Cozzo Collura: differenze tra le versioni
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Tra i ruderi, invece, si annoverano:
# la '''Grotta di San Paolo''' (''Rutta 'i San Paulu'') cavità naturale ipogeica, a pianta quasi circolare dal diametro di 15 metri circa e profonda circa 4 metri, all'interno della quale trovava una piccola sorgente d'acqua e dove, secondo la leggenda - come riferito dal [[Giuseppe Pitrè|Pitrè]] - si riposò l'[[San Paolo di Tarso|Apostolo delle Genti]] e furono ritrovati: la statua lignea del Santo che attualmente è custodita in [[Chiesa Madre San Paolo Apostolo|chiesa madre]], una scodella, un cucchiaio di legno ed un pentolino.
# il '''Pozzo di San Paolo''' (''Puzzu 'i San Paulu'') o Pozzo della chiesa (''Puzzu â Cresia''), consistente in un pozzo di [[acqua]] sorgiva profondo circa 8 metri e protetto da [[puteale]] rettangolare in muratura e conci di pietra calcarea, nel quale è impressa quella che, stando alle credenze popolari doveva essere l'"impronta del [[piede]] di San Paolo" che fece scaturire l'acqua dal suolo<ref>{{cita pubblicazione |autore= Orazio Sudano|anno= 2004|mese=gennaio - febbraio|titolo= Il pozzo di San Paolo, un battistero ingrottato?|rivista= I Siracusani|volume= 47|p= 54}}</ref>. Accanto ad esso sono posti due blocchi di [[calcare]] incavati, al fine di contenere l'acqua per dissetare gli animali. Sempre secondo la tradizione, tale acqua sarebbe taumaturgica e che per miracolo di San Paolo non si sarebbe mai esaurita<ref>{{cita libro| [[Cornelio a
# La cosiddetta '''Chiesa di San Paolo''', costruzione [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]] con ingresso a [[Nord]]-[[Ovest]] situata vicino al Pozzo di San Paolo, della quale, dopo il crollo causato dal [[Terremoto del Val di Noto]] del [[1693]], sono rimasti soltanto il [[pavimento]] e la base dei muri settentrionali ed occidentali. Dai rilievi effettuati si è potuto appurare, poi, che era formata da un'aula di m 13x7 e da un [[presbiterio]] di m 3,6 x 3,7, che sotto il pavimento vi era un secondo piano di calpestio e che sotto quest'ultimo, in corrispondenza del gradino che dall'aula immetteva nel presbiterio, vi era una struttura muraria che definivano una fossa comune per la sepoltura dei cadaveri.
Recentemente, grazie all'interessamento dello studioso di storia patria Paolo Liistro, sono stati avviati nuovi scavi archeologici, tuttora in corso<ref>{{Cita news|autore= Paolo Mangiafico|titolo=Una chiesa nel pozzo|pubblicazione=La Sicilia|giorno=20|mese=01|anno=2002|pagina=17}}</ref>
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