Preraffaelliti: differenze tra le versioni

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== L'origine del nome ==
[[File:BoyceBinsey1862.jpg|thumb|upright=1.3|''At Binsey, near Oxford'' (1862) di [[George Price Boyce]] (1826 - 1897)]]
Il termine "preraffaelita" esprimeva il desiderio del ritorno ad un'arte che traesse ispirazione dalla natura e che della natura sapesse cogliere e trasmettere l'intrinseca poesia.
Il termine "preraffaelita" è un riferimento all'arte esistita prima di [[Raffaello Sanzio]], pittore ritenuto colpevole, dal movimento delle isole britanniche, di aver "inquinato l'arte esaltando l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza", e permesso gli sviluppi dell'"odiato" [[Art pompier|accademismo]]<ref name=Masciotta/><ref name=Gombrich>{{cita libro|titolo=La storia dell'arte raccontata da E. H. Gombrich| nome=Ernst Hans Joseph | cognome=Gombrich | wkautore=Ernst Gombrich | editore=Einaudi | anno=1966 | pagine=506-508}}</ref>.
Un'arte quindi molto distante da quella manieristica ed accademica seguita ai grandi artisti rinascimentali. Raffaello Sanzio era forse il primo, agli occhi dei pittori preraffaelliti, ad aver tradito il ruolo dell'arte e aver trascurato il lato magico e sacro della natura.
L'arte si fa ora colma di simboli religiosi e soprattutto poetici mutuati dall'epoca medievale.
Di qui i richiami all'opera di Dante, Blake, Shakespeare, al poema allegorico francese Romanzo della Rosa e al ciclo di Re Artù.
L'arte non è più (ammesso che lo fosse stata) mero esercizio stilistico ma arte che pulsa di vita, vibra di sentimento. Un'arte in cui Natura e Poesia, Natura e Letteratura si fanno parte l'una dell'altra.
 
== L'ideale preraffaelita ==