Anno 2670 - Ultimo atto: differenze tra le versioni
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== Trama ==
Nel 2670, in Nord America, un [[orango]] che si fa chiamare "Il Legislatore" racconta gli avvenimenti accaduti all'incirca dodici anni dopo la rivolta delle scimmie, nel 2001.
Nel racconto lo [[scimpanzé]] [[Cesare (Il pianeta delle scimmie)|Cesare]] cerca di pacificare i suoi simili con gli umani sopravvissuti, dato che la loro guerra aveva ormai ridotto la [[Terra]] in un desolato scenario post-apocalittico. Il [[gorilla]] Aldus (nome dello stesso generale gorilla che nel secondo film uccise Taylor nella zona proibita e che portò la fine sul pianeta a causa della bomba dei mutanti) in disaccordo con Cesare inizia a tramare contro di lui, che nel frattempo si era sposato con la scimpanzé Lisa e dalla quale aveva avuto un figlio, Cornelius, in onore del defunto padre di Cesare.
Cesare è rammaricato di non aver mai avuto l'occasione di conoscere i suoi genitori, finché il suo alleato umano MacDonald non gli rivela l'esistenza di loro registrazioni che parlavano di fatti che sarebbero avvenuti nel futuro. Gli archivi dove si trovavano tali filmati erano situati nella "''Città Proibita''", zona ormai irradiata dalle [[radiazioni]]. Portandosi un [[contatore Geiger]], i due partono per la Città Proibita in compagnia dell'orango Virgilio il più inttelligente del villaggio. Il gruppo raggiunge quindi la Città Proibita e si mette a guardare le registrazioni di Cornelius e Zira che parlavano del futuro. Cesare scopre infine le motivazioni per cui gli uomini avevano tentato tentato accanitamente di uccidere lui i suoi genitori: nel lontano futuro 3955,
In seguito Cesare e il suo gruppo riescono a tornare al villaggio delle scimmie. Kolp invia due esploratori per scoprire la loro posizione; egli è convinto che il gruppo di Cesare fosse giunto alla Città Proibita per spiarli, ma il suo assistente [[Mutante (finzione)|mutante]] Méndez pensa invece che non avessero cattive intenzioni e andassero lasciati in pace. Kolp non lo ascolta e dichiara guerra alle scimmie. Lisa è preoccupata del perchè suo marito Cesare abbia riunito d'urgenza un consiglio per prepararsi a una guerra, alche egli replica di averlo fatto perchè non c'era altra scelta. Avendo visto i mutanti della città proibita, ha capito che le radiazioni hanno fatto impazzire le loro menti. Di notte Cornelius esce di casa mentre cerca di recuperare Ricky, il suo [[scoiattolo]] domestico, che era salito su un albero; sotto di esso il giovane scimpanzé ode Aldus che complotta contro Cesare con i suoi compagni intorno a un fuoco. Cornelius viene scoperto dai gorilla e così Aldus, nel tentativo di ucciderlo per non far trapelare i suoi piani, lo fa intenzionalmente cadere tagliando il ramo sul quale il giovane si era nascosto. Intanto i suoi gorilla si scontrano con gli umani di Kolp aprendo il fuoco per primi e catturandoli; Aldus ordina quindi ai suoi soldati di saccheggiare le loro armi e munizioni. Nel frattempo il piccolo Cornelius muore in seguito alla caduta causata da Aldus, il che fa soffrire Cesare precipitandolo in un profondo lutto.
In quell'istante le forze di Kolp si ribellano e attaccano la città delle scimmie, uscendo vittoriose dal combattimento che segue. Cesare resta accerchiato e Kolp si avvicina per finirlo, ma proprio allora scopre che le scimmie avevano finto di morire, e al momento giusto contrattaccano e catturano la maggior parte dei mutanti. Kolp e i mutanti che cercano di fuggire vengono abbattuti dalle forze di Aldus. In seguito il gorilla dichiara di voler sterminare i prigionieri, ma Cesare rifiuta di farlo. Aldus sostiene che Cesare meriterebbe di morire per aver osato proteggere gli uomini. A quel punto Virgilio rivela a Cesare che era stato Aldus a uccidere suo figlio. Questa era un'infrazione del diritto sacro più importante della loro civiltà: "Una scimmia non ucciderà mai scimmia". Accecato dalla furia, Cesare segue Aldus su per un alto albero e lo uccide facendolo precipitare, come il gorilla aveva fatto con suo figlio. Cesare prova poi a liberare gli uomini, ma questi rifiutano di abbandonare i mutanti a meno di non essere trattati come uguali. Disperato, Cesare si rende conto che la società delle scimmie era spregevole quanto quella degli uomini che un tempo le sfruttavano come schiave. Le scimmie e gli esseri umani decidono così di convivere l'uno con l'altro iniziando una nuova società.
Il Legislatore termina di raccontare la storia di Cesare, avvenuta 600 anni prima, ad un gruppo di giovani scimmie e bambini:
''Stiamo ancora aspettando figli miei. Ma guardando le sciemmie e gli umani, che vivono in amicizia. In armonia e in pace da seicento anni dopo la morte di Cesare, possiamo dire di aspettare sperando nel futuro.'' Uno dei bambini gli domanda: "''Grande saggio, chi conosce il futuro?''" e il Legislatore risponde: "''Forse... == Accoglienza ==
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