Cinque Terre DOC: differenze tra le versioni
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No2 (discussione | contributi) →Cenni storici: cioè su piante delle ''vitacee'' appartenenti al raggruppamento delle "viti americane", che comprende Parthenocissus quinquefolia, Vitis labrusca, Vitis rupestris, Vitis berlandieri. |
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A principio del XX secolo, P. Riccobald in «Straniero Indesiderabile» scrive: «Quelli erano tempi veramente duri. La miseria era spaventosa, a Manarola l'unica risorsa era il vino prodotto da terra avara che richiedeva durissimo lavoro e sovrumani sacrifici. Emigrare, cercare lavoro fuori era considerato come una dichiarazione di resa. Perciò quasi tutti rimanevano aggrappati ai loro vigneti, orgogliosi di essere proprietari, di lavorare in proprio.»<ref name=Disciplinare />
Nel 1920 la [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]], come nel resto d'Europa, distrugge tutti i vigneti. Dal 1930 si reimpianta su [[Portinnesto|piede]] americano, cioè su piante delle ''[[
Nel 1973 vengono create una [[cantina sociale]] ed una [[cooperativa agricola]] le quali, insieme alla messa in opera di monorotaie con carrelli per il trasporto di materiali e persone, favoriscono la rinascita ed un notevole sviluppo di tutte le attività agricole, in primo luogo ovviamente la viticoltura.
Nel 1999 viene istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre che, fra i suoi scopi, si prefigge di salvaguardare i terrazzamenti e i muri a secco. Al momento (2013) è l'unico Parco nazionale finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato.<ref name=Disciplinare />
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