggio delle risorse della Romania (in aggiunta alle riparazioni di guerra previste dall'armistizio del [[1944]] e dal [[Trattati di Parigi (1947)|Trattato di pace di Parigi]],<ref>Cioroianu, p.68, 71, 73; Rîjnoveanu, p.1</ref> che avevano stabilito il pagamento di 300 milioni di [[dollaro statunitense|dollari]]<ref>Cioroianu, p.73</ref>. I contributi sovietici nella creazione dei SovRom furono soprattutto nella rivendita degli equipaggiamenti [[Germania nazista|nazisti]] lasciati in [[Romania]], che furono sistematicamente sopravvalutati.<ref>Alexandrescu, p.40-41</ref>
 
== Storia ==
=== Creazione, struttura ed effetti ===
L'accordo tra i due Paesi riguardante l'istituzione di imprese comuni fu firmato a [[Mosca (Russia)|Mosca]] l'8 maggio [[1945]],<ref>Alexandrescu, p.39; Rîjnoveanu, p.1</ref> in un momento in cui la [[Romania]] si trovava in isolamento economico.<ref name="Alexandrescu, p.39">Alexandrescu, p.39</ref>
 
Il primo SovRom ad essere creato (il 17 luglio [[1945]]) fu ''Sovrompetrol'', che aveva come obiettivo l'estrazione del [[petrolio]] del [[distretto di Prahova]] e le [[Raffineria di petrolio|raffinerie]] a [[Ploiești]].<ref>Cioroianu, p.68</ref> Nel [[1947]], questa azienda fu responsabile dell'estrazione del 37% del petrolio rumeno,<ref name="Alexandrescu, p.39"/> di circa il 30% della produzione di greggio e del 36% di petrolio raffinato,<ref name="Alexandrescu, p.39"/> controllando il 37% delle forniture nazionali di petrolio e il 38% di quelle estere.<ref name="Alexandrescu, p.39"/>
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''Sovrompetrol'' fu seguita da ''Sovromtransport'' e ''Tars'' (operatori nel trasporto), e in seguito da ''Sovrombanc'' ([[monopolio]] [[banca]]rio ed economico), ''Sovromlemn'' (produzione del [[legno|legname]]) ''Sovromgaz'' ([[gas naturale]]), ''Sovromasigurare'' ([[assicurazione|assicurazioni]]), ''Sovromcărbune'' (estrazione del [[carbone]] nella [[Valle di Jiu]] e in altre aree), ''Sovromchim'' ([[industria chimica]]), ''Sovromconstrucții'' (materiali da costruzione), ''Sovrommetal'' (estrazione del [[ferro]] — presso [[Reșița]]), ''Sovromtractor'' (futura ''[[Tractorul]]'', a [[Brașov]]), ''Sovromfilm'' (importazione del [[Cinema dell'Unione Sovietica|cinema sovietico]]), ''Sovrom Utilaj Petrolier'' (produzione dell'equipaggiamento per l'estrazione del petrolio), ''Sovromnaval'' (costruzioni [[nave|navali]] a [[Costanza (Romania)|Costanza]], [[Giurgiu]], e [[Brăila]]), e ''Sovromcuarț'' (o ''Sovromquarțit'', per l'estrazione del [[quarzo]]).<ref>Alexandrescu, p.39-40; Cioroianu, p.69-70</ref>
 
''Sovromcuarț'' iniziò ad operare nel [[1950]] alla miniera di [[Băița]], nel [[distretto di Bihor]], con un nome che era stato ideato per nascondere la vera e principale attività.<ref>Banu, p.28-29; Cioroianu, p.70</ref> In segreto,<ref>Banu, p.29; Cioroianu, p.70</ref> la [[Romania]] consegnò 17.288 [[tonnellata|tonnellate]] di [[uranio]] all'[[Unione Sovietica]] tra il [[1952]] e il [[1960]],<ref>Banu, p.30</ref> che fu utilizzato, almeno in parte, per il [[programma atomico sovietico]].<ref>Cioroianu, p.70</ref> L'estrazione dell'uranio continuò fino al [[1961]].<ref name="Diehl">Diehl</ref> Il materiale estratto veniva portato in nave al di fuori della Romania per la lavorazione, inizialmente a [[Sillamäe]] in [[Estonia]]; il concentrato di uranio veniva poi utilizzato esclusivamente dall'URSS.<ref name="Diehl"/>
 
