Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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Partiti nuovamente, non si accorsero del malfunzionamento della bussola che li portò conseguentemente fuori rotta verso gli scogli all'altezza della punta de Jesús y María.<ref>Per un ordine dato in precedenza dallo stesso Garibaldi si erano ammassate tutte le armi vicino alla bussola alterandone il funzionamento, solo dopo l'eroe comprese l'accaduto. Si veda {{Cita|Dumas|p. 45-47}}</ref> Ottenuti con difficoltà dei viveri, il viaggio riprese; dovendo in qualche modo ovviare alla mancanza di una lancia, comprata poi in seguito, utilizzarono in sostituzione la tavola su cui si mangiava, barili vuoti e vestiti a far da vela.<ref>{{Cita|Scirocco|p. 50}}.</ref> Il 15 giugno affrontarono un lancione, il ''Maria'', salpato con l'intento di catturare il corsaro.<ref>L'imbarcazione era uruguayana, infatti gli stati di Uruguay e Brasile si erano accordati in precedenza contro i rivoluzionari del Rio Grande, si veda {{Cita|Dumas|p. 55}}</ref> Nel combattimento il timoniere incontrò la morte e Garibaldi, sostituitolo, venne ferito quasi mortalmente,<ref>{{Cita|Smith|p. 17}}.</ref> perdendo i sensi. La battaglia la continuarono i rimanenti italiani, comandati da Carniglia, fino alla fuga. Altri marinai abbandonarono la nave, mentre l'eroe, ricevute le cure, si riprese.<ref>Ricorda con quanta premura Luigi Carniglia lo assistette per 19 giorni, il proiettile aveva trapassato il collo, vertebre cervicali e faringe solo tempo dopo tornerà a inghiottire - {{Cita|Dumas|p. 59}}, il proiettile era entrato dall'orecchio sinistro fermandosi a quello destro, venne poi estratto dal medico inviato dal governatore Ramon de L'Arca, si veda anche {{Cita|Scirocco|p. 52}}. Per via di questa ferita si era avanzata l'ipotesi che il generale fosse privo dell'orecchio sinistro, tagliato in Sud America come punizione per [[abigeato]] o [[Violenza sessuale|stupro]]. L'ipotesi, avanzata con qualche margine di incertezza da Erminio De Biase, ''L'Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie: vivi e lascia morire'', Napoli: Controcorrente, [2002], p. 70 ("Non è ufficialmente provata la mancanza dell'orecchio sinistro (mutilazione che risalirebbe ai tempi della sua permanenza in Sud America e che si praticava ai ladri di cavalli e agli stupratori), ma se si osserva con attenzione il ritratto più famoso di lui, quello della collezione Alinari, ciò appare possibile. Si nota subito, infatti, come i capelli scendano piatti sul lato sinistro, mentre nella parte destra rigonfiandosi essi seguono il naturale rilievo dell'orecchio...") è stata ripresa come un dato accertato da Bruno Lima, ''Due Sicilie 1860: l'invasione: lineamenti di diritto internazionale: principi canonistici sullo stato di necessità contro la violenza ingiusta'', Verona, Fede & cultura, 2008, ISBN 978-88-89913-70-3, p. 44: "Ladro di cavalli, dopo che in America latina gli venne reciso per questa ragione il lobo dell'orecchio sinistro, portò per tutta la vita i capelli lunghi per nascondere tale vergogna." Si veda anche Gilberto Oneto, ''L'Iperitaliano: Eroe o cialtrone? Biografia senza censure di Giuseppe Garibaldi'', Rimini: Il Cerchio, [2006] ISBN 88-8474-116-5, p. 31. La notizia era inventata e le foto di Garibaldi in età avanzata mostrano come entrambe le orecchie fossero intatte: cfr. {{cita web|url=http://www.repubblica.it/rubriche/camicie-rosse/2010/08/31/news/le_orecchie_ritrovate-6642308/?ref=HREC2-5|titolo=Le orecchie ritrovate|autore=[[Paolo Rumiz]]|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=31 agosto 2010|accesso=31 agosto 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100903143927/http://www.repubblica.it/rubriche/camicie-rosse/2010/08/31/news/le_orecchie_ritrovate-6642308/?ref=HREC2-5|dataarchivio=3 settembre 2010|urlmorto=no}}</ref>
Garibaldi
Si organizzò un cantiere navale lungo il [[fiume Camacuã]]: il capo dei lavori era [[John Griggs]], di origini irlandesi, mentre Garibaldi divenne comandante della flotta. Due lancioni erano pronti al varo: il ''Rio Pardo'' (15-18 tonnellate), dove si imbarcò lo stesso Garibaldi,<ref>{{Cita|Sacerdote|p. 199}}.</ref> e l'''Independencia'', il cui equipaggio contava complessivamente circa 70 persone, tra cui Mutru e Carniglia. Partirono il 26 agosto 1838, e riuscirono a superare lo sbarramento posto dalle navi nemiche. Il 4 settembre avvistarono due navi nemiche: una di esse fuggì mentre l'altra, una sumaca chiamata ''La Miniera'', si arrese.<ref>Garibaldi scrisse nel suo resoconto dell'accaduto (22 settembre) che la nave venne distrutta, si veda {{Cita|Scirocco|p. 60}}</ref> Vi era il problema della spartizione della preda: da dividere in tre parti secondo quanto scritto nell'accordo redatto da Rossetti, 8 (di cui una a Garibaldi)<ref>{{cita libro|Ivan |Boris |Gli anni di Garibaldi in Sud America: 1836-1848, pag 65|1970|Longanesi|}}</ref> secondo quanto si decise alla fine, per decisione del ministro delle finanze Almeida. L'ammiraglio Greenfell, allarmato dall'accaduto, fece scortare ogni nave con quelle di guerra, mentre alla piccola flotta di Garibaldi si aggiunsero altre navi e altre erano in costruzione.
