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'''Samir Naqqash''' ([[Baghdad]], 1938 - [[Petah Tiqwa|Petah Tikva]] , 666 luglio 2004) è uno scrittore di nazionalità [[Israele|israeliana]] nato in [[Iraq]] e di espressione [[Lingua araba|araba]].
== Biografia ==
S. Naqqash ha tradotto dall'ebraico in arabo un romanzo di [[Sami Michael]] (''Victoria'', Cairo, 1995), e uno di [[Shimon Ballas]] (''The Autumn Signs'', Colonia, 1997).
== NaqqashOpere nele contesto contemporaneo ==
Ruth Naqqash Vigiser, sorella minore e traduttrice dell'autore per la lingua ebraica, ha definito il fratello uno scrittore post-moderno,<ref>{{Cita web|url=http://www.geocities.ws/ruti_v/index.htm|titolo=Vigiser, Ruth. “Samir Naqqash Homepage.”}}</ref> cosa che ha sollevato considerazioni in sede critica.<ref>{{Cita libro|titolo=Stern, Ramon J., 2013, Geographies of Escape : Diasporic Difference and Arab Ethnicity Re-examined, (Dissertation), University of Michigan, p. 185}}</ref> È sempre discutibile infatti, "etichettare" in modo univoco un'opera tanto diversificata benché riunita da uno stile personale e inconfondibile.
In una delle sole due introduzioni firmate dall'autore alle sue raccolte di racconti (1971, 1978), Naqqash definiva i suoi libri come "tentativi" dinanzi ad un orizzonte completamente aperto di possibilità.<blockquote>Alcuni dei miei tentativi [d'innovazione] in questa raccolta non stanno a significare che io rifiuti il racconto realista, psicologico o lo "stream of consciousness", forme apprezzate ed abituali per il lettore. Sono cosciente della necessità di corrispondenza tra forma e contenuto e conto di utilizzarle in futuro come ho già fatto in passato, senza interrompere con i miei esperimenti con il nuovo. E tuttavia quest'ultimi, indipendentemente dalle formule che verranno a definirli, saranno necessariamente dei quadri eccessivi che andranno a dipingere altrettanti scarti nelle regioni inesplorate della condizione umana (v. sopra "opere" 1978:16). </blockquote>In una sua intervista con Ammiel Alcalay pubblicata circa vent'anni dopo,<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=ASXnLacpW60C&pg=PA100&lpg=PA100&dq=Ammiel+Alcalay+Keys+to+the+garden+Naqqash&source=bl&ots=cpFFIvmi9j&sig=ACfU3U1V0gW5xQXS4_hJ2icPynwwNaSE2w&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwijleLfk-nkAhVFJFAKHZdRDfYQ6AEwBXoECAkQAQ#v=onepage&q=Ammiel%20Alcalay%20Keys%20to%20the%20garden%20Naqqash&f=false|titolo=Ammiel Alcalay Keys to the Garden}}</ref> Naqqash dichiarava un interesse che datava dal suo primo apprendistato letterario per l'esistenzialimo francese, maturato nel corso del tempo piuttosto versoper il [[Nouveau roman]] e per [[Alain Robbe-Grillet]] in particolare. Il post-modernismo di Naqqash sta forse proprio nella sua apertura alla sperimentazione e nella sua percezione dellae contemporaneatrattamento della commistione tra cinema e letteratura contemporanea, e questo anche e specialmente al livello della progettazione dei suoi "tentativi", fatto che fa di lui un esempio di spicco nella letteratura araba e mondiale contemporanea.
Una precedente fase lo aveva visto alle prese con un gesto "neorealista" che includeva dialoghi nei dialetti di Baghdad (Musulmano ed Ebraico) inclusi in una cornice in cui il 'framework" in lingua letteraria è affidato al narratore. Questi testi testi si distinguono per la loro complessità, per la loro ricchezza in termini di immagini e movimento, e per una capacità molto spiccata di penetrare nell'interiorità dei personaggi e in quello che effettivamente pensano, e che fluisce in un continuo "stream of consciousness" (v. "opere 1980, 1986, 1987).
Da un momento iniziale, in cui un talento evidente resta permeato da un senso di freschezza e talvolta anche di ingenuità, la maturità arriva presto per Samir Naqqash, così come l'apertura verso orizzonti nuovi che lo inseriscono nel novero dei grandi innovatori della letteratura mondiale.
Ad una pratica letteraria cosìtanto audace e aperta verso l'esterno non ha corrisposto un riconoscimento dovuto.<ref>{{Cita web|url=https://www.tabletmag.com/jewish-arts-and-culture/284352/master-of-the-double-exile|titolo=Master of the Double Exile}}</ref> L'autore ha pagato il prezzo di usare una lingua minoritaria in un sistema letterario ben diversamente orientato, piuttosto centralizzato che pluralista, cui consegue la pubblicazione in serie limitata delle proprie opere, talvolta a proprie spese, e in molti casi con il solo sostegno dell'Associazione degli Accademici e Artisti Ebrei Rifugiati dall'Iraq in Israele presieduta da [[Shmuel Moreh]].<ref>{{Cita web|url=http://lecturers.haifa.ac.il/en/hcc/rsnir/Documents/MES.Bar-Moshe.pdf|titolo=Reuven Snir, Arabic Literature by Iraqi Jews in the Twentieth Century:
The Case of Ishaq Bar-Moshe (1927-2003)}}</ref>
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