Utente:Cirillo747/Sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
Nel [[1367]] fu scavata la [[Fossa Magna]] ordinata da [[Bernabò Visconti]], signore del territorio asolano, per tracciare il confine con il mantovano e fu anche usata per alimentare diversi mulini.
In Asola già nel [[1408]] il capitano e podestà ''Guastaformula'' ordinò la costruzione di un mulino fuori della cinta muraria.
È citata l’esistenza di un mulino già nel 1488, che fu distrutto del marchese ''Francesco Gonzaga'' che ambiva alla conquista della [[Fortezza di Asola]] con ogni mezzo: questo sarà ricostruito dal podestà ''Giovanni Ducco'' per ordine del Doge di Venezia [[Francesco Foscari]]. Con una paratoia si realizzava anche uno scolo ''<nowiki>''il Gambino''</nowiki>'' dove l’acqua serviva per alimentare le “acque nere” che ancora stagnavano per le contrade della città, mentre
Nel [[1574]] si edificò il ponte in mattoni per facilitare il passaggio dei mortai delle truppe che transitavano dirette verso [[Brescia]]. Accanto si edificò una casa del doganiere che sarà demolita nel [[1924]].
Con la caduta della [[Repubblica di Venezia]] avvenuta il [[1797]], [[Asola (Italia)|Asola]] divenne proprietaria del mulino che proteggeva ponendovi delle guardie fisse con nuove modeste abitazioni per le famiglie dei guardiani.
Nel [[1811]] i mulini, come gli altri del territorio, furono tutti messi in vendita, dovendo recuperare denaro per troppe spese di casermaggio dei soldati. Nel solo centro abitato si crearono otto caserme.
Nel [[1906]] vi furono modifiche alle ruote dei mulini con la sostituzione delle pale di legno con nuove pale in ferro ad opera della ''Ditta Beatini'' di [[Asola (Italia)|Asola]].
Nel [[1924]] si demoliscono alcune abitazioni accanto al mulino, per ordine del sindaco ''Francesco Vergani'', dovendo far posto ai nuovi lavatoi pubblici, attingendo acqua pulita dalla vicina [[Fossa Magna]] che entrando ed alimentando il vaso Gambino che attraversava la città portava acqua nei terreni della ''<nowiki>''golena di Gavardo''</nowiki>'' prosciugata dai suoi acquitrini.
Il mulino cessò la sua funzione nel [[1975]] e dopo lavori di ristrutturazione ospita moderni uffici. Oggi il mulino rimane un simbolo e punto di riferimento storico nonostante la mancanza d’acqua.
|