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Il 17 aprile [[1839]],<ref>{{cita libro|Mino |Milani|Giuseppe Garibaldi (seconda edizione), p. 55|1982 |Mursia|}}</ref> avvertiti dal grido «è sbarcato il ''Moringue''»<ref>{{Cita|Montanelli|p. 99 e successive per lo scontro}}.</ref> (così era chiamato il [[maggiore]] [[Francesco Pedro de Abreu]], a cui era stato dato l'ordine di eliminare Garibaldi), sventarono un tentativo di imboscata, nonostante i nemici fossero favoriti dalla nebbia. Affrontarono i circa 150 uomini inviati,<ref>{{Cita|Possieri|pp. 91-92}}.</ref> ferendo lo stesso Moringue e costringendoli alla ritirata: fu una vittoria che divenne celebre con il nome di ("Battaglia del Galpon de Xarqueada"). L'eco della vittoria venne ufficializzata dal rapporto del ministro della Guerra al parlamento brasiliano<ref>Si tratta del primo riconoscimento ufficiale, dove Garibaldi venne chiamato «comandante delle forze navali repubblicane», il rapporto di Garibaldi venne poi pubblicato su [[O Povo]] il 24 aprile, si veda {{Cita|Scirocco|p. 62}}</ref> Partecipò, quindi, in qualità di capitano tenente, alla campagna che portò alla presa di [[Laguna (Brasile)|Laguna]], il cui comando venne affidato al colonnello [[David Canabarro]], della capitale dell'attigua provincia di [[Santa Catarina|Santa Caterina]].
La tattica utilizzata fu singolare: si risalì il fiume [[Capivari]], ingrossato dalle ultime piogge, facendo avanzare le navi per via terra, con l'aiuto di due carri preparati dentro alcune fosse, trainati fino a giungere alla laguna di Thomás José e scendere dal [[Tramandaí]]. Per tale progetto vennero scelti i due nuovi lancioni: ''Farroupilha'' (18 tonnellate, su cui dava gli ordini l'eroe) e il ''Seival'' (12 tonnellate, a cui comando si ritrova Griggs).<ref>{{Cita|Dumas|p. 81}}.</ref> Il 5 luglio inizia il trasporto via terra evitando al contempo l'attacco nemico che si stava preparando più avanti, terminerà l'11 luglio, tre giorni dopo il 14 luglio riprenderanno il mare.<ref>{{Cita|Scirocco|pp. 63-64}}.</ref> La nave di Garibaldi si rivela troppo pesante: il timone si spezza la nave si rovescia, è il 15 luglio 1839.<ref>{{Cita|Possieri|pp. 93-94}}.</ref> Durante la tempesta annegheranno fra gli altri Mutru, Carniglia e Procopio (uno schiavo reso libero che aveva ferito il Moringue).<ref>{{Cita|Dumas|p. 78, 84-88}}.</ref> L'assalto verrà condotto lo stesso con l'unico Lancione rimasto, il Seival, condotto da Garibaldi;<ref>{{Cita|Dumas|p. 90-91}}.</ref> di fronte hanno un brigantino e quattro lancioni. Si
Il 25 luglio [[1839]] venne conquistata Laguna e con il suo nuovo nome, Juliana, venne proclamata la repubblica catarinense.<ref>Luigi Rossetti venne eletto segretario di Stato, si veda: {{Cita|Possieri|p. 94}}</ref> Gli imperiali inviarono il maresciallo [[Francisco José de Souza Suares de Andrea]] con una flotta di 12 navi e tre lancioni: nei primi scontri venne ucciso [[Zeferino Dutra]], uomo a cui Garibaldi aveva lasciato il comando del resto della flotta. L'eroe prese il comando della ''Libertadora'' rinominata ''Rio Pardo'',<ref>Da non confondere con la in precedenza costruita si veda {{Cita|Dumas|p. 96}}</ref> mentre il Seival fu affidato a [[Lorenzo Valerigini]]. Occorrevano arrembaggi, ma vicino alla laguna vi era un blocco navale creato dagli imperiali, e per superarlo, il 20 ottobre si inviò una sumaca per distrarre le navi che partirono all'inseguimento lasciando il resto della flotta libero di agire.
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