L'ammontare totale delle merci consegnate dalla Romania all'Unione Sovietica superò abbondantemente il totale delle riparazioni di guerra da rifondere: il valore del materiale fornito ammontava a 2 miliardi di dollari.<ref>Roper, p.18</ref> Nel [[1952]], l'85% delle esportazioni della Romania era diretto in Unione Sovietica.<ref>Cioroianu, p.372-373</ref>
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La fine dei SovRom, prova della relativa emancipazione del [[Partito Comunista Rumeno]] dal controllo sovietico, corse in parallelo con il processo di [[Storia dell'Unione Sovietica (1953-1985)|De-Stalinizzazione]]; fu approvato da [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščëv]] e portato avanti da [[Miron Constantinescu]] (organizzatore dei [[piano quinquennale|piani quinquennali]] rumeni).<ref>Cioroianu, p.208</ref>
 
Le prime misure furono prese nel [[1954]] (con accordi firmati a marzo e a settembre):<ref name="Alexandrescu, p.39"/> le quote possedute dai sovietici in 12 delle 16 imprese furono acquistate dallo stato rumeno. in cambio di una somma da pagare in esportazioni di merce (nel [[1959]] il debito fu calcolato in 35 miliardi di [[leu romeno|lei]]).<ref name="Alexandrescu, p.40">Alexandrescu, p.40</ref> I pagamenti furono completati solo nel [[1975]].<ref name="Alexandrescu, p.40"/> La somma iniziale a cui i sovietici stimarono il loro contributo fu di 9,6 miliardi di lei, contro i 2,9 miliardi stimati dai rumeni;<ref name="Alexandrescu, p.41">Alexandrescu, p.41</ref> alcuni dibattiti sull'argomento ridussero la somma a 5,3 miliardi di lei, che furono accettati non come risultato corretto, ma come concessione a causa delle irregolarità passate nelle attività SovRom.<ref name="Alexandrescu, p.41"/> Allo stesso tempo, l'URSS annunciò che avrebbe rinunciato ai suoi interessi nelle imprese ex [[Germania|tedesche]] e agli immobili sul suolo rumeno, per i quali la Romania pagò 1,5 miliardi di lei come riscatto (dedotti dal totale di 5,3 miliardi).<ref name="Alexandrescu, p.41"/>
 
Gli ultimi due SovRom restanti, ''Sovrompetrol'' e ''Sovromcuarț'', furono abbandonati nel [[1956]].<ref>Banu, p. 31; Rîjnoveanu, p.1</ref> Tuttavia, il governo rumeno firmò un accordo che avrebbe sostituito ''Sovromcuarț'' con una nuova compagnia statale che avrebbe continuato con l'estrazione e la lavorazione dell'[[uranio]], consegnando l'intera produzione all'[[Unione Sovietica]].<ref>Banu, p. 31; Diehl</ref> Questa compagnia successore fu sciolta nel [[1961]].<ref name="Diehl"/> Gli investimenti sovietici nella ''Sovromcuarț'' furono valutati per un debito di 413 milioni di [[rublo sovietico|rubli]], che furono pagati dalla Romania in un periodo di 10 anni (a partire dal 1961).<ref>Banu, p.29</ref>
 
La gestione fu utilizzata dal Segretario Generale [[Gheorghe Gheorghiu-Dej]], che aveva precedentemente assicurato l'efficienza dei SovRom,<ref>Roper, p.22</ref> come metodo per assicurarsi la popolarità dei cittadini rumeni e, in parallelo, per pubblicizzare il fatto che la [[Romania]] aveva sviluppato l'economia [[Karl Marx|marxista]] del [[socialismo]] dopo aver effettuato la [[Statalismo|nazionalizzazione]].<ref>Cioroianu, p.71, 74-76; Rîjnoveanu, p.1</ref>
 
== Note ==